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LA NOTA DI FLAI E UFFICIO SICUREZZA CGIL

Ennesimo infortunio sul lavoro, Cgil Brescia: «La situazione si aggrava»


2016-02-09 - Leggiamo dai quotidiani dell'enensimo infortunio grave di un giovane operaio in una cantina vinicola bresciana per caduta dall'alto. Come per l'idraulico deceduto in gennaio a Capo di Ponte, la caduta dall'alto si conferma fra le principali cause di morte per infortunio sul lavoro; così come il settore agricolo si conferma fra quelli più esposti.
I dati pubblicati dall'Inail confermano per altro l'aggravarsi della situazione lombarda e bresciana in particolare.
A Dicembre 2015, in Lombardia sono stati rilevati 31 casi mortali in più rispetto all'anno precedente; come già denunciato dalla situazione di novembre (vedi allegato) il contributo maggiore di questo aumento è bresciano con 10 morti in più.
Da questi dati è facile desumere come l'andamento in diminuzione delle denunce di infortunio non corrisponda alla realtà del fenomeno, ma più all'omissione delle denunce per effetto di pressioni e ricatti che tutt'ora permangono nei luoghi di lavoro. Sono i luoghi di lavoro a diventare più insicuri nell'attualità di scelte che nel ridurre le attività di prevenzione e le garanzie legate al diritto del lavoro più che mai oggetto di messa in discussione, ci consegnano un bilancio inaccettabile. Ciò nonostante, anziché una levata di impegno da parte degli enti preposti il rischio, la riforma delle ASL ora ATS sembra indebolire proprio le attività di prevenzione e vigilanza per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, provocando una dispersione di abilità e competenze, non investendo sul rinnovo del turn-over e frantumando il sistema organizzativo tanto da pregiudicarne l'efficacia.

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