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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Contrattazione inclusiva e Carta dei diritti, la via maestra per tornare a crescere

Lunedì mattina a Brescia, nella White Room del Museo di Santa Giulia, l'assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego


La contrattazione inclusiva è la carta dei diritti sono lo sfondo, l'obiettivo e la barra di riferimento, ma l'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori del pubblico impiego che si è tenuta questa mattina nella White Room del museo Santa Giulia a Brescia è stata anche occasione preziosa per mettere in circolo le difficoltà del lavoro oggi. Conoscersi, conoscere la realtà dei vicini di lavoro è il primo passo per trovare soluzioni comuni. Francesca Baruffaldi e Marco Drera della segreteria Fp Cgil di Brescia hanno introdotto, la segretaria nazionale Serena Sorrentino ha concluso. In mezzo ci sono state le storie dei delegati. Quella di Luigi Vassallo, innanzitutto, che è lavoratore privato con contratto del commercio che lavora in un museo pubblico. Ha vissuto la dura vita del lavoro in appalto, l'incertezza e i cambi di capitolato, i contratti precari che solo dopo anni si sono trasformati in lavoro a tempo indeterminato. «Per i colleghi più giovani un sogno quasi irrealizzabile», osserva. qui la galleria fotografica

Oppure quella di Diego Sinis, delegato Rsu del Comune di Brescia, che è poi il racconto di un progressivo arretramento del pubblico, della forte contrazione del personale, di una situazione sempre più critica anche per la possibilità di offrire servizi adeguati ai cittadini che ha portato a promuovere lo sciopero unitario per il 18 maggio, il giorno della partenza della Mille Miglia. «Ci saranno incontri nei prossimi giorni - rivela -, ma l'impressione è che le proposte dell'Amministrazione siano di puro galleggiamento». Nadia Lazzaroni è invece delegata alla Poliambulanza e si sofferma sull'età sempre più alta del personale e le cronicità sempre maggiori da dover gestire nella sanità. O, ancora, i racconti di Ida (Provincia) e Fabio (Ministero della Giustizia) che raccontano la quotidianità drammatica di un ente quanto meno a rischio identità (la Provincia) oltre che di risorse e un tribunale che si riempie di tirocinanti, voucheristi e pensionati.

Serena Sorrentino ha voluto trasmettere fiducia, ha ricordato che ci sono finalmente dei contratti rinnovati, ma soprattutto ha indicato un possibile percorso. Che è poi quello di «far camminare insieme rinnovo dei contratti e proposte alternative di politica economica». Bisogna andare oltre lo sblocco del turn-over e, soprattutto, bisogna uscire dalla logica della svalorizzazione del pubblico. Un esempio? «Se i 16 miliardi di sgravi alle imprese che non hanno prodotto nulla fossero stati messi nel pubblico avremmo avuto ben altri risultati». Ecco, una politica economica alternativa, una carta dei diritti che riunifichi il lavoro, una contrattazione inclusiva che rimetta al centro non solo le pur necessarie questioni economiche ma soprattutto le condizioni del lavoro. Lo ha ricordato in apertura Drera: «Per la parte normativa, i contratti nel pubblico non sono più rinnovati dal 2004». Sono passati 13 anni, un mondo è cambiato, i lavoratori e le lavoratrici del pubblico vogliono essere protagonisti di questo cambiamento e pretendono che lo Stato faccia la sua parte. 

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