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BREVE RASSEGNA STAMPA

 Il voto in Grecia, i commenti sui quotidiani


La giornata in Grecia si apre a sorpresa con le dimissioni di Varoufakis
all'indomani della netta vittoria dei no (61,3 contro 38,7%) al referendum.
“Presto lascerò” l'incarico saputo che alcuni ministri all'interno dell'Eurogruppo
abbiano “una preferenza per la mia assenza dal meeting”.
“Considero un mio dovere”, scrive ancora il ministro non ostacolare
l'intesa e aiutare il premier Alexis Tsipras nel suo tentativo
di arrivare ad una intesa con l'Eurogruppo.

Intanto Tsipras confida in un accordo.
"Manda la Grecia contro un muro" ha detto la Merkel
subito dopo i primi risultati. Oggi la cancelliera incontrerà Hollande,
mentre in Italia Renzi rifletterà sul voto con il ministro Padoan.

QUI UNA BREVE RASSEGNA STAMPA
DI COMMENTO AL VOTO

C’è chi è sorpreso, chi sconcertato e spiazzato dal voto espresso
democraticamente dal popolo greco. Chi invece aveva previsto tutto e
non si dice meravigliato. Lo stesso premier Matteo Renzi fa sapere che
era sicuro della vittoria dei no. Avrebbe scommesso con Luca Lotti su
un 70 a 30. Non è meravigliato neppure il settimanale tedesco Der
Spiegel, come ci spiega Lucia Annunziata nel suo blog sull’Huffington
Post. "Le ceneri di Angela", prevedeva in copertina questa settimana
il settimanale Der Spiegel, con un incredibile senso degli eventi a
venire, spiegando nel resto del titolo: "Come la Merkel ha fallito
sulla Grecia e sull'Europa". Come dire - non c'era bisogno di essere
di sinistra, o antisistema, o come volete voi, per vedere che l'Europa
stava facendo qualcosa di sbagliato nella trattativa con la Grecia. E
se pure il referendum, come hanno detto fin qui tutte le élite
europee, è stato una forzatura e un atto irresponsabile, ora che si è
concluso si potrà almeno dire che ha portato a un chiarimento
necessario e definitivo sul vero umore del popolo greco, sul consenso
intorno ad Alexis Tzipras, e , non ultimo, sull'Europa stessa. Sulle
pagine dei giornali di questa mattina scorre anche molta
preoccupazione per una navigazione in acque sconosciute (come aveva
preannunciato il presidente della Bce, Mario Draghi). Sul Corriere
della Sera l’editoriale è affidato a Federico Fubini che parla del
“labirinto ellenico” spingendosi a paragonare la situazione della
Grecia attuale a quella della Spagna negli anni Trenta (senza la
guerra chiaramente). Per Fubini ora Tsipras è forte per la vittoria,
ma è assolutamente solo in Europa. Sempre sul Corriere parla il
ministro francese all’Economia, Emmanuel Macron, secondo il quale è
evidente che a cambiare deve essere l’Europa. (intervista di Stefano
Montefiori, p.14). Sempre dal Corriere da segnalare l’intervista al
liberale Graham Watson secondo il quale è irrealistico riaprire un
negoziato con la Grecia. Molto netta anche la posizione di Debora
Serracchiani, la vice del premier Matteo Renzi nel Pd, secondo la
quale con il no al referendum la Grecia si è messa fuori dall’euro. Ma
adesso la Ue può rafforzarsi. (Guerzoni, p.13). Sul Sole 24 ore parla
invece Carlo Azeglio Ciampi. L’ex presidente del Consiglio punta la
sua attenzione soprattutto sui destini dell’Unione. “Riflettere
sull’idea di Europa” (Pesole, p.8). Dal Messaggero da segnalare
l’intervista all’economista Jean Paul Fitoussi, secondo il quale la Ue
ha fallito e ora deve riaprire il tavolo dei negoziati (Pierantozzi,
p.4). Sulla Stampa parla Romano Prodi: “Saranno Cina e Usa a salvare
l’euro, l’Europa si è persa per strada” (Fabio Martini, p.7). Sul
Fatto Quotidiano parla l’economista tedesco pro austerity, Daniel
Gros: hanno vinto, ma è una vittoria di Pirro, ora Draghi non potrà
più aiutare i greci (Di Foggia, p.4). Molto interessante, tra le tante
interviste e i commenti di oggi, il punto di vista del capogruppo del
Pse all’Europarlamento, Gianni Pittella: “Il Messaggio è chiaro, la Ue
ritrovi solidarietà. Ora il rigore ceda il passo allo sviluppo”
(intervista di Corrado Castiglione sul Mattino, p.6). Tra i commenti
di oggi, oltre quello di Fubini sul Corriere, da segnalare anche
quello di Adriana Cerretelli, attenta osservatrice dei fatti europei,
secondo la quale ora l’Europa deve evitare il suicidio collettivo.
Secondo Cerretelli siamo in presenza di una sconfitta bruciante e
clamorosa per l’Europa. Uno shock che alla lunga potrebbe avere
conseguenze ancora più devastanti di quello che esattamente dieci anni
fa vide a sorpresa Francia e Olanda bocciare per referendum il
progetto di Costituzione europea. Sempre secondo Cerretelli integrità
e irreversibilità fanno parte del Dna dell’euro, che non contempla
espulsioni. Per questo Grexit equivarrebbe a un suicidio collettivo.
Sempre sul Sole 24 ore, scendendo sui dettagli di quello che
operativamente si potrà fare Isabella Bufacchi parla di un “prestito
ponte ad Atene per evitare il rischio default”. Per quanto riguarda le
cose italiane, Enrico Marro sul Corriere parla dei conti pubblici e
della manovra con meno margini di flessibilità (p.11). Ma il
referendum europeo sembra aver riportato all’attenzione di tutti lo
scontro tra due concezioni diverse dell’Europa e della politica. Ne
parla su Repubblica Andrea Bonanni: “Uno scontro di valori” . Sempre
su Repubblica, Marc Lazar parla di “sinistra in trappola”. E a
proposito di sinistra, la nuova Unità, che paventa le conseguenze di
una vittoria personale del premier greco Tsipras, sceglie di
ripubblicare un estratto dal famoso Manifesto di Ventontene firmato da
Ernesto Rossi e Altiero Spinelli: “E’ tempo di unire l’Europa”: Sempre
a proposito di Europa, sull’Unità scrive Pietro Reichlin (professore
di economia alla Luiss): “E gli altri cittadini europei?” (p.6)
Ritornando infine al Corriere, in questo caso alle pagine del Corriere
Economia, da segnalare l’approfondimento di Marcello Minenna che
rilancia la proposta della ristrutturazione del debito: “Oltre il
referendum, una soluzione è possibile. La ristrutturazione è
gestibile: l’europeizzazione del debito costerebbe poco (a tutti)”
(Corriere Economia, p.7). Tutta politica la lettura del referendum
greco da parte del Manifesto. Il titolo di copertina è “Eureka”,
l’editoriale è del direttore Norma Rangeri: “Lo schiaffo di Atene”. Da
segnalare sul manifesto anche l’intervista all’economista Mariana
Mazzucato: “La proposta di Varoufakis è giusta, battuti gli euro
arroganti” (p.6).

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