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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

I DATI FIOM LOMBARDIA

Metalmeccanici lombardi, oltre 4 mila licenziati nel 2015


9 ottobre 2015 - Sono 786 i metalmeccanici messi in mobilità nel periodo compreso tra luglio-settembre 2015 in tutte le province della Lombardia. Nello stesso periodo del 2014, a perdere il lavoro furono 1.229 tute blu. Dall'inizio dell'anno, il numero dei licenziamenti nella Regione sale a 4130, contro i 5693 del 2014. I dati, com'è noto, riguardano la grande e media impresa.

Passando all'analisi dei singoli territori, si nota un calo generalizzato, con significative eccezioni, in cui i licenziamenti fanno registrare il segno più. A Bergamo, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, la quota si attesta sui 173 esuberi (nel 2014 furono 247), e anche a Brescia il dato si è dimezzato (84 contro 174).

Decisa diminuzione a Como (24, 139 nel 2015) e Monza-Brianza (89, contro 237). Calo anche a Cremona (2, a fronte dei 49 dell'anno passato) e Lodi (2, 19 nello stesso lasso di tempo del 2015). Lieve flessione a Milano (198, erano 209), Mantova (29 vs 40) e Pavia (6 in raffronto ai 16 del 2014). Esuberi in aumento a Sondrio (33), Varese (71) e Lecco (75), a conferma del fatto che il fenomeno segue tendenze a macchia di leopardo.

“Ancora una volta si va verso un fine anno caratterizzato da licenziamenti e cassa integrazione. Se è vero che c'è una diminuzione – osserva Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia –, vale lo stesso discorso fatto spesso per la cig, ovvero che dietro questo trend non c'è ombra di ripresa, come testimoniano le cifre sull'occupazione”.

"Questo dato non deve ingannare, in quanto continua il dramma occupazionale di tante famiglie. Ogni posto di lavoro perso in questa fase non si recupera più. Il dato sui licenziamenti va visto, pertanto, in un'ottica più complessiva e sconta i picchi delle annualità precedenti, in cui gli esuberi erano ancora molto considerevoli, e quindi la base produttiva risulta, già di per sé impoverita, notevolmente ridimensionata", continua il dirigente sindacale.

"In tale contesto, i recenti provvedimenti del Governo riguardanti gli ammortizzatori sociali mettono ancora più in difficoltà i lavoratori coinvolti dalla crisi; in modo particolare, viene pesantemente ridimensionato il contratto di solidarietà e si riduce considerevolmente l'uso dell'ammortizzatore sociale della cassa integrazione. L'annunciata estensione delle tutele da parte del Governo, di fatto, non è altro che un peggioramento degli strumenti di gestione di tutte le crisi”, afferma il segretario delle tute blu lombarde.

“Noi continueremo a condurre le nostre mobilitazioni, in primo luogo in favore del reddito di cittadinanza, che non è assistenzialismo, ma uno strumento utile per contrastare la disoccupazione e le nuove povertà”, conclude il segretario dei metalmeccanici lombardi”, conclude Rota.

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