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LA FOTOGRAFIA DEL DIPARTIMENTO DEL MINISTERO DELLE FINANZE. ARTICOLO CORRIERE DELLA SERA BRESCIA

Redditi dei bresciani, crescono quelli alti


4 aprile 2015 - Cresce leggermente il reddito medio ma la platea dei contribuenti bresciani si riduce di quasi l’1 per cento, pari a circa 7.500 soggetti che nel 2014 non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, avendo perso la loro capacità contributiva rispetto all’anno prima.
La fotografia emerge dai dati del Dipartimento delle Finanze che ha pubblicato le statistiche delle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche (Irpef) relative all’anno di imposta 2013, presentate fino allo scorso 30 settembre. Il quadro bresciano ricalca lo scenario nazionale. Complessivamente il numero dei contribuenti si è attestato a 872.420 ma una bella fetta (circa 180mila) è risultata incapiente, ovvero con Irpef da versare pari a zero. Il valore complessivo dell’imposta sul reddito versata dai bresciani ha comunque superato i 3,3 miliardi di euro (4.801 euro a testa), con addizionale regionale che pesa per altri 227,5 milioni (335 euro per contribuente) e addizionale comunale che vale 71,2 milioni (141 euro).

Squadernando le tabelle (fornite in open data a quindi sfruttabili per svariate elaborazioni) si scopre che il reddito complessivo dichiarato sfiora i 18 miliardi, con una media di 20.810 euro a contribuente, più alto di quello nazionale, più basso di quello lombardo. Spacchettando il numero dei contribuenti in base alle fasce di reddito, quasi un terzo dei bresciani dichiara tra i 15mila e i 26mila euro, mentre 356mila soggetti meno di 15mila euro. Rispetto all’anno prima (anno di imposta 2012) cresce il reddito medio, così come il numero dei contribuenti nelle fasce più alte, dai 26mila euro in su, tranne che oltre la soglia dei 120mila euro. Complessivamente, si diceva, i bresciani con capacità reddituale sono comunque diminuiti: il perché lo spiega lo stesso dipartimento delle Finanze, ricordando che nel 2013 il Pil ha registrato una contrazione. «L’effetto crisi» ha portato a una diminuzione del numero di lavoratori dipendenti (-6.799), sopratutto quelli a basso reddito e che rientrano nelle classi di età più giovani. In altre parole è crescita la disoccupazione giovanile. Sono diminuiti anche i soggetti che dichiarano reddito d’impresa (-1.422) e si sono registrati gli effetti della riforma delle pensioni: il combinato Monti-Fornero, spiega il Ministero, ha portato a una contrazione del numero dei contribuenti che dichiarano reddito da pensione, 2.140 in meno a livello provinciale.
Per quel che riguarda le tipologie di reddito, pensionati e lavoratori dipendenti si confermano la base della piramide contributiva, visto che il loro reddito supera l’80% del totale. I lavoratori autonomi sono invece quelli con reddito medio più elevato, nel bresciano 42mila euro, contro una media nazionale di 35.660; i dipendenti dichiarano 21mila euro, più degli imprenditori, che si fermano sotto i 20mila (17.650 lil dato nazionale). I pensionati bresciani dichiarano 15.639 euro, più del 2012, ma sotto la media italiana (16.280).
A livello territoriale, nel comune capoluogo il reddito medio (tralasciando i redditi da fabbricati e partecipazioni) supera i 24mila euro, così come a Desenzano, per restare ai maggiori. Tra i paesi con contribuenti che dichiarano più di 120mila euro, oltre a Brescia, svetta Gussago, al terzo posto di questa speciale classifica.
Davide Bacca (Corriere della Sera - Brescia)

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