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SEGNALAZIONI DAI QUOTIDIANI NAZIONALI DI MERCOLEDÌ 18 NOVEMBRE 2015

Sicurezza, l'Europa nel pallone


Stato d’emergenza generalizzato in Francia, mentre il terrore provoca effetti a catena in tutta l’Europa. Ieri il governo tedesco è stato costretto a ordinare la sospensione della partita di calcio ad Hannover tra la Germania e l’Olanda alla quale avrebbe assistito dalla tribuna centrale anche la cancelliera  Angela Merkel. Sospesa anche Belgio Spagna, mentre a Wembley (Londra) si è giocato il match tra la Francia e l’Inghilterra. La tensione è alta ed è molto probabile che si alzerà ulteriormente nei prossimi giorni. L’obiettivo del terrorismo dell’Isis, in questa nuova guerra anomala (papa Francesco ribadisce che siamo in piena Terza Guerra mondiale), è proprio quello della destabilizzazione e della paura. L’Europa allenta i cordoni della borsa per investire nelle operazioni belliche richieste dalla Francia. Pieno coinvolgimento della Russia di Putin. Ma il vero problema riguarda la strategia per battere il terrorismo della Jihad che assume oggi forme molto diverse dalla guerra tradizionale. Centrale il ruolo della diplomazia politica e dell’intelligence per non ripetere le scelte tragiche degli anni passati che con le operazioni di guerra in Iraq e Afganistan hanno gettato solo la benzina sul fuoco del terrorismo islamico e hanno causato migliaia di morti tra le popolazioni.

DISORDINE MONDIALE. PRESENTATO IL 13° RAPPORTO SUI DIRITTI GLOBALI

È stato presentato ieri a Roma, nella sede nazionale della Cgil, il Rapporto sui Diritti globali 2015 (Ediesse), curato dal 2003 dall'Associazione SocietàINformazione e promosso dalla Cgil. Alla realizzazione della tredicesima edizione, dal titolo 'Il nuovo disordine mondiale', hanno partecipato come ogni anno ActionAid, Antigone, ARCI, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente. Sul sito della Cgil nazionale (www.cgil.it) sono a disposizione l'abstract, la prefazione del segretario generale Susanna Camusso e l’introduzione del curatore, Sergio Segio. Sul sito di RadioArticolo1 i podcast audio degli interventi di Segio, De Ponte, Gubbiotti, don Zappolini, Miraglia, Bevere, don Luigi Ciotti e le conclusioni del segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi. Al centro del Rapporto di quest’anno, oltre a tutte le questioni che giustificano il titolo sul “disordine mondiale” anche il continuo aumento esponenziale delle diseguaglianze sociali ed economiche. “ Ottanta super-ricchi possiedono la medesima quantità di ricchezza del 50 per cento più povero della popolazione mondiale, tre miliardi e mezzo di persone. Nel 2010 le 80 persone più ricche al mondo godevano (è il caso di dirlo) di una ricchezza netta di 1.300 miliardi di dollari. Nel 2014 la loro ricchezza complessiva posseduta era salita a 1.900 miliardi: una crescita, dunque, di 600 miliardi di dollari, quasi il 50 per cento in più in soli quattro anni”. Sul sito di Rassegna Sindacale (www.rassegna.it) la sintesi del Rapporto e gli approfondimenti sui temi trattati e sugli interventi di ieri durante la presentazione. “C'è da fare una battaglia politica e culturale, questa almeno è la volontà e l'intenzione della Cgil”, ha detto il segretario confederale Danilo Barbi nelle conclusioni. “La nostra è un'epoca che non ha bisogno di eroi, e il disordine mondiale si può cambiare, ma per farlo c'è bisogno di politiche economiche diverse, che si oppongono alle multinazionali e alla grandi banche Ue globalizzate, che finora hanno dominato incontrastate, e che si battano a favore di tutti i popoli, non solo dei cittadini più ricchi, com'è avvenuto finora".

GUERRA, PACE, TERRORISMO E RAZZISMO NEI COMMENTI SUI GIORNALI

Sono molti in questi giorni gli spunti di riflessione sui fatti di Parigi e sulla nuova dimensione del “disordine mondiale”. Sul Sole 24 ore Adriana Cerretelli firma l’editoriale nel quale si spiega il motivo per cui l’Europa ha ceduto un po’ della rigidità dei conti a favore della sicurezza. Stesso filone di ragionamento quello di Massimo Mucchetti sull’Unità: “Prima la vita, poi i conti, il diritto alla vita conta più dei conti” (p.3). Sugli sviluppi della diplomazia nello scacchiere politico mondiale, da segnalare tra i tanti commenti, l’intervista a Sandro Gozi di Daniela Preziosi sul manifesto: “Siria, soluzione politica, sulla Russia ora tutti ci danno ragione” (p.4). Sulla necessità vitale di evitare derive belliciste è interessante l’intervista a Emma Bonino sul Mattino: “No ad azioni militari, l’Europa integri gli 007 e tratti con gli arabi” (Marilicia Salvia, p.6). Sulle scelte italiane l’intervista al premier Matteo Renzi su l’Unità: “Frontiere chiuse e bombe? No, occorre strategia” (p.4). Per capire meglio che cosa potrà succedere e la strategia del terrorismo dell’Isis è utile l’intervista di Maurizio Molinari all’analista Jonathan Schanzer (autore tra l’altro di un saggio importante su Al Qaeda): “A Parigi solo il primo atto di un piano per portare il caos e piegare l’Europa” (p.2). Ancora sulle risposte da dare al terrorismo scrive Sergio Romano sul Corriere della Sera: “I rischi dei poteri speciali: favorire il reclutamento”. (nel pezzo di Sergio Romano si fanno paragoni storici con la guerra d’Algeria degli anni Sessanta. In ogni caso la guerra si vince solo in Siria e in Iraq e bisogna sempre ricordare che l’Isis non è uno Stato secondo le regole e le convenzioni dell’Occidente”). Ancora sul Sole 24 ore da segnalare l’analisi di Alberto Negri sulla nuova “Santa Alleanza anti Isis”. (“La Duma ha chiesto di formare un fronte anti terrorismo simile a quello anti Hitler…dall’Ucraina alla battaglia contro il terrorismo Putin diventa l’alfiere di una guerra di civiltà…). E mentre sui problemi interni della sicurezza parla il segretario generale del Silp, Daniele Tissone (intervistato su Il Centro e la Nuova Ferrara) sul manifesto è Guido Viale che invita alla riflessione sul carattere minoritario in questo momento della cultura della pace. Da segnalare infine l’iniziativa dell’Unità che ha ripubblicato oggi in prima pagina la lettera drammatica di Antoine Leiris, l’uomo che ha perso la giovane moglie, Helene Muyal Leiris, negli attentati di venerdì a Parigi e che ora dovrà occuparsi da solo del piccolo di 17 mesi: “Voi non avrete il mio odio”. Di questa drammatica e splendida lettera aveva dato conto già ieri su La Stampa Massimo Gramellini, mentre con le parole di Antoine Leiris è stata aperta da Massimo Giannini la puntata di ieri sera di Ballarò durante la quale il leader della Lega Matteo Salvini ha difeso il titolo di Libero sui “bastardi islamici”. E oggi il quotidiano diretto da Belpietro ha fatto il bis: “I bastardi ci riprovano”.  Sul manifesto, sempre a proposito di battaglie culturali e mediatiche, da segnalare l’articolo di Carlo Freccero e Daniela Strumia: “Guerra e media. Strategia del caos made in Usa”. (per la prima volta nella sua storia la Francia sospende per tre mesi le libertà essenziali  in nome dello stato di eccezione che la guerra porta con sé…).

L’ENI  STA ABBANDONANDO  L’ITALIA? DOMANI LO SCIOPERO

Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno proclamato uno sciopero generale di 2 ore di tutti i lavoratori del Gruppo Eni e della società Saipem entro il 19 dicembre. L'iniziativa di mobilitazione scaturisce - spiegano i sindacati - dalla volontà assunta da questi due gruppi industriali di disinvestire nei settori dell'energia e della chimica nel nostro paese, producendo effetti negativi sulla tenuta e il mantenimento dei livelli occupazionali, proprio in una fase che vede l'affacciarsi di una tenue ripresa economica. Sotto accusa per i sindacati è la politica industriale del Gruppo Eni che, con il nuovo piano di riassetto principalmente rivolto ai mercati internazionali, abbandona la "chimica verde" e la relega a fanalino di coda dell'Europa, l'incertezza sulla prospettiva industriale di Saipem, l'azzeramento di investimenti previsti in alcune altre importanti filiere (estrazione, raffinazione), con il rischio concreto di un disimpegno ed un secco ridimensionamento.

PER IL CONTRATTO E CONTRO IL TERRORISMO. LA MANIFESTAZIONE FIOM

Sabato a Roma il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, la Fiom, scenderà di nuovo in piazza per rimettere al centro dell’attenzione il diritto al rinnovo del contratto. “In questi anni ci sono stati grandi gruppi, come Fiat, che sono usciti da contratto nazionale e hanno avviato una pratica di superamento di fatto del contratto nazionale di lavoro. Noi arriviamo al rinnovo del contratto con esperienze di accordi separati e con una situazione che è sotto gli occhi di tutti. In questi giorni stiamo discutendo, abbiamo messo a punto una piattaforma e nei luoghi di lavoro si sta votando”. Con queste parole Maurizio Landini, segretario generale della Fiom aveva aperto la conferenza stampa  di presentazione delle ragioni della manifestazione nazionale dei metalmeccanici. La conferenza che è stata seguita in diretta da Radio Articolo 1 si può ora riascoltare in podcast.  Sul sito di Rassegna Sindacale (www.rassegna.it) l’intervento di Landini. Le questioni sul tavolo sono essenzialmente la bocciatura della legge di stabilità e la stagione dei rinnovi contrattuali. Dopo gli attentati di Parigi e il clima di tensione che si sta determinando in tutta Europa, la manifestazione di sabato sarà anche l’occasione per rilanciare la battaglia contro il terrorismo, la violenza e il razzismo.

PROVINCE: RIORDINO SENZA CERTEZZA. SI MANIFESTA IL 28 A ROMA

“Non vorremmo che il governo tendesse a minimizzare questi numeri, pensando così di aver risolto il problema. Non ci sono, infatti, ancora certezze per quanto riguarda il personale da ricollocare ma anche per tutti coloro che rimarranno dipendenti di enti destinati al collasso”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in merito alla notizia del primo esito del monitoraggio dei dipendenti delle province da ricollocare attraverso la piattaforma mobilità.gov.it. Nel dettaglio, spiegano i sindacati, “degli esuberi da collocare non c'è ancora alcuna certezza sulla loro reale destinazione, specie per quanto riguarda le loro professionalità, così come mancano totalmente garanzie per gli oltre mille precari in scadenza a fine anno e, per effetto delle previsioni della legge di Stabilità, non ci sono prospettive certe neanche per gli oltre 20 mila dipendenti che rimarranno al loro posto. Se dovesse essere confermato l’ulteriore taglio ai trasferimenti, infatti, il problema si amplierebbe a dismisura, generando un caos occupazionale per tutti i lavoratori di Province e città metropolitane”.

SINDACATO. I LAVORATORI HANNO FIDUCIA NELLA CGIL. UNA RICERCA CISL

Sulla pagina Facebook della Cgil e sul sito di Rassegna viene rilanciata una ricerca della Cisl sulla fiducia dei lavoratori nei confronti del sindacato. È la Cgil il sindacati più apprezzato dai lavoratori. A dirlo è la ricerca "L'immagine del sindacato" commissionata appunto dalla Cisl su un campione di mille lavoratori e pensionati iscritti, presentata in occasione della Conferenza nazionale organizzativa programmatica della Cisl apertasi lunedì a Riccione. La Cgil incassa voti da 6 a 10 dal 64,8 per cento dei lavoratori dipendenti, la Cisl si situa al 61,3 per cento, la Uil si attesta al 52,8 e Confindustria al 47,4. La ricerca rivela poi che quasi il 40 per cento dei lavoratori dipendenti ritiene di ricevere servizi di valore economico superiore al valore dell’iscrizione. Sono iscritti a una sigla tre lavoratori su dieci, mentre uno non lo è ora ma lo è stato in passato. Generale è anche l’apprezzamento per l’attività sindacale: solo il 7 per cento di chi è iscritto non è intenzionato alla conferma, mentre il 10 per cento di chi non lo è vorrebbe farlo. Per quanto riguarda invece la facilità di ricevere l’invito a iscriversi, in cima alla classifica si trovano pubblico impiego e lavoratori ultra-quarantenni con contratto a tempo indeterminato; in fondo gli under 40 con altri tipi di contratto. La ricerca indaga anche altri aspetti molto interessanti. Il 54 per cento dei lavoratori dipendenti vuole che le parti sociali si occupino di questioni generali, quali lo sviluppo, l' occupazione, le pensioni e la sanità. Circa la metà del campione è convinto della validità e necessità del contratto nazionale, ma la percentuale decresce con l’età: i giovani, infatti, sono più attenti alla contrattazione aziendale. Infine, il rapporto tra governo e parti sociali: il 76 per cento preferisce il dialogo, mentre il restante 24 è più favorevole allo scontro. Sulla Conferenza di organizzazione della Cisl dove ieri è intervenuta la leader della Cgil, Susanna Camusso e dove oggi interverranno ad una tavola rotonda sul futuro del paese il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il sottosegretario di Stato al Mef, Pierpaolo Baretta e la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, scrive oggi sul Sole 24 ore Giorgio Pogliotti: “La Cisl: prioritaria l’unità sindacale. Ripartire uniti dalle pensioni” (p.18). Della Conferenza di Riccione si parla anche sul Quotidiano nazionale, “Nazione, Il Resto del Carlino e il Giorno”: “La Cisl tende la mano a Cgil e Uil. Prove di unità sui contratti” (p.26).

SINDACATO. LA CAMPAGNA DELL’INCA IN DIFESA DEI PATRONATI

Te la faranno pagare” è lo slogan della campagna nazionale lanciata dall’Inca insieme alla Cgil contro i tagli del Governo: "Ridurre il nostro fondo vuol dire negare la gratuità delle tutele essenziali, indebolire i diritti dei più deboli e abbattere il sistema assistenziale italiano". "La Legge di stabilità, in discussione al Parlamento, sembra dire ai cittadini: “Te la faremo pagare cara'. Ed è, infatti, caro il prezzo che potrebbero dover pagare a causa dei tagli al fondo patronati: non più la tutela gratuita e nemmeno l'aiuto di un buono Stato di diritto, per agevolare le persone più bisognose nell'accesso alle prestazioni di welfare".

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