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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

La guerra e l'euro, l'Europa appesa a un filo. Segnalazioni dai quotidiani nazionali di giovedì 12 febbraio


Fumata nera per la Grecia. Tutti i timori della vigilia si sono
avverati ieri durante un vertice straordinario dell’Eurogruppo a
Bruxelles durato sei ore e poi rimandato a lunedì. "Ci sono stati
progressi, ma non abbastanza per arrivare ad una soluzione comune", ha
dichiarato il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, al
termine della riunione. Molti ministri avrebbero voluto che la Grecia
chiedesse un'estensione del programma attuale di aiuti, che avrebbe
dato loro la possibilità di negoziare, ma all'interno di una cornice
definita e garantita. Ed erano pronti a spedire i tecnici dell'Euro
Working Group ad Atene per lavorare assieme al nuovo governo alle
modifiche possibili al piano. Ma Dijsselbloem ha spiegato che "serve
prima una base comune politica". Intanto sono proseguite a oltranza
per tutta la notte le trattative a Minsk sull’Ucraina, mentre
scoppiano nuove polemiche sulla strage di immigrati in mare. Il numero
dei morti ha ormai superato le 300 unità. I sopravvissuti sono solo
nove e hanno parlato del naufragio di almeno tre gommoni. I
trafficanti avrebbero impedito agli immigrati di tornare indietro
nonostante le pessime condizioni meteo. La Cgil ribadisce la necessità
di ripristinare Mare Nostrum. Su Repubblica un commento molto critico
di Gad Lerner sulle risposte sbagliate della politica e sulla nostra
ipocrisia nel guardare da un’altra parte. Prosegue intanto la campagna
nazionale della Cgil in vista della rielezione dei rappresentanti del
pubblico impiego prevista per la prima settimana di marzo.

“IL VOTO CHE CAMBIA”. LA CAMPAGNA CGIL PER LE RSU DEL PUBBLICO IMPIEGO

Continua la campagna della Cgil in vista delle elezioni per il rinnovo
delle Rsu nel pubblico impiego e nella scuola che si terranno il 3, 4
e 5 marzo. L' appuntamento è per sabato 14 febbraio al Teatro
Brancaccio di Roma. Lo ha annunciato ieri la confederazione di Corso
d’Italia con una nota sull' iniziativa ' Rsu2015, il voto che cambia.
Lavoro, contratto, diritti', promossa dalle categorie Fp e Flc Cgil.
Tra i partecipanti anche il segretario generale della Cgil, Susanna
Camusso, quello della Fp Cgil, Rossana Dettori e della Flc Cgil,
Domenico Pantaleo.

L’EUROPA  APPESA  AD UN FILO. I COMMENTI SU GRECIA E UCRAINA

  “Non si può più continuare a gestire l'area euro così. Baruffe tra
governi come quelle sulla Grecia all'Eurogruppo accendono passioni
nemiche tra nazionalità; un tipo di passioni che resta a lungo dentro
le teste. In un ipotetico Parlamento comune dotato di poteri, la
questione sarebbe assai più facile da risolvere”. Lo scrive Stefano
Lepri su La Stampa di oggi a proposito della discussione europea sulla
Grecia: “Le istituzioni odierne affrontano male le interdipendenze
economiche che l'euro ha creato. Il governo greco rivendica di avere
ricevuto dagli elettori il mandato di farla finita con l'austerità.
Gli altri governi ribattono che delle promesse elettorali greche non
possono pagare le spese i cittadini degli altri Paesi. C'è legittimità
democratica in ambedue le posizioni. Purtroppo, non essendo chiaro il
confine tra la sovranità nazionale e l'interesse collettivo, i toni
virano sull'assurdo. Prima di entrare nella sala delle riunioni, da un
lato si sosteneva che 10 milioni di greci possono decidere per i 320
milioni dell'area euro, dall'altro che i greci non hanno diritto a
decidere nemmeno per sé stessi”. Sul manifesto Massimo Franchi
racconta invece dei presidi che si sono svolti in tutta Italia in
sostegno della Grecia e della manifestazione di sabato a Roma: “Da
Venezia a Napoli, passando per Trento e Roma, solo per citare i
presidi più partecipati, i manifestanti si sono ritrovati sotto i
consolati, le sedi della Duetsche Bank o della Banca d'Italia per far
sentire la loro voce a sostegno della battaglia del governo Tsipras.
Ma il vero appuntamento è quello fra due giorni a Roma per la
manifestazione nazionale "Atene chiama". A due giorni dal corteo che
partirà da piazza Indipendenza alle 19 per arrivare al Colosseo,
prende sempre più piede il ruolo della Cgil nell'organizzazione. Dopo
l'adesione decisa all'unanimità nella segreteria di sabato - il giorno
dopo di quella della Fiom - la confederazione è al lavoro per
garantire successo alla manifestazione. «Moltissimi territori sono
mobilitati e nonostante l'ostacolo dei tempi strettissimi, contiamo di
dare la nostra mano», spiega il segretario confederale Danilo Barbi.
Le ragione dell'impegno diretto della Cgil sono figlie della battaglia
contro l'austerità che lo stesso Barbi porta avanti per la
confederazione da anni. «Il piano del governo greco è in buona parte
mirato proprio a ridurre l'avanzo primario che è stato imposto dalla
Trojka e i fondi verranno usati per alleviare le sofferenze del popolo
greco», sottolinea Barbi. La battaglia del governo Tsipras è dunque la
stessa della Cgil e della confederazione dei sindacati europei - la
Ces che difatti ha aderito subito alla manifestazione, compresi i
sindacati tedeschi”. “La soluzione di Syriza è un errore ma
sull'austerità sbaglia anche Bruxelles. C’è è quanto mai bisogno di
un'Europa intesa come entità e ideale. I singoli Paesi europei hanno
bisogno del potere collettivo dell'Europa per affermare i propri
interessi e valori e la propria influenza. Eppure, come conferma
l'impasse sul nodo della Grecia, il continente è in crisi”. Lo scrive
oggi sul Corriere della Sera l’ex premier britannico Tony Blair:
“Molti danno per imminente una sorta di compromesso: che il rimborso
del debito sarà in qualche modo posticipato, che il Governo greco e la
troika dei creditori — Ue, Bce e Fondo Monetario Internazionale —
accetteranno le condizioni e le due parti troveranno un punto di
incontro. Non credo. La Grecia è parte di un problema molto più
grande. Atene ha ragione a dire che la situazione non è sostenibile;
ma la soluzione che propone è sbagliata. Il resto dell'Europa ha
imposto alla Grecia un fardello che non potrebbe mai essere sopportato
per nessuna durata. Non so cosa succederebbe nel Regno Unito, se la
nostra economia si contraesse del 359; ma sospetto una rivoluzione. Il
dilemma davanti a cui si trova la Grecia rispecchia il dilemma
dell'Europa. il Paese sa che uscire dall'euro sarebbe — quanto meno
nel breve termine — disastroso; ma la sofferenza nel sopportare i
vincoli è insostenibile. Ad ogni modo, le riforme strutturali
desiderate dal resto d'Europa sono effettivamente necessarie. Per
questo, il problema del Governo greco non è semplicemente il rimborso
del debito, bensì l'opposizione alle riforme”. Sempre sul Corriere
l’intervista a Stefano Fassina di Andrea Garibaldi: “Tassarci per la
Grecia? No, ma si deve investire” (p.10). Dal Sole 24 ore segnaliamo
invece tra i vari servizi, l’editoriale di Adriana Cerrretelli, “E’ al
capolinea l’Europa dei piccoli passi”, l’analisi di Vittorio Da Rold:
“Atene spariglia con Cina e Russia” (p.3) e l’intervista di Morya
Longo a Malcolm Sweeting, senior partner e presidente del Partenership
Council di Clifford Change, uno dei più grandi studi legali del mondo:
“Se passa l’ipotesi Grexit il rischio è il caos legale” (p.5). Il
Mattino pubblica un intervento di Giorgio La Malfa: “Salva-Grecia,
resto l’ostacolo di Berlino”.

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