via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

FABBRICHE IN CRISI

Stefana, aperto un conto corrente di solidarietà


3 agosto 2016 - Dove non arrivano l’economia, le leggi o l’impegno, ci può essere spazio per la solidarietà. Una nuova frontiera quella proposta dai metalmeccanici della Cgil che per risolvere il problema dei 170 lavoratori dello stabilimento Stefana di via Bologna, dal 3 giugno senza stipendio, hanno chiesto aiuto a cittadini, associazioni e organizzazioni di città e provincia. Per questo la Fiom ha aperto un conto corrente (causale: sottoscrizione lavoratori Stefana; codice Iban: IT26U0869254800000000023754) sul quale far confluire la partecipazione al sostegno del reddito dei lavoratori Stefana. Un’iniziativa che arriva dopo un fondo anti crisi di 250 mila euro a «parziale copertura del reddito per i mesi di agosto e settembre — fa sapere la Fiom — in attesa di un nuovo bando (previsto per il 20 settembre) per la vendita del sito di via Bologna e quindi della collocazione dei lavoratori». A muoversi sono stati i comuni, a partire da quello di Nave, la Provincia e la Comunità montana, oltre ad aver coinvolto Regione Lombardia. Dopo l’assegnazione di 3 stabilimenti su 4 del gruppo Stefana in concordato preventivo (Ospitaletto a Esselunga, Montirone all’Alfa Acciai e Via Brescia alla Feralpi ) e la ricollocazione dei lavoratori, solo gli operai di via Bologna sono senza retribuzione «se non ricorrendo a ferie o permessi, con la perdita anche dei contributi previdenziali». Per loro, senza ammortizzatori sociali, la speranza è nella solidarietà dei bresciani.  * Corriere della sera

Approfondimenti