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Galletti (Cgil): «La tragedia nel Canale di Sicilia è una strage annunciata: ripristinare Mare Nostrum»


2015-02-11 - La morte di almeno 232 migranti avvenuta nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia è una tragedia annunciata, una vergogna che l'Europa avrebbe potuto risparmiarsi se non avesse abbandonato con troppa superficialità l'operazione "Mare Nostrum". "Triton", che ha sostituito Mare nostrum, non è un'operazione umanitaria ma solo di salvaguardia delle frontiere. Col risultato che i migranti continuano ad arrivare, ma morti. Ma, come ha affermato in tempi recenti lo stesso Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Giuseppe De Giorgi in un'audizione alla Commissione diritti umani del Senato, «rinunciare programmaticamente a soccorrere le persone nel tratto di mare in cui più facilmente rischiano di morire significa mettere in conto la crescita delle vittime". E questo è quanto sta avvenendo. Mare Nostrum non incrementava il numero di arrivi, che dipendono da situazioni globali di altro genere, quali il disfacimento in corso di alcuni paesi come l'Eritrea, la Siria e la Libia. Chi sale sui barconi è in fuga da Paesi in guerra, da fame o carestie. da qui la necessità di ripristinare Mare Nostrum, creare corridoi umanitari, rivedere il regolamento di Dublino e definire un Piano nazionale per l'accoglienza. L'alternativa sono nuove morti, il contorno fastidioso di affermazioni ipocrite che le accompagnano, il lasciare in balia dei trafficanti il Mediterraneo.

Damiano Galletti
segretario Camera del Lavoro di Brescia

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