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«Da gennaio poliziotti in pensione con 400 euro in meno»

Per effetto dell’introduzione del sistema misto contributivo-retributivo. Lo denuncia il segretario regionale del Silp Cgil Daniele Bena nel convegno tenutosi ieri a Milano


«Non c’è solo un problema di età media dei lavoratori in divisa, che ormai supera i 47 anni, e della cronica carenza di organico: dal primo gennaio tanti poliziotti sono andati in pensione con 400 euro di decurtazione rispetto all’ultimo stipendio percepito per effetto dell'introduzione del “sistema misto retributivo contributivo”». Ad affermarlo Daniele Bena, segretario regionale del Silp Cgil della Lombardia nel convegno «Poliziotti e previdenza. Il futuro si costruisce da giovani» tenutosi giovedì 19 gennaio a Milano. 

«In futuro - ha spiegato Bena - ,  quando il sistema diventerà totalmente contributivo per i poliziotti assunti dal primo gennaio 1996, la decurtazione potrebbe arrivare anche al 40 per cento dell’ultimo stipendio. Una follia». 

Nel corso del convegno è stato ricordato che ad oggi oltre l’80 per cento dei poliziotti risulta essere stato assunto dopo il 25 giugno 1982 e, pertanto, risulta destinatario del citato sistema misto o esclusivamente contributivo. «I poliziotti di oggi – ha sottolineato il segretario del Silp - già penalizzati da 8 anni di mancato rinnovo contrattuale, rischiano pertanto di essere i nuovi poveri di domani, con pensioni da fame». Il Silp Cgil e la Cgil denunciano da tempo questa situazione, particolarmente grave per i neo assunti. «Da 20 anni – ha concluso Bena - i governi ignorano questo problema, nonostante le denunce e le forti pressioni del nostro sindacato. Ora i nodi vengono al pettine».

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