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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

SEGNALAZIONI DAI QUOTIDIANI NAZIONALI

Under 40, la pensione impossibile


I segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo hanno lanciato ieri un appello firmato insieme al presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia a favore della pace. Siamo sull’orlo di un baratro, scrivono, occorre trasparenza e una irriducibile volontà di pace, sottratta ad ogni interesse personalistico e nazionalista.  Prima che si sparga altro sangue, è ora di assumersi l’impegno di un grande lavoro di riflessione responsabile e culturalmente approfondita, e di un contrasto all’espandersi di fenomeni di estrema gravità che risponda ad unità e concordanza piena sugli elementi fondanti della civiltà.

L’ITALIA DEI RECORD. Le pensioni non sono sostenibili dal punto di vista sociale e i giovani non lavorano. Mentre le dichiarazioni del presidente dell’Inps, Tito Boeri, sulla sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale (gli ha subito risposto la Cgil) suscitano nuove polemiche, l’Italia si conferma un paese non amico dei giovani: secondo gli ultimi dati Istat, il tasso di disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni è salito ad ottobre al 39,8%, in aumento di 0,3 punti percentuali su base mensile. Sempre a ottobre è continuato a crescere il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni, ovvero quelle persone che non  sono classificate come occupate o in cerca di occupazione: in un anno il numero è aumentato di 196 mila unità (+1,4%) con un tasso di inattivi salito al 36,2%, in crescita di 0,1 punti su settembre e di 0,6 punti su ottobre 2014. I giovani sono penalizzati due volte: con grande tranquillità l’Inps ci fa sapere infatti che gli under 40 lavoreranno fino a 75 anni, ma avranno assegni ridotti di un quarto. Commentando i dati dell’Ocse, il presidente Tito Boeri ha anche ammesso che molti giovani che oggi lavorano in modo saltuario o precario non avranno proprio la pensione.”Basta con gli allarmi e riforme per fare cassa – ha dichiarato la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, secondo la quale è necessario modificare radicalmente la normativa vigente per restituire equità e solidarietà al sistema. L’appuntamento per la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil è per il 17 dicembre.

MIRAGGIO INVESTIMENTI. I dati sugli inattivi e sull’aumento delle persone scoraggiate che rinunciano a cercare lavoro e la rivisitazione a ribasso delle previsioni sulla crescita del Pil sono gli ultimi segnali di una crisi che non è affatto superata e sul fallimento delle politiche scelte finora dal governo, Jobs Act compreso. Ma tutto questo pare non smuovere di un millimetro le posizioni di Palazzo Chigi. Si continua sulla strada della riduzione dei diritti e della deregolazione del mercato del lavoro senza mettere in campo investimenti produttivi e progetti strategici. Sulla necessità di un ripensamento generale sul sistema economico capitalistico si discuterà oggi in un convegno nella sede della Cgil nazionale che vedrà la partecipazione del segretario generale Susanna Camusso.

I COMMENTI SUL LAVORO, TRA DATI INPS E ARTICOLO 18 PER I PUBBLICI

Tra i tanti commenti sul lavoro e i dati Istat sull’andamento dell’occupazione, segnaliamo una intervista al giurista Michele Tiraboschi sul Messaggero che parla della necessità di omogeneizzare le regole tra privato e pubblico (“E’ giusto avere le stesse regole del privato, basta privilegi”, Giusy Franzese, p.3). Sul Corriere della Sera, Lorenzo Salvia spiega però che per i dipendenti pubblici vale l’articolo 18, come ha ribadito anche ieri la ministra Madia (p.35). Sempre sul Corriere della Sera (che affida il suo editoriale agli economisti liberisti Alesina e Giavazzi), Enrico Marro sposta invece l’attenzione sulla necessità di rilanciare le privatizzazioni per attivare una vera concorrenza benefica per l’economia italiana. Sulla Stampa Walter Passerini parla del lavoro degli ultracinquantenni: “Esodati e più competenti, gli intramontabili cinquantenni. Perché le imprese assumono i meno giovani” . “Ma l’occupazione resta al palo, i dati come i fatti hanno la testa dura”, è invece il titolo dell’approfondimento di Marta Fana sul manifesto. Sul Sole 24 ore molto interessante l’analisi di Dino Pesole sulla ripresina che non c’è e sul rischio di una vera e propria debacle delle politiche economiche del governo Renzi: “I conti 2016 in salita”, pagina 3 con richiamo in prima. Sullo stesso tema, quello della crisi e della crescita a dir poco stentata scrive anche Roberto Mania su Repubblica.  “Il retroscena. Con la crescita sull’ottovolante, nuovi rischi sui conti” (p.10), mentre Roberto Petrini riporta le posizioni del ministro Padoan (p.11).

FERROVIERI. LA FILT SI CONFERMA PRIMO SINDACATO CON IL 28,7 PER CENTO
  “La Filt-Cgil si conferma primo Sindacato, con il 28,7% dei voti sul totale nazionale”. E’ quanto riferisce la stessa Federazione di categoria dei Trasporti della Cgil sui dati delle elezioni svolte dal 24 al 27 novembre scorsi per il rinnovo delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) e dei RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) nelle società del Gruppo FS RFI, Trenitalia, Italferr, Ferservizi, FS, Sistemi Urbani  e Italcertifer.

LANDINI : LA PIATTAFORMA DELLA FIOM AL 93 PER CENTO

“Un grande consenso, che va ben al di là degli iscritti alla Fiom nelle aziende coinvolte. Ed è questo il mandato cui terremo fede”. Questo il commento del segretario generale dei metalmeccanici Cgil Maurizio Landini, riportato ieri dall’agenzia AdnKronos, e rilanciato sul sito di Rassegna Sindacale. La piattaforma della Fiom per il rinnovo del contratto nazionale ha ottenuto il 93 per cento dei sì. Il risultato – ha spiegato Landini - dimostra “la volontà dei lavoratori di riconquistare un contratto unitario che ponga fine alle divisioni e agli accordi separati, per tutelare e migliorare le condizioni di vita e lavoro di chi in questi anni ha sopportato il peso maggiore della crisi economica e sociale”. Al tavolo con Federmeccanica, che si riaprirà venerdì 4 dicembre, la Fiom si presenterà con la propria piattaforma. “Un progetto innovativo”, conclude il segretario generale della Fiom Cgil, che sfida “le aziende sul terreno della qualità del lavoro, dell’occupazione e dello sviluppo. E che ha ricevuto il consenso democratico e certificato della maggioranza dei lavoratori metalmeccanici coinvolti nella consultazione”. Un successo che fa il paio con quello delle elezioni per le nuove Rsu (finora rinnovate in più di 4 mila aziende):  la Fiom ha infatti la maggioranza assoluta tra i lavoratori con il 62,2 per cento, con 9.701 delegati eletti.

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