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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

SEGNALAZIONI DAI QUOTIDIANI NAZIONALI

Francia, la disfatta della sinistra


Spending review e riforma della pubblica amministrazione
caratterizzano la settimana politica alla vigilia di Pasqua. In tema
di politiche economiche e fiscali, domani scadrà il termine per la
determinazione delle misure della spending. Il Sole 24 ore parla così
dell’ultimo test per i tagli di spesa: obiettivo 6 miliardi di
risparmi, con il rischio molto concreto di nuovi aumenti fiscali per
16 miliardi di euro. Sempre per domani è previsto un appuntamento
importante per la riforma della pubblica amministrazione: la
Commissione Affari Costituzionali del Senato dovrà infatti sciogliere
gli ultimi nodi soprattutto per quanto riguarda gli stipendi e il
ruolo dei dirigenti. In Francia al secondo turno delle amministrative
si conferma il tracollo dei socialisti, la sconfitta di Marine Le Pen
e il trionfo di Nicolas Sarkozy. Sono molti i commentatori stupiti da
questo esito elettorale. La metà dei francesi non vota più. Su
Repubblica l’economista Thomas Piketty si interroga sul tradimento
della sinistra da parte del popolo. Intanto la Cgil riprende la sua
campagna nazionale sugli appalti con la raccolta di firme per la legge
di iniziativa popolare e sviluppa la discussione nelle sue strutture
territoriali sulle risposte da dare al Jobs Act con il rilancio della
contrattazione. Nei commenti dei giornali di ieri e di oggi, dopo la
manifestazione della Fiom di sabato, più che sui contenuti della
battaglia contro il Jobs Act e sugli sviluppi della mobilitazione
della Cgil per riconquistare i diritti e costruire un nuovo Statuto
dei lavoratori si preferisce dilungarsi sui rapporti tra Cgil e Fiom
(ne proponiamo oggi una breve rassegna). Non si abbassa intanto la
tensione politica nel Pd: la minoranza ora minaccia di disertare il
voto della riforma elettorale, ma il premier Renzi non è preoccupato
per l’esito finale. Oggi deciderà la direzione nazionale. Pietro
Ingrao, dirigente storico della sinistra italiana, compie 100 anni. Il
quotidiano il manifesto gli dedica un inserto speciale per fargli gli
auguri. A Tunisi grande marcia per la democrazia e contro il
terrorismo. In piazza anche Renzi.

DOMANI SARA’ PRESENTATA LA RICERCA SULLA SALUTE DEI LAVORATORI

La valutazione del rischio stress lavoro-correlato è ancora largamente
sconosciuta nelle imprese metalmeccaniche italiane. Dal gennaio 2011,
ossia da quando è entrata in vigore la metodologia deliberata dal
ministero del Lavoro, la valutazione è stata infatti realizzata solo
nel 47,6 per cento delle aziende: nel 20 per cento è in corso, mentre
per un’azienda su tre non è iniziata. A dirlo è il volume “Il rischio
stress lavoro-correlato nel settore metalmeccanico”, curato dal
ricercatore dell’Associazione Trentin Daniele Di Nunzio e pubblicato
da Ediesse, che verrà presentato domani a Roma. Il volume riporta
un’indagine promossa dalla Cgil nazionale e dalla Fiom Cgil, condotta
dall’Associazione Trentin e realizzata con il finanziamento del Fapi
(Fondo formazione piccole e medie imprese) su un campione di 237 Rls
del settore metalmeccanico, cui è stato somministrato (nei primi mesi
del 2014) uno specifico questionario. La ricerca sarà presentata
presso la sede della Cgil nazionale (Corso d’Italia 25, vedi i
dettagli in agenda).

ULTIMO GIORNO PER GLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI . TUTTI?

Sulla carta è prevista per domani la chiusura degli Ospedali
Psichiatrici Giudiziari, gli OPG, l’ultimo baluardo della logica
manicomiale. “Luoghi orrendi, indegni per un paese civile” (come li ha
definiti più volte il Presidente Napolitano) in cui sono ancora
internate più di 700 persone. Devono essere chiusi gli OPG, senza
proroghe e senza trucchi; questo lo slogan attorno al quale questo si
stanno svolgendo le iniziative di mobilitazione in tante città
italiane; e tra queste il digiuno a staffetta. Promosso da stopOPG, un
vasto cartello di associazioni tra cui Cgil e Fp Cgil nazionali, Cosa
vuol dire “senza proroghe” è chiaro: nessuna deroga al 31 marzo 2015.
“Senza trucchi” invece vuol dire che dobbiamo lottare ancora: perché
al posto dei vecchi Opg non nascano nuove strutture manicomiali (i
“mini Opg”), disseminate nelle regioni. 

ANALISI, COMMENTI E INTERVISTE

Tra le analisi pubblicate sui quotidiani di oggi da segnalare
l’articolo di Thomas Piketty su Repubblica sul tradimento della
sinistra da parte dei ceti popolari europei. Il motivo di questo
allontanamento dei ceti popolari dai partiti di centrosinistra spesso
al governo dipende semplicemente dal fatto che questi partiti non
rappresentano più da tempo gli interessi delle fasce più deboli della
popolazione. Ma il problema non è solo dei partiti di sinistra perché,
secondo Piketty, “senza una rifondazione sociale e democratica
radicale la costruzione europea diventerà sempre più indifendibile
agli occhi delle classi popolari”. Sui destini dell’Europa e in
particolare sul confronto attuale con la Grecia guidata dal governo di
sinistra di Alexis Tsipras ragiona oggi sull’inserto economico del
Corriere della Sera, Marcello Minenna, “L’ultima disperata partita a
scacchi di Tsipras” (Corriere Economia, p.6). Secondo Minenna la
situazione si sta facendo davvero molto preoccupante perché mentre
proseguono le trattative tra l’Europa e Tsipras senza una chiara
direzione di marcia, si stanno esaurendo le scorte greche in termini
finanziari: la liquidità ci sarà solo fino al 20 aprile. Sempre sulla
sconfitta della sinistra francese si interroga invece Massimo Nava sul
Corriere della Sera: “La cultura della sinistra si scopre
minoritaria”. Sulla spending review italiana da segnalare l’editoriale
di Dino Pesole sul Sole 24 ore,  “L’ottimismo della ripresa, il
pessimismo dei conti”. Ancora dal Corriere da segnalare invece
l’intervista di Guido Santevecchi a Ren Jianxin , socio cinese della
Pirelli, secondo il quale l’azienda rimarrà a Milano e “assumerà”.
(Corriere della Sera p.13 con richiamo in prima).

UNIONS SULLE PRIME PAGINE DI IERI

Ieri quasi tutti i giornali, salvo rare eccezioni, hanno scelto di
mettere in prima pagina la manifestazione della Fiom di sabato a Roma.
E molti dei commentatori si sono cimentati più che sui contenuti, sui
rapporti tra Cgil e Fiom e in particolare tra il segretario generale
Susanna Camusso e il segretario generale Fiom, Maurizio Landini.
“Landini in piazza contro Renzi: basta spot, peggio di Berlusconi” è
il titolo del pezzo di Giorgio Pogliotti sul Sole 24 ore. Aldo
Cazzullo sul Corriere della Sera ironizza sulla “piazzetta rossa” di
Landini, mentre Fabrizio Roncone parla del “gelo di Camusso che resta
defilata e Lorenzo Salvia riporta le critiche del presidente di
Confindustria, Squinzi. Per Repubblica siamo in presenza di una sfida
diretta di Landini al governo (Francesco Bei), mentre Roberto Mania
cerca di scavare per capire i possibili sviluppi dell’azione del
segretario Fiom che sarebbe intenzionato a puntare “al trono Cgil”. Ed
è sempre Repubblica che mette in evidenza la spaccatura della
minoranza Dem sulla manifestazione facendo parlare Rosy Bindi, che
sabato è scesa in piazza con la Fiom, anche se poi ha criticato la
battuta di Landini su Renzi peggio di Berlusconi e Cesare Damiano che
invece ha deciso di non partecipare avendo votato il Jobs Act. Sul
Messaggero Sonia Oranges dà conto del botta e risposta tra Landini e
Renzi (“noi creiamo lavoro”), mentre anche Marco Conte sottolinea la
linea scelta da Renzi che praticamente ha ignorato la manifestazione
di piazza del Popolo. Anche Roberto Giovannini su La Stampa valorizza
in particolare l’attacco di Landini a Renzi, considerato peggio di
Berlusconi. Sullo stesso giornale Fabio Martini descrive la
manifestazione come un successo della Fiom che è scesa in piazza
compatta, ma come un flop per la Coalizione sociale: “Tanti operai,
pochissimi giovani e la coalizione sociale ancora non c’è”. Salvatore
Cannavò sul Fatto Quotidiano ci tiene a sottolineare che in piazza
sabato c’erano anche molti Cinque Stelle. Il Mattino ci informa della
scelta del sindaco De Magistris di voler collaborare con la Coalizione
proposta da Landini, mentre sia l’Avvenire sia il Corriere della Sera
riprendono le critiche di Marcelle Padovani, la giornalista che fu
moglie di Bruno Trentin: “Landini non usi il suo nome. Pensava in modo
assolutamente diverso”. Dal manifesto oltre ai pezzi di Antonio
Sciotto sulla piazza e di Massimo Franchi sulla Coalizione sociale, da
segnalare l’editoriale del direttore Norma Rangeri all’insegna della
speranza che qualcosa possa cambiare davvero: “La misura della
piazza”.  Dai giornali di oggi da segnalare sull’argomento un
intervento di Sergio Cofferati sul Fatto Quotidiano.

LE ALTRE RIFLESSIONI DELLA DOMENICA

Spesso sui giornali della domenica si pubblicano articoli e analisi un
po’ più approfondite del solito presumendo nel lettore un tempo di
lettura più disteso. Senza impossibili pretese di completezza ne
segnaliamo alcune sulle pagine di ieri che ora si possono recuperare
dai vari siti web. Sul Sole 24 ore Aldo Bonomi ragiona sui percorsi
dell’innovazione nel manifatturiero sostenendo la tesi che nelle
filiere si punta a migliorare i processi piuttosto che i prodotti
(“Solo l’innovazione può sostenere il manifatturiero”, p.13). Sempre
sul Sole Giovanni Minoli smonta la riforma della Rai: “Tutta qui la
rivoluzione di Renzi?”, mentre sempre sulla prima pagina del Sole
l’editoriale è affidato a Luca Ricolfi: “Segnali veri e segnali di
fumo”, mentre il ministro delle finanze greco Varoufakis parla
dell’Unione monetaria a prova di risentimento (p.19). Da Repubblica,
oltre all’analisi a tutto campo del fondatore Eugenio Scalfari
(“Bisogna aiutare Matteo a difendersi da se stesso”), da segnalare un
intervento di Michael Moore: “Io presidente così cambierei l’America,
più tasse ai ricchi, meno armi e guerre” (p.15). Interessante, sempre
su Repubblica, l’intervento del regista tedesco Peter Stein sul caso
dell’airbus: “Non affrettatevi a demolirci, la Germania resta
ultra-sicura” . Interessante anche l’analisi di Romano Prodi sul
Messaggero sugli scenari mondiali dell’alimentazione: “La sicurezza
alimentare non può più attendere” che prende spunto dall’Expo per
proporre un ragionamento di ampio raggio sul ruolo dell’agricoltura
che dovrebbe tornare centrale anche nelle scelte politiche a partire
dall’uso della terra (lasciare la terra produttiva all’agricoltura
senza occuparla per la produzione di energia), mentre sullo stesso
giornale anche Mario Ajello approfondisce il tema della Germania che
scopre l’errore.

 

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