Motivo del contendere l’ordinanza in tema di accoglienza profughi adottata da alcuni comuni bresciani del Carroccio e, nei giorni scorsi, ritirata dopo l’intervento di Asgi e Cgil, che si era rivolta alla Prefettura. Cinque i Comuni bresciani che hanno deciso di fare marcia in dietro, revocando il provvedimento secondo il quale i privati e le associazioni che intedevano ospitare i profughi dovevano darne preventiva comunicazione ai sindaci. Il primo cittadino di Ghedi, Lorenzo Borzi, non ha però nessuna intenzione di ritirare l’ordinanza: «Di questa cosa non so niente. La delibera c’è, è stata votata, e lì rimarrà». Immediata la replica di Galletti: «In questo caso ci rivolgeremo al Tribunale civile di Brescia, per denunciare quella che riteniamo essere una discriminazione. Ovviamente sarà poi il giudice a decidere. Sempre il giudice deciderà in merito al danno (di immagine, ma non solo) causato da un sindaco che approva una delibera ben sapendo che è illegittima».
Ordinanze anti-profughi, Ghedi conferma. Cgil: vedremo cosa dirà il giudice
Motivo del contendere l’ordinanza in tema di accoglienza profughi adottata da alcuni comuni bresciani del Carroccio e, nei giorni scorsi, ritirata dopo l’intervento di Asgi e Cgil, che si era rivolta alla Prefettura. Cinque i Comuni bresciani che hanno deciso di fare marcia in dietro