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Bonus mamma, confermata l'esclusione delle migranti

Inps: il contributo di 800 euro previsto dalla legge di bilancio per ogni figlio nato o adottato nel 2017 non sarà versato alle donne straniere regolari, ma senza la Carta di soggiorno. Inca: "Atto discriminatorio, pronti a ricorrere al Tar"


L'Inps conferma: il bonus mamma, il contributo di 800 euro previsto dall’ultima legge di bilancio per ogni figlio nato o adottato, non sarà versato alle donne straniere regolari senza la “Carta” di soggiorno. Con una nuova circolare (la numero 61 del 15 marzo), infatti, l'Istituto è torna a dare notizie sul premio alla nascita che sarebbe dovuta scattare il primo gennaio scorso, ma che per due mesi e mezzo è rimasto avvolta nelle nebbie.Il bonus sarà riconosciuto alle madri che partoriscono dopo il primo gennaio 2017, a partire dal 7° mese di gravidanza, sotto forma di “una tantum”, precisando che la prestazione spetta per ogni figlio nato o adottato e non una sola volta, come era stato indicato nella precedente circolare. Le notizie, però, non sono buone per le famiglie migranti, anche se regolari. L’Inps infatti conferma l’esclusione madri straniere presenti regolarmente nel nostro paese. Contro questa decisione, tra l'atro, l’Inca Cgil ha già dato mandato ai propri legali per ricorrere al Tar, “perché l’esclusione non ha alcun fondamento giuridico ed è quindi ingiustificato e discriminatorio”. Diversi sono i casi già pervenuti al patronato del sindacato di corso d'Italia, che saranno oggetto del ricorso al Tribunale amministrativo.

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