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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Guerra o non guerra? Segnalazioni dai quotidiani nazionali


L’ultimatum alla Grecia scadrà venerdì, ma ieri si è aperto qualche
spiraglio con le dichiarazioni del premier Alexis Tsipras, che ha
ribadito la volontà del suo governo di rispettare le richieste dei
cittadini greci, ma nello stesso tempo ha aperto alla possibilità di
un compromesso sul rientro del debito sulla scia del piano Moscovici.
Vedremo nelle prossime ore come si svilupperà un negoziato decisivo
per tutta l’Europa. Sullo scontro politico in Europa a proposito delle
scelte di politica economica da segnalare sul Messaggero di oggi una
intervista all’economista Jean-Paul Fitoussi, secondo il quale
l’austerità ha fallito e ora bisogna dare più tempo sul debito.  Su
Rassegna (www.rassegna.it) parla Fausto Durante, responsabile del
Segretariato Europa della Cgil. Intanto la diplomazia italiana è in
piena attività nel tentativo di trovare una via d’uscita diversa
dall’intervento armato in Libia in risposta alle azioni terroristiche
dell’Isis. La destra e la Lega di Salvini alzano il tiro sul blocco
dell’immigrazione. Attesa per oggi la risoluzione dell’Onu. Sui temi
del lavoro la notizia del giorno è la convocazione dei sindacati da
parte del ministro Giuliano Poletti. All’ordine del giorno
dell’incontro i decreti attuativi del riordino dei contratti con il
Jobs Act. La Cgil ribadisce le sue critiche e oggi convoca il suo
Direttivo nazionale per discutere dello sviluppo della mobilitazione
sul lavoro. Positivo il giudizio sugli emendamenti sulle partite Iva e
il lavoro autonomo. La correzione della legge di Stabilità è anche il
frutto della mobilitazione di questi mesi. Intanto la  Commissione
Lavoro della Camera ha dato parere positivo al decreto attuativo del
Jobs Act di riforma dell'Aspi. Hanno votato a favore Pd e Ncd, mentre
hanno votato contro i Cinque Stelle, la Lega e Sel. Astenuta Forza
Italia.

GIORNATA MONDIALE PER LA DIFESA DEL DIRITTO DI SCIOPERO

Negli ultimi anni gli imprenditori hanno duramente messo in
discussione le stesse norme fondamentali dell'Organizzazione
Internazionale del  Lavoro (Oil-Ilo), che sanciscono, con la
Convenzione 87, la libertà di organizzazione sindacale, incluso il
diritto di sciopero.
Per oggi sono previste iniziative e manifestazioni in tutto il mondo.
 In Italia, Cgil, Cisl e Uil, nel corso di un incontro al Ministero
del Lavoro, ribadiranno l'esigenza di riaffermare il diritto di
sciopero in tutti i consessi nazionali ed internazionali in cui si
promuovano e tutelino i diritti fondamentali della persona e del
lavoro, come elementi cardine ed imprescindibili della democrazia.

CGIL E AGENQUADRI: BENE I PROVVEDIMENTI SULLE PARTITE IVA

“I provvedimenti adottati dalla Commissione lavoro per i
professionisti a Partita Iva sono il risultato di una battaglia che
abbiamo condotto e sostenuto con forza nei nostri percorsi di
mobilitazione, insieme ad altre organizzazioni di rappresentanza. Si
tratta di provvedimenti necessari per evitare il rischio che migliaia
di professionisti vedano diminuire ulteriormente il proprio già scarso
reddito. Esprimiamo, quindi, soddisfazione alla notizia che l'aliquota
previdenziale in Gestione Separata per i professionisti sia stata
congelata anche per il 2015 al 27,72%. Allo stesso modo crediamo sia
positiva la possibilità, ancora per il 2015, di optare per il vecchio
regime dei minimi”. È quanto hanno affermato ieri in una nota la
Consulta delle professioni Cgil e Agenquadri.

BANCHE POPOLARI. PER CGIL E FISAC IL DECRETO E’ SBAGLIATO

“Per rilanciare gli investimenti serve una politica del credito, non
un decreto che trasformi le popolari in società per azioni”. Così il
segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi e il segretario
generale della Fisac Cgil, Agostino Megale hanno commentato ieri il
decreto legge contenente la riforma delle banche popolari. Per i due
dirigenti sindacali “non c'è nessun elemento d’urgenza per
giustificare l’utilizzo di uno strumento come il decreto legge” che,
in ogni caso, proseguono “non affronta la vera questione: quale
politica del credito è funzionale al nostro paese per rilanciare gli
investimenti e come far tornare le banche al servizio dell’economia
reale”. “Non c’è alcun legame tra la trasformazione proposta dal
governo e l’esigenza di crescita e di occupazione. Anzi - ricordano
Barbi e Megale - nella generale contrazione del credito le popolari
hanno sostenuto il sistema economico erogando più credito della media
di sistema. La forma cooperativa può e deve essere migliorata, ma non
deve essere azzerata per decreto”.

CGIL E SUNIA: LA MINIPROROGA NON RISOLVE IL PROBLEMA SFRATTI

"La mini proroga di quattro mesi del blocco degli sfratti per le
famiglie svantaggiate non è una risposta adeguata all'emergenza
abitativa che migliaia di persone vivono nel nostro Paese. Occorre
sospendere le esecuzioni fino al passaggio da casa a casa: solo così
il governo dimostrerà di non voler mettere in strada anziani, malati
terminali, nuclei con minori e portatori di handicap". Così Cgil e
Sunia commentano le notizie diffuse in queste ore dalla stampa in
merito all'inserimento di una misura relativa agli sfratti nel decreto
Milleproroghe.

GUERRA O NON GUERRA? UN DIBATTITO FALSATO

A proposito del dibattito che ha assunto in queste ore toni molto
accesi (come si è visto per esempio ieri sera a Ballarò), da segnalare
sui giornali di oggi l’intervento del capo di stato maggiore Fabrizio
Caccia sul Corriere della Sera: “Ora l’arma migliore è la diplomazia”
(p.5). Su Repubblica parla il rabbino della Danimarca: “Netanyahu
sbaglia, non torneremo in Israele (p.11). Dal Messaggero segnaliamo
l’editoriale di Mario Del Pero, “La cautela di Obama e gli errori con
Gheddafi” e il retroscena di Marco Conti sulle intenzioni del governo:
“Renzi: l’Italia è in prima fila e marca Parigi” (p.5). Dalla Stampa
da segnalare l’interessante intervista di Guido Ruotolo all’ex premier
Jibril: “Inutile l’intervento estero. Invece togliere l’embargo e
dateci le armi” (p.4). Sul Fatto Quotidiano è da segnalare
l’approfondimento di Arturo Varvelli, “Ma c’è più Isis in Europa che a
Tripoli” (p.4). Sul Garantista una intervista fuori dai denti quella
di Sergio Romano (che ieri aveva firmato l’editoriale sul Corriere
della Sera): “Non sappiamo nulla dell’Isis. Ecco il problema” Oggi
paghiamo le ambizioni di Sarkozy. Non c’è stato un progetto per la
Libia. Gravi errori anche quelli di Cameron. Secondo Romano è molto
pericoloso prendere decisioni affrettate senza elementi di conoscenza
e sarebbe anche un grave errore da parte dell’Europa e degli Stati
Uniti non coinvolgere la Russia. (Daniel Rustici, p.3).

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