Di mestiere faccio l’insegnante, lo faccio da un po’ di tempo e molte sono state le stagioni che ho vissuto del rapporto fra la scuola e la comunità, fra la scuola e la politica.
C’è stata la stagione della grande consapevolezza, quella nella quale la partecipazione dei genitori, dei cittadini non poteva ridursi all’accettazione gerarchica dei poteri. Lo strumento degli organi collegiali, organismi di gestione di un bene che non apparteneva esclusivamente agli insegnanti, organismi di affermazione di quel diritto all’equità di opportunità che è valore assoluto fatto vivere attraverso l’accoglienza della diversità.
La stagione della disillusione: quella della “fatica” educativa, quella dello scollamento talvolta conflittuale fra l’agire della scuola che è necessariamente articolato e quello del portato dei genitori, spesso ancorato alle aspettative per il proprio figlio.
La stagione potenzialmente rinnovatrice: quella dell’autonomia scolastica...
Flero, la lettera di un insegnante
In risposta all’assessora alla Pubblica Istruzione che ha contestao alla scuola l’assenza delle parole di “Astro del ciel” associate alla melodia eseguita nel corso del saggio natalizio proposto ai genitori.
