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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

DAI QUOTIDIANI DI GIOVEDÌ 5 MARZO

«Basta annunci, stabilizzare i precari»


Prosegue il viaggio di Matteo Renzi in Russia. Dopo l’incontro con il
presidente ucraino Poroshenko, oggi il presidente del Consiglio
italiano vedrà Putin per parlare della situazione internazionale,
della crisi ucraina, ma anche di Europa e in particolare dei fenomeni
che generano più tensione, come quello della Libia e dei viaggi dei
disperati del Mediterraneo. Intanto si registrano nuove tragedie
dell’immigrazione. La Cgil chiede che in attesa di un intervento
organico dell’Europa, si ripristini il sistema di intervento Mare
Nostrum, l’operazione di salvataggio che era stata messa in atto
dall’ottobre del 2013 al novembre dello scorso anno. Sulla prima
pagina del manifesto di oggi si dà molta rilevanza alla notizia
dell’approvazione in Senato del disegno di legge sui crimini
ambientali che introduce nel codice penale i reati di inquinamento e
disastro ecologico. Ora si attende il via libera definitivo della
Camera.

SCUOLA. CAMUSSO: BASTA ANNUNCI, STABILIZZARE I PRECARI

La Cgil chiede al Governo di smetterla con gli annunci sulla scuola e
di affrontare al più presto la stabilizzazione dei lavoratori precari
del comparto. '' Siamo di nuovo di fronte – ha detto ieri il
segretario generale, Susanna Camusso all' agenzia televisiva Vista -
ad annunci ripetuti senza avere chiari gli obiettivi. La
preoccupazione e che più in là si va nel tempo meno é credibile che ci
sia per il prossimo anno scolastico l' effettiva stabilizzazione
precari''. Secondo Camusso '' si continua a non conoscere quali siano
i criteri e le scelte. E' sbagliato per il Paese che non si affronti
il tema degli insegnanti, della stabilità dell' istruzione mentre si
continuano a concedere risorse alle scuole paritarie e private che é
esattamente l' opposto del dettato costituzionale che garantisce il
diritto allo studio e assume la responsabilità pubblica della garanzia
dell' istruzione'. Sui problemi della scuola sul sito di rassegna
(www.rassegna.it), oltre alla intervista a Susanna Camusso, viene
rilanciata la posizione della Flc a proposito delle decisioni del
governo: Sulla buona scuola regna infatti la confusione.
 Apparentemente rientrata la stizza del ministro Giannini per il
decreto di riforma che prima era urgente e poi non lo è più,  il
governo deciderà nel Consiglio dei ministri del 10 marzo prossimo in
quale tipologia di provvedimenti convogliare i contenuti –
improvvisamente retrocessi a bozza – della riforma. Sulla frenata pare
abbiano pesato le cautele di Mattarella sulla decretazione eccessiva
del governo. Resta il fatto che in gioco ci sono le assunzioni del
precari annunciate dal premier per settembre. Secondo la Flc Cgil, “è
assurdo pensare che sulle immissioni in ruolo dei precari si possa
procedere con un disegno di legge. Dopo aver sbandierato per mesi la
stabilizzazione di 150 mila precari, cambiando continuamente idea sul
numero e sui precari da assumere, adesso si rinvia tutto. Non si è
voluto discutere con le organizzazioni sindacali un piano serio per
stabilizzare tutto il precariato della scuola nel rispetto della
sentenza della Corte di Giustizia Europea, sentenza che definisce
illegittimo l'uso prolungato dei contratti a termine in tutti i
comparti della conoscenza e che non può essere stravolta e aggirata”.
Sul Messaggero è oggi Camilla Mozzetti a fare il punto sul “caos
precari” (p.10). Sull’ipotesi di riforma della scuola scrive su La
Stampa Andrea Gavosto, “Quel che manca alla riforma della scuola” (p.
27). I servizi di cronaca sullo scontro sulla scuola sono di Amabile e
Salvaggiullo (p.6). Sul manifesto il commento di Alba Sasso.

IMMIGRAZIONE. RIPRISTINARE MARE NOSTRUM

"L'Europa continua a fissare date per affrontare il problema della
politica comune sull'immigrazione senza arrivare mai a nulla di
concreto, dichiarazioni a parte. Auspichiamo che il Consiglio degli
Esteri del prossimo 16 marzo ci smentisca e si dimostri all'altezza
delle tragedia senza fine che si consuma nel Mediterraneo". Così Vera
Lamonica, segretaria confederale della Cgil, nel giorno dell'ennesima
strage nel Canale di Sicilia, dove questa notte sono morte altre 10
persone nel tentativo di raggiungere le coste della penisola. "Come
volevasi dimostrare solo la Guardia costiera, meritoriamente, assicura
soccorso e salvataggio", sostiene Lamonica. "Triton non c'è - continua
-, queste non sono sue finalità, prova evidente che l'operazione è
servita soltanto a far chiudere Mare Nostrum. Ormai è chiaro, però,
che il denaro risparmiato e le miglia di mare lasciate senza presidio
si pagano con vite umane". Per la dirigente sindacale "è intollerabile
che non si discuta delle cose vere e di quanto sarebbe necessario, dai
corridoi umanitari alle missioni di soccorso europee passando per la
modifica delle regole sull'asilo, e che invece ci si debba occupare
della speculazione politica e dell'incitamento a odio e paura di
coloro che su sofferenze e perdite di vite umane fondano consistenti
fortune elettorali". Lamonica conclude con un appello al governo:
"l'esecutivo si assuma le sue responsabilità. In attesa che l'Europa
decida di cambiare strada e di difendere non le frontiere ma i diritti
umani, ripristini Mare Nostrum per non smentire quanto di buono è
stato fatto, e per evitare una primavera che si annuncia come stagione
di ulteriori stragi".

NAPOLI. UNO SPORTELLO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Alle 12 di domani presso la Cgil di Napoli (Via Torino, 16, 5°piano)
sarà presentato lo sportello di ascolto al fianco delle donne vittime
di violenza fuori e dentro i luoghi di lavoro. "Con la nuova normativa
del mercato del lavoro (Jobs Act) e le sostanziali modifiche e
riduzioni dei diritti, in particolare sull' art.18, può ingenerare
nella lavoratrice il timore di far valere le proprie ragioni e mettere
in secondo piano la dignità  lavorativa", spiega Grazia Zimmaro, della
segreteria Cgil di Napoli.

L’8 MARZO SUI QUOTIDIANI DI OGGI

Sul Corriere della Sera Paola Profeta e Rita Querzè analizzano il
divario economico che continua a determinare i rapporti di lavoro:
“Quei 450 euro che dividono uomini e donne”. Secondo le due autrici
per raggiungere veramente la parità tra donne e uomini dovranno
passare ancora vari 8 marzo. Su Repubblica si valorizza molto la
notizia della decisione del governo indiano di censurare il film sullo
stupro la cui proiezione era prevista proprio per l’8 marzo. “India,
ultima offesa alle donne, censurato il film sullo strupro” (Raimondo
Bultrini da Nuova Delhi (p.17).

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