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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

DAI QUOTIDIANI NAZIONALI

Politica economica, Cgil: serve discontinuità


21 APRILE 2015 - Altri 150 naufraghi a largo di Rodi, 1650 vittime in mare dall’inizio
dell’anno, muoiono donne e bambini, sono profughi ormai un terzo dei
siriani, l’esodo assume proporzioni inedite, mentre il Mediterraneo
rischia di diventare davvero un grande cimitero degli immigrati. Ma
sulle misure da prendere per rispondere all’emergenza è ancora
scontro. Polemiche sul blocco navale, sulla presenza in Italia dei
boss dei barconi della morte, sui possibili interventi militari in
Libia (esclusi almeno per ora dal premier Renzi) e soprattutto sul
rilancio dell’operazione Triton,che si è dimostrata inutile e dannosa,
ma che viene riproposta da un’Europa che sembra allo sbando. Per
giovedì è fissato il vertice straordinario dei Paesi europei che
dovrebbe decidere le nuove misure di contrasto agli scafisti. La Cgil
si mobilita con le altre associazioni (oggi pomeriggio il sit-in
davanti a Montecitorio) e rilancia le sue proposte. Ieri il segretario
generale Susanna Camusso ha dedicato al tema dell’immigrazione tutta
la prima parte della sua relazione al Direttivo: la tragica novità è
la ricomparsa di forme di vero e proprio schiavismo nei rapporti di
lavoro che coinvolgono tanti immigrati, ma anche lavoratori italiani.
Prioritario l’impegno per la costruzione di corridoi umanitari. (sul
sito di rassegna, www.rassegna.it, viene rilanciata l’intervista di
ieri a Susanna Camusso alla trasmissione  Agorà Rai). Sulle pagine de
La Stampa di oggi le testimonianze raccolte da Domenico Quirico:
“Scappiamo da guerre e schiavitù”. Sulla politica economia la Cgil
presenta in Parlamento le sue controproposte al Def, il Documento di
economia e finanza: il governo sbaglia le politiche e si arrende a una
disoccupazione al di sopra del 10 per cento. Critiche anche da Cisl e
Uil. Rotte la trattative per la Whirpool, che conferma la chiusura
degli impianti del casertano e nel nord Italia: 1350 lavoratori ora
rischiano il licenziamento. I sindacati dichiarano 12 ore di sciopero.
Il ministro Guidi convoca le parti per lunedì prossimo. Intanto il
premier Renzi prepara una lettera agli insegnanti e bolla come
ridicolo lo sciopero indetto dai sindacati per il 5 maggio prossimo.

UN GOVERNO CHE SI ARRENDE. LA CGIL CRITICA IL DEF

Una delle cose più gravi contenute nel Def, il Documento di economia e
finanza recentemente varato dal governo riguarda la battaglia contro
la disoccupazione e per la creazione di nuovi posti di lavoro stabili.
Nel Def  il governo si arrende ed accetta come inevitabili tassi di
disoccupazione strutturalmente al di sopra del 10%, che equivalgono a
una disoccupazione giovanile almeno al 40%. In questo modo, peraltro,
per effetto delle regole europee di calcolo dell’indebitamento netto
strutturale, il Governo impone una correzione del deficit e del debito
pubblico maggiore del dovuto. E’ uno dei passaggi di un documento
della Cgil consegnato ieri in Parlamento alle Commissioni congiunte
Bilancio di Camera e Senato. (il testo integrale è disponibile sul
portale della Cgil (http://www.cgil.it/News/PrimoPiano.aspx?ID=23040).
 In sostanza, la Cgil ritiene che il Def descriva una politica
economica in continuità con quella dei governi precedenti. Dai diversi
documenti che compongono il Def si evince che il governo scommette su
una ripresa senza nuova occupazione e su una svalutazione competitiva
del lavoro, programmando un alto tasso di disoccupazione e una
crescita dei salari inferiore rispetto alla produttività, nel breve
come nel medio-lungo termine. L’unico effetto certo della politica
economica disegnata nel Def sarà l’aumento delle disuguaglianze, tra
gruppi sociali, tra imprese, tra aree del Paese e tra Stati europei.
Le previsioni del Governo, quindi, appaiono ancora una volta
irrealistiche e illusorie e, di conseguenza, gli obiettivi di finanza
pubblica non verranno raggiunti, nonostante il nuovo record di avanzi
primari e gli enormi sacrifici sociali. Improprio, tra l’altro, lo
scambio fra tale flessibilità e l’accelerazione delle “riforme
strutturali”. Dopo un anno di Legislatura, restano tutti irrisolti i
problemi strutturali del sistema-paese, sia dal lato della domanda che
sul versante dell’offerta. Le riforme messe in cantiere dal governo
non sono quelle necessarie. Un altro punto molto importante del
documento consegnato ieri in Commissione riguarda il fisco. Nel Def,
infatti, non è prevista alcuna riforma fiscale, ma ci si limita a
evocare la cosiddetta Delega fiscale, su cui la Cgil ha già espresso
un giudizio negativo. In ogni caso, non c’è traccia di una vera lotta
all’evasione e all’elusione fiscale e contributiva, così come non è
prevista alcun tassazione dei grandi patrimoni improduttivi. Molto
dettagliate anche le parti relativi ai tagli alla spesa e agli
interventi sulle municipalizzate e il sistema di Welfare. Del
documento presentato ieri in Parlamento dalla Cgil si parla su vari
giornali: sul Sole 24 ore scrive Claudio Tucci (p.4): “I sindacati:
politica economica poco ambiziosa”. Sull’Avvenire: “Def, critici
sindacati ed enti locali” (p.10). Sul manifesto: “Def, sindacati
critici, la Cgil: dati irrealistici” (p.8).

LE TRE PROPOSTE PER UNA NUOVA POLITICA ECONOMICA

La Cgil resta convinta che l’aumento dell’occupazione sia l’unica via
per aumentare la crescita, uscire dalla crisi e rendere più
sostenibili le stesse finanze pubbliche. Il sindacato ha più volte
evidenziato che esistono ampi margini nazionali per una nuova politica
economica, sebbene resti indispensabile un cambiamento delle scelte
europee per uscire dalla crisi. Per questo la Cgil rilancia le sue tre
proposte: 1. L’introduzione di un’Imposta sulle Grandi Ricchezze
finanziarie per recuperare le risorse utili a realizzare un Piano
straordinario per l’occupazione. 2. L’aumento della tassazione sulle
successioni per sostenere investimenti pubblici e nuova occupazione,
nonché evitare ulteriori tagli al welfare e, in particolare, alla
Sanità pubblica. 3. Utilizzare i fondi pensione dei lavoratori anche
per lo sviluppo infrastrutturale, sociale e produttivo del Paese.

CRISI. IL CALO DELLA CIG NON E’ IL SEGNALE DELLA RIPRESA

“Il calo del ricorso alla cassa integrazione non può essere scambiato
come un segnale di miglioramento della situazione produttiva nel
nostro Paese. La riduzione del dato ha origine per il 91,2% dal crollo
della cassa in deroga e questo si spiega con un'unica ragione:
l'esaurimento delle insufficienti risorse rese disponibili dai
provvedimenti di legge del 2014, a partire dalla Legge di stabilità. A
ciò va, inoltre, aggiunto l'effetto dei provvedimenti di legge messi
in essere per il 2015, sempre in materia di ammortizzatori sociali,
corrispondenti ad una riduzione delle risorse rispetto al '14 di oltre
il 50% e di una riduzione della copertura di durata di quasi il 60%”.
Così ieri la Cgil ha commentato i dati diffusi dall’Inps.

SCOMPARSA DEL RABBINO TOAFF. LA LETTERA DI SUSANNA CAMUSSO

“Gentile presidente, desidero farle pervenire il mio personale
cordoglio e quello di tutta la Cgil per la scomparsa del Rabbino
emerito Elio Toaff”. Comincia così la lettera che ha scritto ieri il
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso al presidente della
Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. “Negli scorsi anni ho
avuto la fortuna di conoscerlo. Toaff era un uomo giusto,
intelligente, penetrante, una persona spiritosa e acuta che sapeva con
la sua saggezza e la profondità del ragionamento trovare le giuste
scelte per avvicinare culture, mondi, religioni. In quei confronti, in
quegli scambi di opinione ho sempre sentito in lui la vicinanza al
mondo del lavoro, alle sofferenze e ai problemi di chi lavora, alle
ingiustizie nei confronti dei più deboli. Caro Presidente in questo
triste momento voglia trasmettere alla comunità che Lei rappresenta
l'abbraccio di tutta la Cgil”.

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