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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Caduta dall'alto di un lavoratore, condanna penale per l'impresa

Fillea Cgil: giustizia per il torto subito, continueremo ad essere a fianco dei lavoratori e ad essere impegnati per far rispettare le norme di sicurezza sul lavoro


    Su richiesta del datore di lavoro, Giulio Lorini, legale rappresentante e amministratore unico della INTECH S.r.l., il signor Giuseppe Zini (operaio edile specializzato con competenze e professionalità acquisita quale stuccatore), in data 24 marzo 2014, si è recato in Besozzo, sul cantiere dell’Impresa Pietro Carsana & C. S.r.l., società edile lecchese, per svolgere lavorazioni nel contesto del contratto di appalto perfezionato tra le due società.


    Al signor Zini, prima di recarsi sul cantiere, era stato chiesto di portare con sé altri due operai, a lui sconosciuti, che avrebbe dovuto incontrare in un autogrill dell’Autostrada A4.

    Giuseppe Zini nel pomeriggio del giorno 24 Marzo 2014, primo giorno di lavoro in cantiere sulle scale di un edificio , cade da una impalcatura costituita da un solo ponteggio e due assi di legno senza alcuna protezione, riportando gravissimi danni.

    Il preposto della committente non richiede l'intervento dell'ambulanza, caricando il signor Zini (pluirifratturato e con trauma cranico) sulla propria automobile. Nel frattempo l'area di cantiere viene ripulita completamente, tanto che gli organi ispettivi, intervenuti a distanza di due ore dall'evento trovano il luogo completamente ripulito, senza tracce di sangue, privo di ponteggi e di attrezzi di lavoro.

nel corso delle indagini non è stato possibile individuare i due lavoratori portati sul cantiere dallo Zini, mai esistiti secondo la committente.

    Il giudice ha condannato Il datore di lavoro e il preposto-capo cantiere della committente.

    Il signor Zini, alla luce di quanto emerso in sede d'istruttoria dibattimentale, provate le negligenze a più livelli e le omissioni degli imputati, risulta non essere stato messo in condizioni di lavorare in sicurezza.

    L'omessa valutazione dei rischi specifici connessi all’intervento di rifinitura e stuccatura, l'omessa individuazione e predisposizione dei presidi antinfortunistici necessari in relazione ai rischi connessi alle lavorazioni e l'omessa verifica e vigilanza sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori sono state causa esclusiva dell'infortunio sofferto dal signor Zini; valutazioni, verifiche e vigilanza che, laddove diligentemente espletate, avrebbero impedito il verificarsi dell'infortunio.

    Non è servito a nulla il mistificare lo svolgimento reale dei fatti. Il lavoratore Zini, assistito dalla FILLEA CGIL di Brescia, ha avuto giustizia rispetto al torto subito.

    Quando la sicurezza è considerata un costo, quando il lavoro è inteso come merce, quando il rispetto delle norme è interpretato come un orpello; i responsabili degli infortuni hanno nomi precisi.

    Per queste ragioni la Fillea Cgil continuerà ad essere a fianco dei lavoratori che subiscono dei torti e continuerà ad essere impegnata per far rispettare le norme di sicurezza sul lavoro, il CCNL e gli accordi sindacali in materia.
    Il lavoratore Giuseppe Zini interverrà all'assemblea Territoriale dei delegati sindacali della Cgil di Brescia il giorno martedì 6 Giugno p.v. per portare la sua testimonianza. L'assemblea sarà conclusa dal Segretario Generale della Cgil Susanna Camusso.

Brescia 1 Giugno 2017

La Fillea Cgil Brescia Niane Ibraima
La Fillea Cgil Lombardia Ivan Comotti

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