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Ius soli, esulta la destra per lo stop alla legge

Marcia indietro del Governo. Cgil: il rinvio atto di debolezza culturale e politica


“No, tu no” (il manifesto), “Fermata la legge sullo ius soli, mancano i voti” (Corriere della Sera), “Ius soli, il Pd si ferma: mancano i voti. Sondaggio: più paura degli immigrati” (Repubblica), “Rischio numeri, lo ius soli affonda” (Il Messaggero), sono i titoli principali sulla decisione di rinviare a data da destinarsi il voto sul diritto alla cittadinanza italiana per i bambini che nascono e studiano n Italia. Molto critici i commenti dei quotidiani principali. Su Repubblica Ilvo Diamanti parla di una vera e propria “emigrazione” della politica, intesa nel senso di un’abdigazione e di una paura di un’opinione pubblica sempre più chiusa e ostile all’integrazione. Sempre su Repubblica Stefano Folli fa il punto sulla situazione parlamentare (“il bivio per il voto utile”, p.31). Sul manifesto Luigi Manconi sostiene che senza lo ius soli abbiamo una democrazia più povera. Sul Messaggero Mario Ajello parla di debolezza del centrosinistra e della “scorciatoia fallita di due leggi sbagliate” (ius soli e apologia di fascismo”). Su La Stampa Marcello Sorgi parla invece delle “occasioni da non sprecare nel finale”. Sul rinvio dello ius soli esultano ovviamente i giornali della destra. “Ciaone ius soli” è il titolo del commento di Alessandro Sallusti su Il Giornale. La Lega stappa bottiglie di spumante. Su La Stampa si parla intanto delle regole per votare: “Legge elettorale, la Carta della Consulta”, mentre Pier Luigi Bersani dà l’annuncio: sarà Pisapia il candidato della sinistra. "Assolutamente sì", ha risposto ieri Bersani a chi gli domandava se Mdp riconoscerà la leadership di Giuliano Pisapia.

IUS SOLI. MASSAFRA (CGIL): IL RINVIO È UN ATTO DI DEBOLEZZA CULTURALE E POLITICA

“Ancora una volta il Governo fa marcia indietro su un tema che è innanzitutto un principio di civiltà. Il rinvio dell'approvazione dello Ius Soli è un atto grave che dimostra debolezza culturale e politica sulle questioni legate all’integrazione di persone che risiedono stabilmente nel nostro Paese e di cui si sentono pienamente cittadini”. É quanto ha dichiarato ieri Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil. “Proseguiremo quindi la nostra mobilitazione - aggiunge il dirigente sindacale - costruendo alleanze nella società. Sono un milione gli italiani in attesa che venga loro riconosciuta la cittadinanza. Abbiamo dunque un milione di buoni motivi per chiedere l'immediata approvazione della legge. Basta rinvii. Non vogliamo più aspettare”.

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