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INTANTO PROSEGUE IL TOUR DI TSIPRAS

Mattarella, i commenti del giorno dopo dai quotidiani nazionali di mercoledì 4 febbraio


La parola diritti torna all’onore delle cronache e dell’attenzione dei
commentatori per merito di Sergio Mattarella. Nel suo primo discorso
pubblico in Parlamento il nuovo Presidente della Repubblica ha messo
infatti l’accento sulla Costituzione, sull’urgenza delle riforme, ma
anche sulla necessità di ricominciare ad interessarsi di chi sta
peggio e di combattere la diseguaglianza che con la crisi è aumentata.
Sarò un arbitro imparziale, ma i giocatori mi aiutino, ha detto
Mattarella che ha dedicato molti passaggi del suo discorso alla lotta
per la legalità. Pieno apprezzamento dalla Cgil perché la vera svolta
è quella di ripartire proprio dai diritti. Se n’è parlato ieri in due
appuntamenti a Roma, sulla scuola e il diritto allo studio e sul
diritto alla salute. Grandi abbracci e battute nell’incontro tra Renzi
e Tsipras, ma il percorso verso la svolta delle politiche di austerità
in Europa non sarà facile. E mentre Renzi regala una cravatta augurale
a Tsipras, fanno breccia le proposte del ministro Varoufakis per il
rientro dal debito.

I PRINCIPALI COMMENTI AL DISCORSO DI MATTARELLA

Sul Sole 24 ore doppio editoriale. Con una doppia attenzione da parte
del giornale più letto dagli industriali. Da una parte il commento di
Paolo Pombeni (Lo sguardo all’Italia che soffre) che sottolinea del
discorso di Sergio Mattarella in Parlamento i passaggi relativi alla
necessità di occuparsi di chi sta peggio. Dall’altra il commento di
Sergio Fabbrini che invece sottolinea le parti del discorso dedicate
alla necessità di innovare. Sul Corriere della Sera l’editoriale di
Massimo Franco si interroga più che sulle parole del neo presidente,
sul tipo di accoglienza in Parlamento: “Tanti applausi, tutti
sinceri?”. Sul discorso si concentra invece Marzio Breda: la richiesta
di una prova di maturità. Repubblica sceglie invece l’approfondimento
sull’uomo Mattarella, sulle sue qualità specifiche che daranno un
taglio preciso al settennato. Così Stefano Folli parla dell’autonmomia
del presidente e Filippo Ceccarelli descrive Sergio Mattarella come un
uomo solo, “Un eremita al Quirinale”. Da un uomo schivo e timido non
ci si possono aspettare grandi slanci di oratoria, ma parole semplici
e sincere, è il commento di Alessandro Campi che firma l’editoriale
del Messaggero, mentre Paolo Graldi mette in evidenza un aspetto molto
importante del primo discorso pubblico di Mattarella: Legalità e
sicurezza le due parole d’ordine”.Anche su La Stampa si coglie dal
discorso la semplicità e l’autorevolezza, come scrive Luigi La Spina,
mentre Giovanni Orsina nota una vera e propria  svolta nella vita
politica dell’Italia: “Se la Destra non parla più al Paese”. Grande
titolo all’insegna di una vera svolta anche quello del Fatto
Quotidiano (dove Travaglio prende il posto di Padellaro che lascia la
direzione): “E’ caduta la monarchia”. Con Mattarella, secondo il
Fatto, il discorso di insediamento ha dimostrato la lontananza
“dall’interventismo di Napolitano”. Si “esalta la Costituzione,
l’autonomia del Parlamento e i giovani eletti. Sarò un arbitro
imparziale, ma i giocatori siano corretti. Severo su mafia e
corruzione, interrotto da 42 applausi. Anche il manifesto mette
l’accento sui riferimenti di Mattarella alla Costituzione (il titolone
di apertura è infatti “Carta in tavola”). Il commento è affidato al
direttore Norma Rangeri, “La scommessa del Colle”. Come era ampiamente
prevedibili, anzi scontato, il discorso di Mattarella non è piaciuto
ai commentatori dei giornali di destra: “Tante parole scontate e
neppure un cenno ai costi del Quirinale”, è il titolo dell’editoriale
di Maurizio Belpietro su Libero, mentre una critica un po’ più
moderata arrivata da Il Giornale su cui scrive Renato Farina: “Al
Quirinale torna un cattolico senza prediche”, mentre Giuseppe De
Bellis si concentra sulla metafora calcistica: “Vuole fare l’arbitro?
Si aspetti insulti e tante simulazioni”.

LA FORMULA VAROUFAKIS

Sono molti i commentatori e gli analisti che in questi giorni si
stanno cimentando sul senso (e i possibili effetti) delle nuove
proposte del governo greco per uscire dalla trappola del debito e
della recessione infinita. Emergono in particolare le idee del
ministro delle finanze Varoufakis.  Sul Sole 24 ore ne scrive oggi
Vittorio Da Rold, “I segreti dei Varoufakis bond”. (p..8 con richiamo
in prima). Sul Messaggero da segnalare l’intervista allo stesso
Varoufakis; Per un piano credibile servono sei settimane. “Vogliamo
fare le riforme, spiega il ministro greco, ma basta penalizzare i
cittadini che hanno sofferto abbastanza” (p.10).

PAPA FRANCESCO BEATIFICA OSCAR ROMERO

Dal Secolo XIX: Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le
cause dei martiri a promulgare il decreto riguardante il martirio di
Oscar Arnulfo Romero, Arcivescovo di San Salvador, ucciso il 24 marzo
1980 a causa del suo impegno nel denunciare le violenze della
dittatura militare del suo paese: fu ucciso da un cecchino di estrema
destra mentre stava celebrando la messa. La causa di beatificazione di Romero era approdata
a Roma già nel 1996.

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