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IERI POMERIGGIO A NAVE. VERTENZE APERTE ANCHE ALLA CAFFARO E ALLA PIOMBIFERA DI MACLODIO

Stefana, l'assemblea fa il punto della trattativa


Un obiettivo su più fronti, un pressing che si rinnova. Il «caso» della Stefana spa - 618 dipendenti in quattro fabbriche dove l´attività è ferma da prima di Natale 2014; in Tribunale è stato aperto il concordato preventivo - è stato al centro dell´assemblea organizzata ieri dalla Fiom di Brescia, guidata dal segretario generale Francesco Bertoli, davanti alla sede dell´azienda in via Bologna a Nave. Sono stati affrontati i temi della seconda tranche di Cig, non ancora approvata dalla Commissione provinciale Inps (13 settimane da fine marzo), della Cigs connessa al concordato e richiesta per dodici mesi a partire dal 3 giugno, con annessa sollecitazione alla spa e alla procedura di anticipo dei trattamenti a carico all´Inps: l´esame congiunto, già richiesto dal sindacato, si terrà nella sede della Regione Lombardia come previsto dalla norma. Sono state affrontate anche le questioni delle spettanze previste da accordi aziendali (ratei e premi), ricordando che manca l´erogazione di quelli da gennaio a maggio 2015 e sollecitando che «venga ripristinato» il normale pagamento mensile. In merito all´incontro al ministero dello Sviluppo Economico - previsto per ieri e rinviato a data da destinarsi - è stata ribadita la disponibilità dei meccanici Cgil a partecipare, auspicando che possa svolgersi «alla luce di novità in merito a eventuali interessi» per la Stefana spa.

A Brescia rimane aperta la partita sul futuro e prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori della Caffaro - il sindacato attende ancora un piano industriale -, riuniti in assemblea ieri mattina dopo il lungo confronto tra sindacati e proprietà in Aib di mercoledì scorso: è culminato con le intese, individuali, per i tre dipendenti interessati dai licenziamenti, poi sospesi; per uno (il delegato della Cgil) è stato definito il reintegro, per un altro l´«accompagnamento» alla pensione, per il terzo (delegato Uil) la risoluzione consensuale del rapporto.

Nella Bassa, come spiega la Fiom, a fronte della richiesta della Piombifera Italiana di Maclodio (gruppo Fiamm), di un periodo di 8 settimane di Cig dal 15 giugno per tutti i 29 occupati, si è svolto l´incontro sindacale. La società - attiva nello smaltimento di batterie esauste con il conseguente recupero di piombo e altri componenti - ha evidenziato le difficoltà nel reperire la materia prima. La Fiom ha chiesto, e ottenuto dalla controparte, che ai lavoratori coinvolti dalla Cassa siano garantiti la rotazione e gli anticipi alle normali scadenze del trattamento Inps e la maturazione dei ratei di ferie, Par e tredicesima.Vicenda ancora da definire alla Conceria Faglia di Torbole Casaglia, dove è aperta la mobilità per 27 dei 46 addetti: sindacati e azienda proseguono il confronto e stanno valutando l´utilizzo della Cigs con mobilità volontaria; continuano anche le iniziative di mobilitazione che, in precedenza, hanno già prodotto scioperi e presìdi davanti allo stabilimento.

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