Meno risorse economiche, meno personale, un'età media sempre più alta nella Sanità pubblica. Ad affermarlo la Fp Cgil nazionale in un report che rielabora i dati della Ragioneria dello Stato dal quale emerge una carenza di personale di quasi 50 mila lavoratori in meno dal 2009 a oggi, una crescita del precariato (3.500 unità in più in un anno) e, a causa del blocco del turn over, l'invecchiamento del personale ( già oggi l'età media è superiore ai 50 anni, tra tre anni sarà di oltre 54).
L'approvazione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza – afferma la Fp Cgil – è un passo avanti per avere prestazioni in linea con i bisogni dei cittadini ma è necessario rivedere le attuali organizzazioni del lavoro, in estrema sofferenza in molti territori, e fissare adeguati standard minimi di personale in maniera omogenea e uniforme su tutto il territorio nazionale, sui quali programmare coerentemente le assunzioni di personale, a prescindere dalle inevitabili specificità territoriali.
Per il sindacato «non è inoltre più possibile aspettare oltre per scongiurare l’eventualità che l’aumento delle prestazioni da garantire ai cittadini, con l’attuale scarsità di risorse complessive, arrivi a creare una effettiva selezione delle prestazioni, con il rischio concreto di non poterle garantire». Urgente anche superare il blocco del turn over, « per garantire servizi ai cittadini e assicurare il funzionamento dei nuovi Lea». Infine, per la Fp Cgil «bisogna arrivare al più presto alla definizione dei corrispondenti livelli essenziali per l’assistenza sociale e sociosanitaria, per concretizzare quell’integrazione dei servizi di welfare alla persona prevista da quasi vent’anni e mai attuata, rendendo finalmente esigibile e uniforme quel diritto alla salute che è costituzionalmente garantito».