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Energia, «no al passaggio obbligatorio al mercato libero»

La Cgil lancia l’allarme sull’aumento consistente delle bollette per 23 milioni di clienti domestici, conseguente alla fine del mercato tutelato dell’energia elettrica nel 2018.


“Fin dalle prime discussioni sul ddl concorrenza, abbiamo lanciato l’allarme sull’aumento consistente delle bollette per 23 milioni di clienti domestici, conseguente alla fine del mercato tutelato dell’energia elettrica nel 2018. Oggi lo ha sostenuto anche il presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti. L’utente deve essere libero di scegliere in base alla convenienza, lo ribadiamo”. Così Antonio Filippi, responsabile delle politiche energetiche della Cgil nazionale, in occasione della presentazione del Rapporto 2016 del gestore dei servizi energetici.

“Saranno le famiglie a pagare il conto più salato" – rileva il dirigente sindacale, spiegando che, come ricordato dal senatore Mucchetti –, "oggi il mercato tutelato ha un margine di 20 euro l'anno, mentre quello per i clienti del mercato libero è di 128 euro l'anno. Sei volte di più!.

L'iter del provvedimento è in Parlamento da quasi due anni e la soppressione del mercato tutelato è uno dei nodi più difficili da sciogliere. La Cgil continua a sostenere che è un gravissimo errore l'obbligatorietà del passaggio al cosiddetto ‘mercato libero’: ad orientare la scelta dei cittadini deve essere solo la convenienza delle tariffe”.

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