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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

A PALAZZO BROLETTO

Aggressioni sui bus, la Filt Cgil incontra la Provincia


mercoledì 17 febbraio 2016 * «Le aggressioni nei confronti degli autisti degli autobus Sia sono in costante aumento. Da tempo chiediamo all’azienda di intervenire con delle misure preventive, installando delle barriere protettive attorno al posto di guida. Ma dopo quindici scioperi nulla è cambiato». A parlare è Ivano Panzica, segretario generale della Filt Cgil, che mercoledì mattina (17 febbraio), insieme alle rappresentanze sindacali Sia e alla Camera del Lavoro di Brescia, ha organizzato un presidio di protesta davanti alla Provincia, dalle 10 alle 12. Qui il comunicato con il resoconto dell'incontro in Provincia

«Protestiamo davanti alla Provincia — aggiunge Panzica — perché è l’ente committente del servizio di trasporto pubblico. E dovrebbe farsi carico del problema intervenendo nei confronti dell’azienda». Ma quanto è diffuso il fenomeno delle aggressioni agli autisti? Il sindacato parla di vera e propria «escalation». Negli ultimi tre anni si sono registrati ventuno casi, undici nel solo 2015. I motivi? «Scaturiscono quasi sempre da tensioni legate alla richiesta del biglietto o al suo pagamento». Autori delle aggressioni non sono solo «i soliti» stranieri. Ma anche «giovani bulli», baby gang e personaggi ascrivibili ad una generica microcriminalità. A volte l’aggressione è immediata — aggiunge Panzica —: c’è una reazione violenta non appena salgono sul mezzo, quando l’autista richiede il biglietto». Altre volte il viaggiatore a scrocco attende lunghi minuti. E scatta quando è arrivato a destinazione. Fortunatamente non si sono mai verificati casi d’aggressione durante il viaggio («il che potrebbe mettere a rischio anche l’incolumità degli altri passeggeri, oltre che degli autisti»). I gesti inconsulti d’ira spesso non si limitano ad uno schiaffo o ad uno spintone. «Ci sono stati casi in cui i dipendenti hanno riportato prognosi superiori ai 40 giorni». L’ultimo, in ordine temporale, nel novembre scorso. Le tratte più calde? «È un fenomeno diffuso su tutta la provincia, che riguarda anche gli autisti dell’altra società, la Saia» chiarisce Panzinca.

E nel 2014, quando l’escalation di aggressioni stava prendendo una piega inquietante, la stessa società di traporti aveva iniziato ad installare telecamere sugli autobus (oggi sono presenti sul 60 per cento dei mezzi) ed in stazione erano apparsi pure i vigilantes.

Ma il sindacalista rilancia: «Non capiamo perché non si possa dotare la postazione dell’autista di una barriera in plexiglass che non impedisce il contatto con l’utente ma lo protegge ad esempio da eventuali aggressioni alle spalle. Una richiesta che abbiamo avanzato più volte all’azienda ma che non è mai stata presa in considerazione. Non vorremmo fosse dovuta ad uno scontro frontale con il sindacato». Per i vertici della Sia si tratterebbe di una soluzione impraticabile da applicare sui bus extraurbani (una struttura non prevista nello scheletro del bus che esce dalle case produttrici). Molto meglio puntare sull’installazione di telecamere e sulla prevenzione, puntando sulla formazione del personale, insegnando agli autisti a non «reagire». Insomma, meglio lasciar andare un passeggero senza biglietto che rimediare un naso rotto.
Ma Panzica ricorda che queste misure non sono inconciliabili con la presenza della struttura protettiva: «La stessa Asl, in un’ispezione del settembre 2015, ha sanzionato l’azienda e chiesto una serie di prescrizioni che dovrebbero essere ottemperate per aumentare la sicurezza degli autisti. Tra cui anche il posizionamento di barriere in plexiglass, come quelle già montate sui bus urbani di Brescia Trasporti». I sindacati invitano al confronto con altre città del nord Italia e dell’Europa: «Queste barriere vengono installate sugli autobus di molte città europee. Non capiamo perché non si possano mutuare quelle scelte». Sarebbe curioso sapere, chiude Panzica, se il gruppo tedesco Arriva, controllante di Sia, adotta queste precauzioni in Germania. * Corriere Brescia

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