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ALTRI TEMI: SCIOPERO DEI BANCARI E CRISI DELLE STALLE NELLA BASSA

Nuova frode fiscale, oramai è «Made in Brescia». Pillole dalla stampa locale


FRODE FISCALE MODELLO BRESCIA
Bloccato dalla Finanza a Vobarno un maxi commercio fraudolento dal «copione» collaudato. False fatture, scoperto un giro da 95 milioni. Iva e imposte dirette evase per 32. Ne scrive Bsoggi a p.21: "Acquistavano metalli ferrosi all´estero e li rivendevano a imprese italiane. Operazioni di comodo coperte da false fatture per caricarsi di oneri fiscali che non hanno mai versato all´Erario. Fulcro della maxi frode fiscale, orchestrata da un imprenditore napoletano, due società di Vobarno intestate a marocchini prestanome. La truffa è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Salò. In due anni, le aziende hanno prodotto documenti contabili per operazioni inesistenti per oltre 95 milioni. Il danno provocato allo Stato supera i 22 milioni. Dopo quella scoperta in Valtrompia, un´altra frode fiscale promossa con quello che gli inquirenti definiscono un sistema criminale «made in Brescia»". Notizia in rilievo (p.9) anche sul gdb

CONTRATTO BANCARI, LA PROTESTA SI FA IN QUATTRO E SFILA IN CORTEO
Notizia che trova ospitalità nelle pagine dell'economia di Bsoggi e Gdb. "Venerdì 30 lo sciopero generale nazionale con manifestazioni a Milano, Roma, Palermo e Ravenna - leggiamo da bsoggi -. I sindacati: «È una categoria sotto assedio, decimata dai tagli». Un contratto nazionale disdettato dall´Abi per tre volte, l´ultima con disapplicazione degli effetti dal prossimo aprile; ed ancora, 48 mila esuberi in sette anni, un rapporto fiduciario con il territorio «distrutto», la cultura delle popolari in procinto di essere smantellata, una gestione finanziaria «non condivisibile», senza dimenticare dipendenti oberati da pressioni commerciali e diventati «gli operai del sistema». Il tutto a fronte di bilanci positivi per i primi sei gruppi bancari italiani, ok «anche se non ci fosse stato il crollo del costo del lavoro»".
Sul gdb si parla anche (p.31) della "battaglia delle Popolari" dopo la riforma.

IL PREZZO DEL LATTE IN CALO CONTINUO BASSA, CHIUDE UNA STALLA A SETTIMANA
Notizia in primo piano sul Corriere (p.1 - 10). "Altro che ripresa e ripresina - leggiamo -. L’agricoltura bresciana e in particolare il settore lattiero sta vivendo uno dei suoi momenti più drammatici. Lo scorso anno tra Bassa e valli ha chiuso in media una stalla a settimana. Allevatori schiacciati dai debiti, costretti a lavorare 14 ore al giorno per non guadagnare nulla, che decidono di mollare. Anche il 2015 non pare offrire margini di speranza. Il prezzo del latte alla stalla è infatti crollato a 36 centesimi di euro al litro, quando il break even — ovvero il ricavo minimo per non lavorare in perdita — è indicato dagli allevatori a 42 centesimi. Eppure solo a giugno veniva pagato 44 centesimi al litro. Pesano una situazione congiunturale molto difficile e l’embargo anti-russo che ha dirottato milioni di litri di latte (ma anche carni suine) dal Nord Europa all’Italia".

ALTRE DI CRONACA ED ECONOMIA
Bsoggi a pagina 9 e gdb (p.119 si occupano di consigli di quartiere (l'elezione dei primi presidenti).
Il bsoggi dedica ampio spazio a pagina 11 al giorno della memoria con le diverse iniziative in programma oggi in città. A p.14 "la Provincia chiede chiarimenti sulla Tav"
Gdb e Corriere in primo piano mettono l'ufficializzazione del fatto che a Expo si brinderà col Franciacorta. Sul Corriere (p.2) spazio anche al dibattito su Brescia città d'arte dopo la provocazione di Alessio Merigo (Bresciatourism): «Brescia non è una città d’arte, facciamocene una ragione».

 

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