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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

SEGNALAZIONI DAI QUOTIDIANI NAZIONALI

L'Europa corre verso il baratro


Con la decisione di andare al referendum sulle proposte dei creditori
(si voterà domenica prossima) e con gli ultimi diktat del Fondo
Monetario internazionale è cominciata quella navigazione in acque
sconosciute evocata dal presidente della Bce, Mario Draghi. Ora sulla
Grecia e sui destini dell’Europa tutto è possibile. Preoccupano gli
effetti a catena di un eventuale default di Atene sia dal punto di
vista del “contagio” sia soprattutto dal punto di vista politico. In
gioco non c’è solo il governo di Atene, ma l’intero assetto
dell’unione Europea (come ha detto la cancelliera Merkel). Per quanto
riguarda l’Italia, il premier Matteo Renzi, che finora ha tenuto un
profilo molto basso nella difesa della Grecia dagli attacchi della
speculazione internazionale, rassicura gli italiani sulla possibile
manovra in Italia, con una intervista al Sole 24 ore. Per la Cgil, a
questo punto, è prima di tutto necessario capire come si è arrivati a
questa situazione di aut aut finale e quali sono state le spinte
politiche che hanno determinato l’isolamento del governo di Tsipras.
E’ evidente che in gioco non c’è solo il debito greco e il rapporto
tra Atene e creditori (tutti coloro che hanno finanziato gli aiuti).
In gioco c’è la scelta tra politiche di austerità e nuove politiche di
sviluppo e pulizia dei conti, a partire dalle scelte in campo fiscale,
visto che uno dei motivi per cui le proposte di Atene sono state
bocciate riguarda proprio la lotta all’evasione e la tassazione delle
grandi ricchezze. Grande manifestazione ieri ad Atene dei sostenitori
del no al referendum. Scende in campo platealmente il premio Nobel per
l’economia, Paul Krugman: i greci devono votare no al referendum. Con
la dicitura sotto la testata, “anno 92, numero 01”, torna oggi in
edicola l’Unità. In prima pagina l’editoriale del direttore Erasmo
D’Angelis e un articolo di Matteo Renzi. “Quando un quotidiano torna
in edicola è sempre una buona notizia per il pluralismo
dell'informazione”, è il commento della Cgil. “Lo è ancora di più
quando si tratta di una testata così importante come quella fondata da
Antonio Gramsci".

IL VERO MOTIVO DELLA ROTTURA CON LA GRECIA. PARLA BARBI (CGIL)

Che cosa è successo in Europa al momento della stretta sulla
trattativa con la Grecia? Perché si è passati da un accordo quasi
fatto alla rottura e al possibile Grexit? A queste domande risponde il
segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi in una intervista su
Rassegna.it “Sulla Grecia governo italiano troppo debole”, a cura di
Guido Iocca). “È successo – spiega Barbi - che la proposta del governo
greco avrebbe permesso, se accolta, un’intesa su due punti
estremamente complicati e controversi: quelli relativi al debito
pregresso, i 310 miliardi che Atene deve al fondo Salva Stati, e alla
quantità di avanzo primario, vale a dire quanto la Grecia deve andare
in attivo tra entrate e uscite. Su entrambe le questioni erano state
concordate delle soluzioni e, nella sostanza, un accordo sui saldi. Il
problema vero si è posto in merito a come arrivare agli obiettivi
economici individuati. Con il governo greco sostenitore di una
politica di riduzione dell’evasione fiscale e di un aumento delle
tasse sui grandi patrimoni. Obiettivi non proprio in linea con la
strategia delle istituzioni europee, tutta centrata su politiche
economiche restrittive.


SPUNTI  DI RIFLESSIONE DAI COMMENTI SULLA GRECIA

Tutte le prime pagine e i principali commenti di oggi sono ovviamente
dedicati alla Grecia. Dal Sole 24 ore, che apre con l’intervista a
Matteo Renzi, citiamo in particolare gli editoriali di Carlo Bastasin
(“Se l’Europa rinasce dagli errori commessi”) e di Mario Platero (“I
timori di Obama”. Su Repubblica molto interessante la versione
proposta nell’editoriale di Andrea Bonanni (“Anche l’Unione fa
campagna”), mentre Giancarlo Bosetti ragiona su tutti gli aspetti
politici legati alla questione democratica: “Che cosa resta del popolo
sovrano”. Molto interessante anche l’analisi di Angelo De Mattia su
Milano Finanza: “Vengono al pettine tutti i nodi di una moneta unica
nata zoppa” (p.9). Sempre su Milano Finanza è interessante leggere il
punto di vista di Vassilis Primikiris di Syriza: “Non è più un
problema di austerità, ma di democrazia” (Intervista di Jole Saggese,
p.2). Sulla Stampa, tra le tante notizie e i commenti, segnaliamo
l’analisi di Gian Enrico Rusconi sul ruolo della Germania e in
particolare della cancelliera  Angela Merkel in tutta la vicenda
greca: “La Cancelliera e un gioco pericoloso”. A proposito degli
effetti sull’Italia e sul rischio del cosiddetto contagio di un
eventuale default greco, sempre su La Stampa scrive Alberto Mingardi
che suggerisce a Renzi di anticipare la manovra.  Sul Corriere della
Sera si concentra l’attenzione sugli effetti a cascata su tutta
l’Europa: “Una questione di sopravvivenza”, è il titolo
dell’editoriale di Antonio Polito. “In terra incognita e senza
bussola”, è il titolo dell’editoriale del Messaggero firmato da Marco
Fortis. Sul manifesto da segnalare in particolare il pezzo di racconto
di Pavlos Nerantzis sulla manifestazione di ieri in Grecia: “Migliaia
in piazza per il grande Oxi” (p.2) e l’analisi di Anna Maria Merlo
sulla linea di rottura delle istituzioni internazionali contro la
Grecia: “L’Europa compatta detta la linea dura” (p.3).

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