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PROMOSSA DALLA CGIL TOSCANA

Sfida per i diritti, la campagna video


23 storie per 23 diritti, in 23 video animati e musicati di 30 secondi che saranno diffusi “a puntate”, uno al giorno, su Facebook e Twitter: è la campagna social (chiamata “E tu che diritto sei?”) che lancia la Cgil Toscana all'interno della mobilitazione per la Carta dei diritti universali del lavoro, il nuovo Statuto dei lavoratori proposto dalla Cgil nazionale che vuole estendere diritti e tutele ai lavoratori che oggi non li hanno.
“Dietro i diritti ci sono le vite quotidiane delle persone, e le storie dei video sono quelle che ogni giorno trovano ascolto e assistenza nelle Camere del lavoro e negli Uffici Vertenze - spiega Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana -: lavoratori licenziati illegittimamente, precari senza ammortizzatori sociali, donne che non possono progettare una maternità perché temono di perdere l'impiego, lavoratori a Partita Iva con tante tasse da pagare e pochi diritti da far valere”.
Ed ecco così che il diritto a vedersi riconosciute le proprie competenze si trasforma nella storia di Kristof, carpentiere provetto che deve sobbarcarsi anche le mansioni e le responsabilità (ma non lo stipendio) di capocantiere, mentre il diritto ad una pensione dignitosa si traduce nella storia di Giada, che fa la cantante e versa in due diversi istituti previdenziali, e il diritto di iscriversi a un sindacato si ritrova in Diego, tipografo che vede lo stipendio arrivare sempre in ritardo.
Ogni video si conclude con la domanda: “E tu che diritto sei?” (hashtag della campagna: #sfidaXidiritti): l'obiettivo è far capire che i diritti che la Carta si propone di estendere a tutti sono fondamentali nella vita quotidiana di ognuno.
Nei primi nove video diffusi oggi (scaricabili dalla playlist “E tu che diritto sei?” nel canale youtube di Cgil Toscana; questo è il link: https://www.youtube.com/playlist?list=PLeAMxhz63qs7aI-3b48fh6l_lPLse2ETJ), ci sono tra le altre le storie di Irina, che fa la badante ma non ha chiaro il suo orario di lavoro (ha diritto a un contratto scritto con condizioni trasparenti); di Sara, infermiera in un reparto a rischio che ha diritto di lavorare in un ambiente sano e sicuro; di Luca, tecnico del suono che lavora anche 14 ore al giorno (ha diritto al riposo tra un turno e l'altro); di Serenella, dirigente d'azienda che si vede negato il part time per stare col figlio (ha diritto alla conciliazione tra vita professionale e familiare); di Sandra, che rischia di rinunciare a una promozione perché incinta (ha diritto alle pari opportunità).

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