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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

IL FUTURO DELL'AZIENDA DI SAN GERVASIO

Tda, Fiom. manca volontà di soluzione condivisa


Martedì 27 ottobre si è svolto il secondo incontro presso la sede della Provincia in via Cefalonia, per discutere della situazione della TDA di San Gervasio, erano presenti Fim Fiom, direzione aziendale e consulenti aziendali, oltre ai funzionari del settore Lavoro della Provincia. Nell’incontro precedente si era verificata la situazione riguardante l’apertura della procedura della mobilità per 12 lavoratori, di cui 7 operai e 5 impiegati. Successivamente i lavoratori coinvolti si sono ridotti a 5 perché  gli altri hanno usufruito dell’accordo sulla procedura di mobilità ancora aperta fino a fine anno. Questo accordo, stipulato nel 2013, riguardava solamente i lavoratori che eventualmente avessero raggiunto i requisiti pensionistici, pertanto è stato posto formalmente il problema del non rispetto dei criteri che l’accordo prevede in luogo di quelli definiti dalla Legge.  Nell’ incontro odierno i rappresentanti della Provincia, come previsto, hanno avanzato una prima proposta che prevedeva l’utilizzo del Contratto di Solidarietà di 12 mesi in alternativa al licenziamento dei 5 lavoratori ancora coinvolti nella procedura aperta nelle scorse settimane. Questa proposta non è stata accettata dalla TDA. A questo punto la Provincia ha avanzato una seconda proposta, che riguardava l’eventuale accompagnamento alla pensione dei lavoratori che ne hanno i requisiti. Anche la seconda proposta è stata rifiutata dall’azienda, che ha così comunicato che procederà al licenziamento dei 5 lavoratori. Di questi 5 lavoratori 3 facevano parte del reparto Premontaggio le cui operazioni,  ad oggi e per i due anni precedenti, sono state svolte da personale detenuto presso il carcere cittadino.
I 3 operai licenziati oggi erano stati collocati in Contratto di Solidarietà per quasi tutto il mese, sono stati fatti rientrare al lavoro oggi e durante la giornata è stata consegnata loro la lettera di licenziamento. Gli stessi lavoratori avevano peraltro riconosciuto delle limitazioni a seguito del lavoro svolto per tanti anni in TDA.
La Fiom Cgil evidenzia la mancanza di volontà da parte dell’azienda per poter giungere ad una soluzione condivisa, anche in presenza di più proposte avanzate dalla stessa Provincia, così come già successo presso la sede regionale in sede di esame congiunto. I lavoratori avevano a disposizione almeno 24 mesi di ammortizzatori sociali e anche la possibilità di essere inseriti in altri reparti su un organico di oltre 100 dipendenti, più altre postazione di lavoro nelle realtà del gruppo.
Fiom Cgil Brescia
27/10/2015

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