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METALMECCANICI, GLI ESUBERI DEL 2016


A novembre nel settore metalmeccanico in Lombardia si sono registrati 418 esuberi. Dall'inizio dell'anno i dipendenti messi in mobilità tra le tute blu sono 4221. Sono questi i dati drammatici forniti dalla Fiom lombarda. Il raffronto tendenziale con l'anno 2015, in ogni caso, disegna una diminuzione dei licenziamenti. Infatti a novembre dello scorso anno erano stati licenziati 771 lavoratori, per un totale di 5979.

Naturalmente il dato riguarda le grandi e medie imprese, che possono fare ricorso alla legge sui licenziamenti collettivi. All'interno della torta dei licenziamenti a fare la parte del leone sono i distretti industriali di Milano (157 esuberi), Varese (78), Como (53), Brescia (45), Bergamo (34). Come la Fiom ha evidenziato in precedenti occasioni, ora “il tetto degli esuberi sfiorerà la cifra di 5mila unità”, che unita a quella delle cassa integrazione, delinea un'emorragia “sempre molto preoccupante per il comparto” e che rende indispensabile da parte di Regione Lombardia “l'impegno a rifinanziare il fondo destinato alla legge regionale sui contratti di solidarietà.

Di sicuro non si può parlare di inversione di tendenza o di uscita dal tunnel della crisi”. “Si avvicina la fine dell'anno – commenta Mirco Rota, segretario generale della Fiom Lombardia - e le assunzioni non ripartono, solo i voucher hanno un aumento esponenziale. Anche nella nostra Regione, dove da tempo si enunciano risultati eccellenti per quanto riguarda le politiche attive, bisognerebbe intervenire per favorire la ripresa di settori in difficoltà, penalizzare lo strumento che legalizza lo sfruttamento dei lavoratori con i voucher oltre che la precarietà di alcune forme di lavoro”.

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