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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

SEGNALAZIONI DAI QUOTIDIANI NAZIONALI. IN PRIMO PIANO ANCHE LA MANOVRA (CON RELATIVI RICHIAMI UE), INDUSTRIA 4.0 E LO SCIOPERO NEL SETTORE DEL LEGNO

Goro, la xenofobia e la lotta di classe dei penultimi contro gli ultimi


26 ottobre 2016 - “Solidarietà ai profughi: bambini, donne, uomini e nuclei familiari che provengono da Paesi in guerra o in condizioni di povertà e di totale deprivazione materiale, in cui non è più possibile vivere”. A dirlo sono la Cgil Ferrara e la Cgil Emilia Romagna, che hanno commentato i blocchi stradali che a Goro e Gorino, nel ferrarese, dove i cittadini hanno impedito l'accoglienza di 12 donne africane richiedenti asilo e dei loro otto bambini.
Molti i commenti ai fatti del ferrarese. Tra i tanti da segnalare per la grande capacità di sintesi la vignetta di Biani sulla prima pagina del Manifesto. Un bambino chiede alla mamma che lo abbraccia: “Mamma non vado a scuola? Oggi scuola di vita: respingiamo mamme profughe e figli”.
Molto problematico il ragionamento dell’ex direttore di Repubblica, Ezio Mauro: “…Va così in scena una vera e propria lotta di classe in formato inedito, che mette di fronte la modernità esausta e logorata della democrazia occidentale con la primordialità dei mondi disperati che prendono il mare per cercare sopravvivenza, e nient'altro. Gli ultimi si trovano davanti i penultimi, che non vogliono concedere agli stranieri un millimetro di spazio sulla terra che considerano loro. Se non fossero scesi fino appunto al penultimo gradino della scala sociale (quello di un ex ceto medio che viveva del proprio lavoro, e che con la crisi si sente precipitare nella mancanza di impiego e di futuro) non si sentirebbero sfidati direttamente dai richiedenti asilo che bussano alla nostra porta …”

MANOVRA 2017, E’ ARRIVATA LA LETTERA

La lettera dell'Unione europea all'Italia sulle richieste di informazione sulla legge di bilancio 2017 alla fine è arrivata. Confermate le distanze sostanziali rispetto agli impegni presi inizialmente dal nostro Paese. Bruxelles cerca ancora di evitare lo scontro diretto con Roma, ma nello stesso tempo non può concedere il via libera a una legge di bilancio che portando il disavanzo al 2,3% sfora gli accordi. "La lettera di richiesta di chiarimenti" dell'Unione euroepa "è arrivata, ha confermato ieri durante una trasmissione televisiva il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: “E’ assolutamente normale per noi come per molti Paesi che l'hanno ricevuta".

Sulla manovra da segnalare oggi sui giornali tra le altre cose l’intervista al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti sul Corriere della Sera (p.7): “Rispettiamo le regole, ma non si cambia una virgola”. Su Repubblica parla l’altro sottosegretario, Tommaso Nannicini: “I richiami non ci preoccupano, il Paese ha bisogno di crescere, con la Ue normale confronto” (p.6). Titolo di prima pagina del Corriere della Sera: “Europa, Renzi pronto al veto”. E sempre sul Corriere, ma anche su molte altre prime pagine la notizia sulla battaglia degli stipendi dei parlamentari. “Taglio agli stipendi, passa il rinvio. I 5 Stelle: gentaglia in Parlamento”

CAMUSSO: GOVERNARE LA RIVOLUZIONE DI “’INDUSTRIA 4.0”

"Si può non essere travolti: si possono governare i processi che abbiamo di fronte". Lo ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, concludendo la tavola rotonda del convegno 4.0 (R)Evolution Road. Lavoro, codeterminazione, competitività, libertà e conoscenza nella quarta rivoluzione industriale. Si è trattato – come ha spiegato ai microfoni di Radio Articolo 1 Alessio Gramolati, responsabile delle politiche industriali della Cgil, di due giorni intensi di riflessione sui profondi cambiamenti che stanno cambiando il modo di produrre. Secondo Susanna Camusso, una discussione seria, "va fatta partendo dalla realtà del nostro paese: qui in Italia siamo in straordinario ritardo, perché il calo degli investimenti pubblici e privati in questi anni ci ha fatto restare indietro". Industria 4.0 bisogna diventarlo, ha detto: "Non bastano però solo gli investimenti per recuperare le tappe perdute. Ci sono una serie di fattori: tra questi, la maggioranza del nostro tessuto è composto da piccola e media impresa, poi c'è il tema dell'istruzione che è arretrata rispetto alle risorse necessarie".

"Che modello abbiamo immaginato?", si è chiesta Camusso. "Finora la tecnologia è stata pensata come strumento utile a costruire un mondo low cost. Il modello proposto è quello del basso costo: l'assunto è che i prodotti devono costare il meno possibile, il risultato è che il lavoro viene pagato sempre meno. Il progetto Industria 4.0 non può prevedere il low cost - ha osservato -: occorre riflettere su come il 4.0 possa portare un miglioramento nelle condizioni e nei diritti delle persone". In gioco, in questi processi di cambiamento c’è anche il ruolo del sindacato: "Dobbiamo come un soggetto che rappresenta il lavoro possa stare dentro questo processo. Noi vogliamo partecipare - naturalmente -, ma vogliamo costruire un pensiero che determini un protagonismo e la capacità di influire: gli strumenti possono essere molti, come la cabina di regia, ma il punto vero è che tipo di pensiero ci mettiamo dentro".

Sul tema del lavoro,  "la contraddizione di oggi è che c'è meno impiego e lo paghi anche meno di prima. Non si può fare una discussione soltanto tecnologica, a proposito di stampanti 3D e big data, ma bisogna collegare l'innovazione alla qualità della vita, attraverso un grande tema: come si distribuisce il reddito". Industria 4.0 "non può essere un giocattolo tecnologico, ma un modello organizzativo che permetta un'equa distribuzione del reddito. E qui il low cost non c'entra nulla, è solo la risposta all'abbassamento dei salari". Il sindacato, ha proseguito, "non deve seguire la rivoluzione solo nei suoi luoghi 'nobili', come nelle fabbriche con rapporti strutturati: così si rischia di non incidere nei luoghi in cui le conseguenze del low cost sono già in atto". Occorre ragionare con categorie differenti rispetto al passato. "Il tema della qualità dell'investimento deve diventare la prima questione nella contrattazione - ha concluso -: non tutto può venire dagli incentivi. C'è il grande tema della ricerca e innovazione: non si può delegare tutto alle università, servono investimenti pubblici e privati. E c'è il nodo del lavoro: dinanzi al calo dell'occupazione, che è già in atto, la nostra capacità di azione deve essere pronta a rispondere anche a dinamiche imprevedibili".

Sul sito di Rassegna Sindacale le sintesi di tutti gli interventi al dibattito a cura di Emanuele Di Nicola http://www.rassegna.it/articoli/industria-40-linnovazione-deve-rispettare-i-lavoratori e l’intervista di Guido Iocca allo studioso del lavoro, Stefano Musso.
Sul sito di Radio Articolo 1 – che ieri ha trasmesso in diretta tutto il convegno – i podcast per riascoltare gli interventi. Per la tavola rotonda il link è http://www.radioarticolo1.it/audio/2016/10/25/29907/investire-sul-lavoro-nellindustria-40-con-camusso-chiamparino-bianchi-schild-petit-jean

Per il dibattito generale al quale ha partecipato tra gli altri anche il segretario della Fiom, Maurizio Landini: http://www.radioarticolo1.it/audio/2016/10/25/29905/revolution-road-manifattura-e-manodopera-ai-tempi-dellindustria-40-torino-25-ottobre

Disponibile in podcast anche la presentazione del convegno di Alessio Gramolati: http://www.radioarticolo1.it/audio/2016/10/24/29891/revolution-road-raccogliamo-la-sfida-dellindustria-40-la-relazione-di-alessio-gramolati-cgil

CONTRATTI. SI MOBILITANO I LAVORATORI DEL LEGNO

Se ne parla oggi sul Sole 24 ore. Rinnovo del contratto e difesa del salario: per questi motivi Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno proclamato unitariamente uno sciopero per venerdì in tutte le aziende del legno, mobile, arredo. “Questa settimana deve essere massimo lo sforzo di tutti i nostri dirigenti, Rsu, militanti ed iscritti, perla riuscita dello sciopero - affermano in una nota Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil - Obiettivo è portare FederLegno ad una proposta salariale all'altezza delle giuste richieste dei lavoratori”.

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