Continua a salire la tensione sui mercati finanziari per gli alti e
bassi nelle notizie sul futuro dell’Europa e in particolare sul
possibile compromesso sulla Grecia. Il governo di Atene conferma che
pagherà il debito con il Fondo monetario internazionale, ma continua a
trattare sulle condizioni politiche che la ex troika vorrebbe imporre.
In Italia il nuovo scandalo di mafia Capitale scuote tutta la politica
e in particolare il Pd. Dopo l’ondata di arresti (44) e di rivelazioni
sui rapporti tra politici e criminalità organizzata è scattato un vero
e proprio assedio al sindaco Marino e al presidente Zingaretti. Il Pd
li difende entrambi: sono la soluzione, non il problema. Duro
intervento del premier Renzi: chi ruba deve essere cacciato dal
partito. Pesanti le rivelazioni sulla cooperativa La Cascina (legata a
Comunione e Liberazione) che gestisce mense scolastiche e
universitarie. Nuove rivelazioni anche sulle mazzette prese da
politici di destra ed ex fascisti. Interviene il sindaco Marino: noi
combattiamo la vecchia politica (intervista al Messaggero). Ma ora si
rischia il commissariamento della capitale. Il governo si appresta
intanto a varare il decreto Comunicazioni per favorire le connessioni
veloci.

CGIL: PARLARE DI BANDA LARGA PER PARLARE DI FUTURO

"Parlare di banda larga, oggi è un pretesto per parlare del nostro
futuro”. Lo ha detto ieri il segretario confederale della Cgil,
Fabrizio Solari, che ha concluso il seminario organizzato dalla Cgil
sul tema delle reti di comunicazione. “Da almeno un paio di decenni,
la strada intrapresa dal nostro Paese non porta da nessuna parte,
punta solo alla sussistenza, al giorno per giorno, e volta le spalle
all'innovazione. Per fortuna, abbiamo ancora un 25% di imprese che
continuano a fare utili, a investire e ad assumere. Ma c'è una
percentuale analoga di datori di lavoro che sono già morti e non lo
sanno. Ora, quel che più ci preoccupa è la zona grigia, corrispondente
alla metà abbondante della capacità produttiva del Paese, materiale e
immateriale, che può cadere di qua o al di là del crinale che si è
formato nel corso del tempo: se cadrà dalla parte sbagliata, l'Italia
non darà un futuro a milioni di giovani. Perciò, è necessario un
intervento pubblico, a sostegno delle scelte del Paese".

ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO USA-UE. LE PREOCCUPAZIONI DELLA CGIL

In vista del voto del Parlamento europeo sul Ttip, l'accordo
commerciale di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti
d'America, in programma per il 10 giugno a Strasburgo, la Cgil
ribadisce le sue preoccupazioni: “porterà cambiamenti negativi nelle
condizioni di lavoro, nella qualità dei servizi pubblici e degli
alimenti, favorirà le grandi imprese multinazionali a scapito delle
economie locali”.

QUALCHE APPROFONDIMENTO: RIFLESSIONI SU EUROPA E DINTORNI

Sullo scontro in atto in Europa e sul destino della Grecia c’è da
segnalare oggi la pubblicazione nell’inserto del Manifesto di un
intervento di Alexis Tsipras pubblicato da Le Monde il 31 maggio
scorso: “Per chi suona la campana”. Sempre sull’Europa da segnalare
sul Sole 24 ore l’editoriale di Marco Onado, “Il bazooka di Draghi
colpisce il bersaglio” e su Repubblica l’intervento di Mariana
Mazzucato, “L’inutile compromesso”. Sul Corriere della Sera interviene
l’economista liberista Francesco Giavazzi, “Abbiamo discusso troppo di
Grecia?”. Su La Stampa il commento è affidato a Stefano Lepri,
“Tsipras, l’errore di non toccare i vecchi privilegi”. Su Milano
Finanza da segnalare l’intervento di un esperto di finanza come Angelo
De Mattia: “Occorre un percorso chiaro verso la soluzione del rebus
Grecia. I rinvii aggravano il problema”. Per quanto riguarda invece lo
scontro sui contratti degli statali sono molti gli articoli e i
commenti di oggi. Tra questi segnaliamo il pezzo di Roberto Petrini su
Repubblica, “Statali, si rischia un buco da 35 miliardi” (p.16). Sul
Sole 24 ore scrive Davide Colombo: “Contratti Pa, lo sblocco può
costare 35 miliardi” (p.4). Sul Messaggero scrive Andrea Bassi,
“Statali, allarme scatti arretrati una mina sui conti da 35 miliardi”
(p.12). Su Avvenire scrive Nicola Pini (p.27).