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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

CONTROREPLICA DOPO L'INTERVENTO DI BONOMETTI (AIB)

Savoldi (Cgil): attenti al manifatturiero, per questo siamo preoccupati


Non si preoccupi il presidente dell'Aib Marco Bonometti: dell'importanza dell'industria manifatturiera, ben oltre le parole che non abbiamo mai lesinato, testimonia da sempre l'impegno e il lavoro sindacale della CGIL con tutte le sue categorie. Da qui la preoccupazione per la sua prospettiva e per i problemi che l'attraversano. Tanto più considerando l'assenza della politica sui tanti nodi che gravano sull'industria manifatturiera - su cui si sofferma il Presidente dell'AIB bresciana - e l'insistenza, inefficace, sull'idea che per risolverli, si possa continuare sulla strada della compressione del costo complessivo del lavoro (salari e contributi), quando quello italiano risulta essere ormai diventato il più basso fra i paesi di vecchia industrializzazione.

La scomparsa di tanti protagonisti industriali illustri, i tanti problemi sull'occupazione derivati dalle chiusure e l'impoverimento economico in atto, confermano la necessità di ricercare soluzioni, a partire dal grave problema della minore produttività dell'industria italiana per addetto rispetto alla media europea, che rimane senza risposta. Questo vale anche per la riduzione dei costi energetici; ma anche qui come per il costo del lavoro, più che compressione di per sé destinata a muoversi in spazi limitati, la scommessa industriale di prospettiva sta nella ricerca innovativa di produzioni meno energivore, nell'efficienza energetica e nello sviluppo delle fonti rinnovabili.

Se è vero che restare al passato può renderci vittime di incapacità e miopie, e considerando che non basta rigirare al sindacato domande cui l'impresa non sa o non può rispondere, perché i problemi si risolvano, davvero l'Associazione industriali è interessata a sperimentarsi nella ricerca di strade nuove? Se sì, perché non provare ad innescare una sinergia fra ricerca privata ed enti pubblici di ricerca, la cui conoscenza e competenza, più riconosciuta all'estero, in Italia continua ad essere banalizzata dai nostri stessi governanti?

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