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LA RICERCA

Peggiora la fiducia tra famiglie, lavoratori e pensionati


19 luglio 2016 - Peggiora il clima di fiducia complessivo rispetto al trimestre precedente, in particolare tra famiglie, lavoratori e pensionati. È quanto emerge dalla ricerca sulla fiducia economica delle famiglie e delle imprese realizzata dalla Fondazione Di Vittorio e dall’Istituto Tecnè relativa al secondo trimestre 2016 (qui il testo integrale in pdf). Solo il 4,7% delle famiglie – secondo lo studio – dichiara di avere migliorato la propria condizione economica a fronte di un 32,5% che dichiara di averla peggiorata. A soffrire di più è ancora una volta la popolazione a basso reddito: lavoratori dipendenti, precari, disoccupati e pensionati. Di questi, solo il 3,3% dichiara di avere migliorato la propria condizione a fronte di un 43,7% che dichiara di averla peggiorata. Anche dal lato dell’occupazione calano le attese positive con giudizi che sembrano riflettere i timori, per l’anno in corso, non solo per la fine dell’effetto degli sgravi contributivi ma anche per il raffreddamento delle attese su crescita e domanda interna, in particolare sul versante dei consumi. Tra lavoratori, pensionati, disoccupati e precari, la quota che prevede una diminuzione del numero di occupati sale addirittura al 47,7%, in crescita del 7,4% in un solo trimestre.

I due istituti hanno pubblicato anche lo speciale: “Gli italiani e l’Europa”. Restare o uscire? Per il 70% degli italiani intervistati non bisogna seguire l'esempio del Regno Unito, solo il 21,7% è favorevole all’uscita, mentre l'8,3% non esprime indicazioni. A favore della permanenza è il 58,5% dei lavoratori in proprio, il 62,6% dei dipendenti, il 78,6% dei pensionati e l'88,5% degli studenti. Per quanto riguarda l’analisi per titolo di studio, favorevole il 72,1% dei laureati, il 68,2% di chi ha conseguito un diploma superiore e il 68,1% tra chi ha una licenza media o elementare. I favorevoli alla permanenza nell’Ue crescono rispetto alle precedenti rilevazioni: 70% quest’anno, il 69,4% nel 2015, il 67,3% nel 2013. Leggermente più bassa, ma comunque ampia e in crescita, anche la quota degli italiani favorevoli alla permanenza nell'Eurozona: il 68,6% quest’anno, il 67,1% un anno fa e il 62,5% a dicembre 2013. continua su rassegna.it

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