via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Sentenza di Viareggio, Cgil e Fiom: il Governo non può tacere

Nel rispetto della magistratura e della difesa, sarebbe stato opportuno che Moretti avesse verificato con l'esecutivo il proprio mandato di ad di Finmeccanica". Antonini (associazione delle vittime): "Riconosciute precise responsabilità". Mediciana Democratica: necessario sospendere la prescrizione


«Di fronte alla sentenza sulla strage di Viareggio, nell'esprimere la nostra totale solidarietà con le vittime e la nostra vicinanza al dolore dei loro familiari, nel rispetto assoluto per le decisioni della magistratura e dei diritti della difesa, riteniamo sarebbe stato opportuno che Mauro Moretti - ai vertici di Trenitalia all'epoca dei fatti – avesse verificato con il governo il proprio mandato di amministratore delegato di Finmeccanica». Lo dichiarano Vincenzo Colla, segretario confederale Cgil, e Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom. «A questo proposito - osservano - giudichiamo grave il silenzio del governo, cui chiediamo di fare al più presto chiarezza sul futuro dei vertici del maggiore gruppo industriale pubblico, il cui destino non può essere lasciato in una situazione d'incertezza che potrebbe metterlo a rischio, considerando che a marzo scade il mandato dell'amministratore delegato».

«Dal 2010 abbiamo iniziato una raccolta che avuto un consenso popolare a Viareggio per chiedere le dimissioni di Moretti: abbiamo raggiunto oltre 10mila firme». Lo afferma Riccardo Antonini, ex ferroviere oggi presidente dell'associazione Il mondo che vorrei, l'associazione dei famigliari delle vittime del 29 giugno. Antonini è intervenuto ai microfoni di RadioArticolo1: «Consideriamo Moretti il principale responsabile di ciò che è avvenuto: un disastro ferroviario trasformato in strage - spiega -. A un anno dal disastro, inoltre, Moretti è stato nominato cavaliere del lavoro da Napolitano, poi confermato dai successivi governi. Il governo Renzi lo ha promosso a Finmeccanica: insomma la politica lo ha assolto». La sentenza, a suo avviso, «dà un chiaro giudizio di condanna: non è la condanna che si aspettava l'associazione dei famigliari, ma è comunque importante perché accerta le responsabilità del 2009. Oggi è chiaro che non fu una tragica fatalità, ma un grave incidente sul lavoro con colpe precise». Altri approfondimenti su rassegna.it

Sulla sentenza è intervenuta anche Medicina Democratica, che ritiene opportuno si vada verso la sospensione della prescrizione. Qui il comunicato

Approfondimenti