via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Sciopero generale, meno uno. Segnalazioni dai quotidiani di giovedì 12 dicembre


Il governo è stato battuto ieri in commissione Affari costituzionali alla Camera su due emendamenti presentati dalla minoranza Pd e da Sel sul testo di riforma del Senato (22 voti contro 20). Per la maggioranza che sostiene l’esecutivo, si tratta solo di un incidente di percorso, ma il premier Renzi reagisce con durezza: “Pensano di intimidirci, ma noi andiamo avanti. E se falliamo noi, ci sarà solo la Troika”. Oltre alla bocciatura del governo, sulle prime pagine di oggi, le notizie principali riguardano ancora la forte tensione sui mercati finanziari internazionali con le Borse che continuano a far registrare forti perdite, il nuovo appello del presidente Napolitano contro l’antipolitica e la decisione dell’ad Marchionne di trasferire la Ferrari in Inghilterra per pagare meno tasse. In vista anche il nuovo intervento del presidente Juncker sulle possibili sanzioni contro
l’Italia e l’attribuzione del Nobel per la pace alla pachistana Malala Yousafzai. Sulle pagine dei quotidiani e sul web si parla anche dello sciopero generale indetto dalla Cgil e dalla Uil contro il Jobs Act e la legge di Stabilità. Ieri sera sono circolate voci sull’intenzione del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi di precettare i ferrovieri, ma la Cgil non ha ricevuto comunicazioni formali in tal senso. “Apprendiamo della precettazione dei ferrovieri per lo sciopero generale dalle agenzie di stampa – si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa in tarda serata - ma non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale dal ministero dei Trasporti”. La Cgil è quindi in attesa della convocazione del Ministro e nel frattempo ha inviato le sue osservazioni sull’argomento specificando sia le corrette modalità scelte per la proclamazione dello sciopero generale in
tutti i settori, sia la natura fittizia dei problemi sollevati dall’Autorità di garanzia. Le notizie di stampa rischiano però di violare la corretta informazione all'utenza imposta dalla Legge 146/90 e per questo la Cgil non esclude azioni legali a tutela del diritto di sciopero. In ogni caso se le intenzioni del ministro Lupi fossero confermate, saremmo in presenza della prima precettazione in occasione di uno sciopero generale nella storia della Repubblica.Questa mattina il segretario generale Susanna Camusso interverrà su repubblica online al videoforum sullo sciopero generale. Alla fine del forum, Camusso saràintervistata (alle 12) da Radio Articolo1.


“Così non va!” Domani si sciopera. Oltre cinquanta le manifestazioni

"Così non va! Abbiamo proposte concrete per cambiare l'Italia'. Questo lo slogan scelto dalla Cgil e dalla Uil per lo sciopero generale di domani, 12 dicembre: una giornata di astensione in tutti i luoghi di lavoro di otto ore, con 54 manifestazioni che si svolgeranno lungo l'intero paese, a carattere regionale (10), provinciale (39) e interprovinciale (5), per chiedere, come si legge nella piattaforma sindacale, ''a Governo e Parlamento di cambiare in meglio la legge sul lavoro e la legge di stabilità, rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e la creazione di nuova e buona occupazione''. Sono oltre cinquanta le piazze coinvolte, con due 'punti di riferimento': la piazza di Torino, che vedrà la presenza del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, e quella di Roma, con
il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. Un venerdì 12 dicembre che segna un nuovo passaggio di una mobilitazione che il sindacato ha avviato da tempo e che proseguirà anche oltre la giornata di venerdì. In agenda l’elenco delle manifestazioni che vedranno la presenza dei segretari confederali della Cgil.

Lavoro. Solari (Cgil): politica industriale, chi l’ha vista?

"Il problema che ha di fronte il Paese, da almeno vent'anni, è la mancanza di una politica industriale. La crisi ha radici profonde soprattutto sulla capacità di innovare e investire. Renzi si era proposto con la parola d'ordine del cambiare verso, ma finora non l'ha fatto". Lo ha detto Fabrizio Solari, segretario confederale della Cgil, intervenuto ieri a 'Italia parla', la rubrica quotidiana di Radioarticolo1. “L’attuale Governo – per Solari –, all'atto del suo insediamento, ha posto tre assi d'intervento. Il primo, da noi condiviso, l'esigenza che l'Europa, l'unico continente non ancora uscito dalla crisi, cambi politica. Il secondo, far ripartire il mercato interno e la domanda e il terzo le riforme strutturali: giustizia, infrastrutture, istituzioni, legge elettorale. Sono passati dieci mesi, ma quel che ne è uscito è un'altra cosa. Sull'Europa non abbiamo fatto passi
avanti, anzi, da Bruxelles pende sull'Italia la minaccia di una manovra aggiuntiva. Sulle questioni riguardanti sviluppo e ripresa dei consumi, siamo al punto di partenza, perché se tu dai 80 euro e insieme somministri una medicina dove il lavoro manca ed è più facile perderlo, visto l'orientamento su cui si muove il Jobs act, le famiglie pensano solo a risparmiare e temono per il futuro. In tali condizioni, è ovvio che non si muove nulla, ma è esattamente questa la critica che facciamo assieme all'assenza di politica industriale".

Sciopero generale. La solidarietà dei sindacati del Belgio e del Portogallo

In una lettera indirizzata ai Segretari generali di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, il sindacato portoghese Cgtp-in e il sindacato belga Fgtb hanno espresso solidarieta' e sostegno allo sciopero generale di Cgil e Uil "Cosi' non va" di domani. Nella lettera, i sindacati portoghese e belga hanno sottolineato come le politiche di austerità' europee e la mancanza di un dialogo tra i Governi e i corpi intermedi minino il modello sociale europeo, indebolendo di fatto le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori. I sindacati europei si dicono convinti dell'importanza della mobilitazione della Cgil e della Uil che rivendica diritti e tutele fondamentali per i lavoratori italiani.

Lavoro. Al Lazio il record della cassa integrazione. I dati Cgil e Uil

Con oltre 80mila lavoratori in cassa integrazione e un aumento mensile di circa il 180% delle ore autorizzate, il Lazio si colloca al primo posto in Italia nella classifica delle regioni con gli aumenti maggiori di Cig. E’ quanto emerge dai dati relativamente al mese di ottobre 2014 e diffusi ieri da Cgil e Uil in occasione della conferenza stampa di presentazione dello sciopero generale del 12 dicembre. "Uno dei mesi peggiori dall'inizio della crisi a oggi - commentano i segretari generali della Cgil e Uil di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino e Pierpaolo Bombardieri - dopo i dati devastanti dello scorso settembre, con aumenti che soltanto nella Capitale superavano il 70%, speravamo, se non in un calo, almeno in una stabilizzazione della situazione. Invece, le cifre ci confermano purtroppo che la crisi è molto più strutturata: non a caso a crescere è soprattutto il numero delle
ore di cassa straordinaria che nelle province raggiunge picchi spropositati".

Lavoro. In Piemonte a rischio 30 mila posti

Con la fine della cassa integrazione straordinaria e, a giugno, di quella in deroga, nella tarda primavera del 2015 in Piemonte saranno a rischio tra i 20 e i 30 mila posti di lavoro che potrebbero trasformarsi in altrettanti licenziamenti. Ad annunciarlo i segretari piemontesi di Cgil e Uil, Alberto Tomasso e Gianni Cortese in occasione della presentazione dello sciopero generale in programma venerdì. I due rappresentanti sindacali hanno, inoltre, sottolineato che dal 2007, ultimo anni pre-crisi, ad oggi, la disoccupazione in Piemonte è cresciuta del 230% mentre la cassa integrazione è aumentata del 356%. Infine, hanno rilevato, nel 2013 oltre 55 mila giovani hanno lavorato un solo giorno dell'anno, una cifra salita ad oggi a oltre 60 mila.

Fondi pensione. C’è forte allarme per l’aumento della tassazione

La dinamica dei rendimenti dei fondi pensione negoziali è"ampiamente positiva: dal dicembre 2013 al settembre 2014, infatti, i fondi istituiti dalla contrattazione collettiva hanno registrato un risultato positivo del 5,8% a fronte del 5,9% dei fondi pensione aperti e del 5,1% dei Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo", mentre la rivalutazione del Tfr (Trattamento di fine rapporto), che lo scorso anno "Š stata pari all'1,7%, nei primi nove mesi di quest'anno si Š ridotta all'1%". Sono le cifre fornite ieri da Maurizio Petriccioli, vicepresidente di Assofondipensione, nel corso dell'Assemblea annuale ell'Associazione che riunisce Confindustria, Confcommercio, Confservizi, Confcooperative, Legacoop, Agci, Cgil, Cisl, Uil e Ugl (e che rappresenta oltre due milioni di lavoratori iscritti a 34 fondi di categoria). Forte l'allarme lanciato per le misure previste nella Legge
di Stabilità, che va ora in Aula al Senato, dopo l'approvazione della Camera: in particolare, i responsabili dei fondi pensione temono per "la possibilità per il dipendente di avere il Tfr in busta paga e per l'aumento della tassazione dei rendimenti dei fondi pensione dal 20% al 26%, calcolata con effetto retroattivo sull'intero 2014".

Ilva, al via l’operazione Stato-privati

Il Sole 24 ore pubblica oggi in prima pagina la notizia della cordata Arcelor-Marcegaglia che si dice pronta a rilevare il gruppo siderurgico Ilva con il sostegno del Fondo strategico. Il governo, scrive il Sole, accelera sul salvataggio dell’Ilva. Al termine del doppio vertice al ministero dello Sviluppo economico e a Palazzo Chigi ha preso infatti quota l’opzione della società mista con lo Stato in partnership con la cordata Arcelor Mittal.Marcegaglia. Una delle ipotesi allo studio prevederebbe l’ingresso del Fondo strategico italiano, controllato da Cassa depositi e prestiti nel capitale di Marcegaglia per evitare eventuali obiezioni Ue in materia di aiuti di Stato. (p.13).

Approfondimenti