2015-09-11 Sono molti oggi gli articoli sui nuovi dati sui contratti a tempo
indeterminato. Sull’Avvenire il focus è sul rischio della mancanza di
copertura dell’operazione decontribuzione: “Crescono i contratti a
tempo indeterminato, ma si rischia un buco” (Nicola Pini, p.9). Molto
più positive le letture sul Sole 24 ore, Repubblica e La Stampa. Sul
Sole scrive Giorgio Pogliotti: “Il Jobs Act fa ridurre le partite Iva”
(p.39) e a pagina 6 sempre Pogliotti: “In sette mesi 786 mila assunti
con la decontribuzione”. Sul Corriere della Sera scrive Enrico Marro:
“Occupazine, assunti a tempo indeterminato: in sette mesi sono saliti
del 35%” (p.45). Su Repubblica, Roberto Petrini a pagina 30:
“Contratti fissi. È boom, più 286 mila in 7 mesi e altri 114 mila
creati da precari stabilizzati”. Sulla Stampa scrive Paolo Baroni:
“Boom dei contrati fissi e calano le partite Iva” (p.6). Diversa la
lettura del Fatto Quotidiano. Assunzioni stabili, il governo ha
esaurito il budget previsto per gli incentivi”. Il Fatto rilancia
anche la denuncia del Movimento a Cinque stelle: “Disoccupati
umiliati, la Naspi ancora non arriva” (p.6). Molto positiva la lettura
dei dati sull’Unità dove si parla addirittura di un milione di posti
di lavoro. “Sette mesi di Jobs Act, contratti stabili: più 34,4%,
oltre un milione di nuovi contratti stabili” (Adriana Comaschi, p.2).
Quasi opposta l’interpretazione del manifesto con l’articolo della
ricercatrice Marta Fana: “Nella staffetta dei numeri vincono sempre i
contratti precari” (p.8), mentre anche il quotidiano La Notizia parla
di “guerra di cifre sui contratti” (p.6).
PER I PROFUGHI D'EUROPA
Saranno molti oggi gli iscritti, i delegati e le delegate e i
dirigenti della Cgil che parteciperanno alle tante manifestazioni che
sono state organizzate in varie città italiane in solidarietà con gli
immigrati e i profughi d’Europa. Le manifestazioni si sono
progressivamente moltiplicate nei giorni scorsi (l’elenco completo
degli appuntamenti sul sito della Cgil nazionale) sulla scia della proposta di
organizzare una marcia a piedi scalzi a Venezia nell’ambito del
Festival del Cinema. La Cgil è in campo anche nella infinita
battaglia a favore degli esodati, tutti quei lavoratori che per
ragioni diverse sono rimasti impigliati nelle norme della ex ministra
Fornero e che non possono andare ancora in pensione senza però avere a
disposizione neppure uno straccio di ammortizzatore sociale. E ora al
grave danno si somma la beffa dei fondi dirottati. Il
governo diffonde i dati sull’aumento dei contratti a tempo
indeterminato. Le stabilizzazioni sono in aumento, ma non ci sono i
soldi per le coperture. E più che al Jobs Act la tendenza attuale alla
stabilizzazione dei contratti è legata alla forte decontribuzione che
era stata prevista nella Legge di stabilità proprio per incentivare la
trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo
indeterminato. Il Jobs Act ha introdotto poi le nuove regole per
rendere più facili i licenziamenti.
I NUOVI EDILI. LA CONDIZIONE DEGLI IMMIGRATI NEI CANTIERI
Giovani, sottopagati e sottoinquadrati, precari e ricattati: questa la
fotografia che emerge dal Nono rapporto sulle condizioni dei
lavoratori stranieri impiegati nel settore delle costruzioni, che sarà
presentata oggi dalla Fillea e dalla Fondazione Di Vittorio in
occasione dell’undicesima assemblea nazionale dei lavoratori stranieri
della categoria delle costruzioni Cgil, al Centro congressi Frentani
di Roma, (conclusa da Vera Lamonica, componente della segreteria
nazionale della confederazione). Ne parla Barbara Cannata su Rassegna
(http://www.rassegna.it/articoli/2015/09/10/124775/lavoro-migrante-risorsa-per-il-paese-e-per-il-sindacato).
Nelle costruzioni la presenza dei lavoratori stranieri è strutturale e
storica, soprattutto nel comparto dell’edilizia: il 17% dell’intera
forza lavoro del settore, con punte che in alcuni territori superano
il 50%. In tutto, 250 mila lavoratori (50 mila in meno del dato
pre-crisi) che, insieme agli altri immigrati presenti in Italia – 5
milioni in totale –, producono il 9% della ricchezza italiana, 123
miliardi di Pil, 20 circa solo le costruzioni. Escludendo ovviamente
il lavoro nero, stimato dalla Fillea in almeno 300 mila “fantasmi",
che sfuggono a ogni statistica e a ogni tutela, ma non certo a
quell'economia sommersa che vale il 12% del Pil nazionale.
TURISMO. DOMANI LO SCIOPERO. FLASH MOB A MILANO
Si svolgerà domani lo sciopero nazionale del settore del turismo
indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, nell'ambito
delle iniziative decise a livello nazionale per il rinnovo del
contratto.
SEGNALAZIONI DAI QUOTIDIANI NAZIONALI
Jobs Act e nuova occupazione, la girandola delle cifre