Un forum capace di coinvolgere tutte le sessanta associazioni di immigrati presenti in città. Con un obbiettivo dichiarato: facilitare l'integrazione e la presenza attiva sul territorio attraverso attività culturali - convegni, dibattiti, conferenze -, ma anche aiutare le persone coinvolte a districarsi nei complicati ingranaggi burocratici italiani. E, perché no, contribuire a migliorarli. È questo il sogno che ha radunato i rappresentanti dei diversi gruppi stranieri di Brescia - almeno una trentina quelli che hanno risposto al primo appello - nella Sala Buozzi della Camera del Lavoro, sabato pomeriggio in via Folonari. Un primo passo a cui gli organizzatori Driss Enniya, responsabile dell'Ufficio Immigrati della Cgil di Brescia, e Abderrazak Andrea Saai, responsabile dell'Atb, Associazione Tunisini a Brescia, sperano ne seguano molti altri. Idee, confronti, soluzioni ai problemi: le vie da percorrere sono quelle tradizionali. «Esiste ancora un discreto numero di persone che, nonostante abbia ricevuto la cittadinanza italiana, continua a sentirsi straniero - spiega Enniya - il nostro scopo è di sensibilizzarle sull'importanza della partecipazione attiva. È fondamentale, a maggior ragione dopo gli ultimi avvenimenti relativi ai profughi e lo spazio consistente che si stanno guadagnando formazioni e partiti anti-immigrazione e di stampo xenofobo». Un passo deciso in una città sempre più multiculturale come Brescia, con la volontà di stringersi sotto un solo nome per un bene comune.