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L'ANALISI DI VINCENZO BAVARO SU RASSEGNA.IT

Carta e nuove relazioni industriali, i punti in comune


venerdì 19 febbraio 2016 - La Carta dei diritti universali delle lavoratrici e dei lavoratori presentata dalla Cgil e, contemporaneamente, il documento per “Un moderno sistema di relazioni industriali” elaborato da Cgil, Cisl e Uil, costituiscono due novità da valutare congiuntamente per una semplice ragione di merito. Leggendo trasversalmente i due documenti si può ben cogliere la comune ispirazione degli assi fondamentali su cui si sviluppano le due proposte, a prescindere dai tecnicismi giuridici.

Si pensi innanzitutto alla premessa del documento unitario, nella quale le parti indicano l’obiettivo di perseguire la “rappresentanza e la tutela di tutte le forme contrattuali presenti nello stesso luogo di lavoro”, e a tutta la prima parte della Carta, dedicata alla predisposizione di un catalogo di diritti universali per tutte le forme di lavoro svolto in condizione di dipendenza economica. Si tratta in entrambi i casi di un obiettivo di riunificazione del lavoro, sia attraverso la rappresentanza, sia attraverso una rete comune di diritti.

Parallelamente, i due documenti aspirano alla riunificazione della catena produttiva del valore, che invece è “giuridicamente” frammentata a causa delle operazioni di esternalizzazione e di moltiplicazione delle catene di appalti. Nel documento unitario si indica come obiettivo “l’applicazione del contratto prevalente, la clausola sociale, e la responsabilità solidale fra appaltante e appaltatore”, così come nella Carta dei diritti ci sono diverse norme sulla parità di trattamento fra tutti i lavoratori coinvolti nella catena produttiva di valore.

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