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Referendum ed elezioni amministrative, che sia Election Day

Baseotto (Cgil): «Noi speriamo che la nostra richiesta venga accettata perché sarebbe utile al Paese perché fa risparmiare soldi, non interrompe troppe volte l’anno scolastico e infine perché sarebbe un segnale importante di serietà e rispetto dell’espressione dei cittadini»


A 23 giorni dalla pubblicazione della sentenza della Corte che ha ammesso i due referendum, il governo non ha ancora fissato la data. La Cgil lo chiede ogni giorno a Palazzo Chigi e propone l’accorpamento con le elezioni amministrative.  Perché?  “Noi speriamo che la nostra richiesta venga accettata perché sarebbe utile al Paese perché fa risparmiare soldi, non interrompe troppe volte l’anno scolastico e infine perché sarebbe un segnale importante di serietà e rispetto dell’espressione dei cittadini”, ha risposto Nino Baseotto alla domanda del direttore di Radio Articolo 1, Altero Frigerio. “Il nostro viaggio toccherà un po' tutti i centri grandi e piccoli del paese – prosegue Baseotto -  Abbiamo pensato che fosse significativo far partire i 5 camper e il pullman dalle sedi dei più grandi organi di informazione e, contemporaneamente, attivare tutte le nostre strutture perché abbiano questa attenzione per il mondo dell'informazione. Vogliamo dire a questi lavoratori – ha aggiunto – di riflettere sul fatto che vale davvero la pena parlare della nostra iniziativa. Di temi che stanno a cuore a milioni di persone e i cui protagonisti non sono il gruppo dirigente o i singoli dirigenti del sindacato, ma lavoratori e pensionati. Credo che lo stesso mondo dell'informazione trarrebbe beneficio dando più spazio ai temi del lavoro e ai protagonisti silenziosi del lavoro”.

LA NOSTRA CAMPAGNA LA RACCONTANO LE PERSONE

La Cgil ha scelto di contraddistinguere la sua campagna proprio attraverso il racconto delle persone. “Siamo impegnati a trovare storie, a raccontarle e filmarle – ha spiegato il segretario confederale –. E la cosa incredibile è che sono gli stessi lavoratori a voucher o in appalto a proporsi, che ci raccontano la loro vicenda. Stiamo, inoltre, ricevendo e dando diffusione attraverso i social e il web a centinaia di vignette e modi nuovi di raccontare le singole esperienze. Vuol dire che c'è una volontà di partecipazione e una notevole capacità di aggregazione di questa iniziativa referendaria. Spesso si tratta di persone che non hanno quasi niente a che vedere col sindacato, non sono nemmeno iscritti”.

I REFERENDUM  SUL LAVORO FANNO BENE ALLA DEMOCRAZIA

Nella intervista a Radio Articolo 1 condotta da Frigerio e rilanciata in sintesi sul sito di Rassegna Sindacale, Baseotto ha voluto ricordare anche alcuni risultati che sono stati già raggiunti: “La nostra mobilitazione fa bene alla democrazia. Finalmente in questo paese si torna a parlare di lavoro. Inoltre, le forze politiche hanno deciso di mettere all'ordine del giorno la discussione sulla nostra proposta di legge per una Carta dei diritti universali del lavoro. Naturalmente siamo preoccupati, perché sappiamo di stare affrontando una sfida inedita e difficile”. Una sfida, ha concluso il dirigente sindacale, “che richiede alla Cgil la capacità di parlare oltre la propria rappresentanza abituale tradizionale. Di rivolgersi anche a coloro con i quali normalmente non parla. Una sfida alta, ma con una grande voglia di vincerla, questa sfida”. In una situazione così complessa del Paese, Baseotto ha voluto specificare anche il ruolo che deve avere oggi, nella società contemporanea, il sindacato. “Noi dobbiamo essere sempre più sindacato. Dobbiamo fare sempre meglio il nostro mestiere. E’ questa la migliore garanzia per mantenere l’autonomia dalla politica”.

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