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PARTECIPATA E PACIFICA, LA MANIFESTAZIONE SI È TRASFORMATA IN UNA FESTA

  Migranti, in 4 mila al corteo


2015-03-29 Volti rilassati, persone che ballano al ritmo dei tamburi, una presenza accorta e discreta da parte della polizia. Dopo una settimana di tensioni il temuto corteo dei migranti e delle associazioni solidali si è trasformato ieri in una dimostrazione festosa, ben lontana dal clima cupo che si avvertiva in piazza Loggia una settimana fa. Tremila le persone in corteo secondo i funzionari della questura, oltre cinquemila per i promotori. Al termine sono tutti i soddisfatti. La Cgil, che venerdì «si è assunta la responsabilità di chiedere l'autorizzazione per il corteo»: «Brescia si merita manifestazioni pacifiche come quella di oggi - osserva il segretario Damiano Galletti -, che riportino al centro le questioni politiche legate alla sanatoria 2012 e alla crisi che mette a rischio la permanenza in Italia di persone in Italia da anni». Diritti per Tutti, che «ritorna» in piazza Loggia con tanto di furgone e impianto di amplificazione (nei giorni scorsi vietato): «Siamo entusiasti del risultato - sottolinea Umberto Gobbi -: così tanto persone in corteo, soprattutto migranti, non erano affatto scontate». Sorridente anche l'assessore Marco Fenaroli, da una settimana operoso in attività di mediazione: «Una dimostrazione che parla da sola e che fa ritornare al centro i problemi veri». Nel lungo corteo, partito da piazza Loggia intorno alle 16 e conclusosi due ore dopo in piazza Rovetta dopo aver sfilato per via San Faustino, via Pile, via Capriolo, il Ring, corso Garibaldi, via Pace, via Dante e via X Giornate c'è un bel pezzo della sinistra politica e associativa bresciana, da Rifondazione a Sel fino alla Cgil e il Magazzino 47, e una discreta rappresentanza delle comunità migranti. Pakistani, indiani e senegalesi più di altri, tra loro anche un nutrito gruppo di esponenti dell'associazione sikh Gurdwara Singh Sabha. Per loro hanno parlato soprattutto i tanti cartelli che hanno tenuto alzati in cielo: «Senza diritti non c'è sicurezza», «Stop al business sulla pelle dei migranti», «Clandestinità è sfruttamento». In corteo delegazioni di centri sociali delle città vicine e due gruppi di «No Tav» dalla Val di Susa e dal Veneto. Atmosfera rilassata fin dall'inizio, tanto che anche gli unici due momenti di possibile screzio non diventano realtà. Il primo all'inizio della manifestazione, l'ingresso del furgone in piazza con l'impianto audio, «ispezionato» da Fenaroli stesso e dalle due consiglieri comunali Donatella Albini e Laura Venturi. Il secondo quasi alla fine: sulla carta c'era l'obbligo di svolta da via Dante a corsetto Sant'Agata per evitare il ritorno in piazza Loggia, ma così non è accaduto e il corteo ha potuto allungare il suo percorso fino a via X Giornate. Tra i manifestanti anche il parlamentare Cinque Stelle Vito Crimi, anch'egli tra i protagonisti delle mediazioni delle ultime ore e suggeritore del «controllo» del furgone da parte dei consiglieri. «Al centro ritorna il tema dell'anomalia bresciana - afferma -: alla prefettura chiediamo l'impegno a riesaminare le domande di emersione, alla luce anche delle tante sentenze del Tar a favore dei ricorrenti immigrati».

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