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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

SODDISFATTA LA FIOM CHE HA SOSTENUTO LA VERTENZA LEGALE

Licenziamenti Mac, la Cassazione dà ragione ai lavoratori


La Corte Suprema di Cassazione – sezione Lavoro – in data 14 marzo 2016 ha emesso la sentenza in merito al ricorso presentato dai lavoratori Mac, rappresentati dall’avvocato Alberto Guariso, contro la Mac, avverso la sentenza della Corte di Appello di Torino del 8/10/2014.

I lavoratori avevano chiesto di accertare la legittimità del licenziamento loro intimato ai sensi della Legge 223/91, con ricorso ai sensi dell’art 1, comma 48 della Legge 92/2012, in sintesi, la legittimità era da accertarsi in relazione al fatto che la procedura di licenziamento della Mac aveva riguardato solo i dipendenti dello stabilimento Mac di Brescia e non anche altri dipendenti con analoghi profili professionali operanti in altre aziende della stessa società ai sensi della citata Legge 92/2012.

La Corte suprema di Cassazione accoglie il ricorso dei lavoratori e cassa la sentenza e rinvia alla Corte di Torino in diversa composizione “affinchè nel riesaminare la questione, applichi il principio di diritto enunciato”.

La Corte di appello di Torino aveva rigettato il ricorso presentato dai lavoratori della Mac, dopo altre due sentenze negative a cui era giunto il Tribunale di Torino – sezione Lavoro - .

La Fiom giudica positivo quanto deciso dalla Corte di Cassazione e ritornerà a proporre con i lavoratori, nelle sedi indicate, la contrarietà alla decisione della Mac in merito ai licenziamenti staccati tre anni fa e chiederà che nella discussione sia ben presente l’indicazione della Corte di Cassazione anche in merito al ruolo del sindacato e nel rispetto degli accordi sottoscritti dal Sindacato, dalla Mac e dall’Iveco

Oltre al ricorso giunto in Cassazione e oggi rimandato alla Corte di appello di Torino son aperti altri due ricorsi presso il Tribunale di Brescia, il primo nei confronti di Mac e il secondo nei confronti di Iveco.

La lotta sindacale e ricorsi legali che i lavoratori hanno messo in campo con la Fiom hanno consentito di mantenere aperta una vicenda a cui molti nella nostra provincia non hanno creduto e che in molte occasioni gli stessi hanno preso la parola per prendere esplicitamente le distanze da chi stava lottando per mantenere il proprio posto di lavoro e che in prospettiva, come allora dicevamo, l’iniziativa era finalizzata anche ad alzare l’attenzione su cosa sarebbe potuto succedere all’intero sito Iveco.

Brescia 14 marzo 2016

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