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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

IN RISPOSTA ALL'ARTICOLO DI FONDO DI MASSIMO TEDESCHI USCITO SUL CORRIERE DELLA SERA DI BRESCIA DOMENICA 29 MAGGIO. INTERVENTO DEI TRE SEGRETARI GENERALI DI BRESCIA DI CGIL, CISL E UIL

Sul 28 maggio e i guardiani della memoria


Egregio direttore
abbiamo letto con attenzione l'articolo di fondo di domenica 29 maggio, a firma di Massimo Tedeschi, sui «Guardiani della memoria», l'orazione negata al ministro in piazza e «l'inappellabile veto» posto dai sindacati.
Vorremmo innanzitutto rassicurare l'autore dell'articolo: come sindacati non ci riteniamo «guardiani della memoria» e ci auguriamo che nemmeno altri si sentano o ambiscano a diventare tali. Non potremmo essere «guardiani» nemmeno questa fosse l'ambizione: se a 42 anni di distanza la piazza e tante iniziative collaterali hanno avuto ampia partecipazione è merito plurale di quella parte di città che non si è mai rassegnata e che vive il 28 maggio come momento collettivo e di occasione di riflessione. Una piazza animata in primo luogo da uomini e donne, giovani e insegnanti, lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, che sentono e praticano la cittadinanza in modo attivo. Negli ultimi anni, come sindacato, abbiamo ridotto le dimensioni del palco per le orazioni ufficiali (quest'anno era più grande, ma solo perché abbiamo utilizzato il palco predisposto per l'evento serale di Paolo Fresu), i rappresentanti politici e istituzionali non vi sono saliti. Per evitare presenze imbarazzanti sul palco, come sottolinea Tedeschi nell'articolo. Ma, aggiungiamo, perché questa è anche la storia della commemorazione e anche perché siamo convinti che protagonisti siano le migliaia di persone che al mattino e durante la giornata decidono di far vivere la piazza e di esercitare democrazia. È per noi questa pluralità di uomini e donne che dà solennità all'evento. I rappresentanti istituzionali ci sono (e ci mancherebbe), incontrano i familiari delle vittime, intervengono a San Barnaba. Davvero, come afferma l'autore dell'articolo, si pensa che il 28 maggio sarebbe più solenne se ci fosse un intervento dal palco di un rappresentante dell'esecutivo? Noi pensiamo di no, ma non ritenendoci «guardiani» di nulla siamo ben disposti ad aprire una riflessione. Convinti che la piazza debba però mantenere il suo carattere vivo e plurale, aperta per tutta la giornata, non militarizzata come talvolta è invece purtroppo accaduto in passato. Una piazza dei cittadini e delle cittadine, degli studenti grandi e piccoli che il 28 maggio vogliono esserci. Il sindacato questa partecipazione intende favorirla, così come fece il 28 maggio 1974, manifestazione antifascista promossa dal Comitato Unitario permanente antifascista (come osserva l'autore dell'articolo) e giornata di sciopero generale promosso dai sindacati.
cordialmente

Damiano Galletti – segretario generale Cgil Brescia
Francesco Diomaiuta – segretario generale Cisl Brescia
Mario Bailo – segretario generale Uil Brescia

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