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Decreti attuativi Jobs Act: via ai licenziamenti di gruppo. Cgil: «Il precariato diventa la forma permanente del lavoro»


"Dalle tutele si passa alla monetizzazione, si cancella il lavoro a tempo indeterminato e si penalizzano i giovani rendondoli precari a tempo indeterminato". Così, in una nota, la Cgil commenta il decreto legislativo approvato dal governo nell'ultimo Consiglio dei ministri, in materia di Jobs Act.

"Alla luce del Decreto approvato in Consiglio dei Ministro lo scorso 24 dicembre - spiega il sindacato -, appare chiaro che il rilancio del contratto a tempo indeterminato passa attraverso la sua precarizzazione. Con il decreto al posto delle tutele crescenti si passa alla "monetizzazione crescente" dei diritti. I lavoratori (operai, impiegati e quadri), infatti, potranno essere licenziati anche senza giusta causa ottenendo il solo indennizzo e questo varrà per i licenziamenti economici, per quelli disciplinari e per quelli collettivi".

"Il Governo oltretutto, con la Legge di Stabilità, ha elargito alle imprese un contributo di 8.060 euro per ciascun lavoratore assunto con il nuovo contratto, senza alcun vincolo che garantisca la stabilità delle assunzioni. L'impresa prenderà comunque l'incentivo anche se a fine anno licenzierà quel lavoratore, che si vedrà riconosciuto al massimo 4 mensilità il primo anno e 2 per ogni anno lavorato se appartenente ad un'impresa con più di 15 dipendenti o da 2 a 6 se appartenente ad una piccola impresa o alle cd organizzazioni di tendenza". continua

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