via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Mafia capitale, sotto scorta il sindaco Marino.
Segnalazioni dai quotidiani di venerdì 5 dicembre


C'è molta agitazione intorno al governo della capitale dopo il terremoto che ha portato alla luce il ruolo centrale delle organizzazioni criminali. Il prefetto ha disposto misure speciali per proteggere il sindaco Ignazio Marino (sarà scortato e gli sarà vietato l'uso della bicicletta), mentre nel Pd romano si cerca di fare pulizia con il commissariamento affidato a Matteo Orfini. Il presidente della Regione, Zingaretti, ha bloccato tutte le gare per i lavori. Sotto i riflettori della cronaca anche il ministro del lavoro Giuliano Poletti, dopo la pubblicazione della foto che lo ritrae in una cena con alcuni dei protagonisti dell'inchiesta attuale. Tensione anche intorno al governo nazionale per una crisi economica che continua a produrre disoccupazione e incertezza per il futuro. Anche i nuovi dati sui parametri fondamentali dell'economia sono negativi e ora anche la Confindustria si lamenta sui mancati risultati a proposito delle norme sull'etichettatura dei prodotti non alimentari (il "made in") che avrebbero dovuto essere approvate dalla Ue durante il semestre di presidenza italiana. Per quanto riguarda le scelte più generali in tema di politica economica europea, si registra il nuovo scontro tra il presidente della Bce, Mario Draghi e i rappresentanti della Bundesbank a proposito della possibilità per la Banca centrale di acquistare titoli di stato nazionali. Draghi va avanti spedito nonostante i tanti freni e le contestazioni tedesche: da gennaio si dovrebbe dare il via all'operazione. Intanto in Italia i tecnici del Senato proseguono l'esame delle norme della Legge di stabilità. Si profila il rischio di mancata copertura finanziaria sui bonus e le norme antievasione, mentre il ministro dell'economia Padoan si difende dalle accuse sulle norme sul rientro dei capitali dall'estero varate ieri. Non si tratta di condono, dice il ministro. La Cgil si prepara allo sciopero generale del 12 dicembre: il Jobs Act non va bene, si riducono i diritti e non si ampliano le tutele a chi oggi non le ha e non è un caso che anche chi ha votato la legge delega come Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro della Camera ed ex ministro, debba ammettere che mancano ancora i soldi (400 milioni) per l'estensione degli ammortizzatori sociali. Molto gravi, per la Cgil, anche i nuovi tagli al welfare, in particolare nei settori della sanità. Oggi il segretario generale Susanna Camusso sarà a Palermo per partecipare a un'iniziativa degli studenti e a una conferenza stampa sullo sciopero generale del 12.

Sul lavoro il governo continua a sbagliare. Franco Martini a Radio Articolo 1

"La direzione intrapresa dal governo sul lavoro è sbagliata per una ragione molto semplice: il lavoro cambia in peggio. Nel senso che  vengono ridotte le tutele e i diritti, mentre quella vasta parte del mondo del lavoro, o di persone che cercano lavoro, che aveva bisogno di nuove tutele e di nuovi diritti, non ha ottenuto nulla. L'equazione 'Io riduco a chi ha per dare a chi non ha' già era sbagliata come principio, ma all'atto pratico la delega ha dimostrato che non si è verificata. Per questo noi proseguiremo nella nostra battaglia". Lo ha detto ieri, ai microfoni  di Italia Parla su Radio Articolo1, Franco Martini, segretario confederale Cgil, secondo il quale quella per il lavoro sarà una battaglia lunga e continua, che non si concluderà certo con lo sciopero generale del 12 dicembre.  "E' chiaro - ha spiegato Martini - che non possiamo considerare i voti di  fiducia come l'ultimo atto di una battaglia che ci coinvolgerà anche  nelle prossime stagioni, a partire da quella contrattuale.  Intanto nel  breve termine, tutto questo patrimonio che abbiamo costruito come  mobilitazione, consenso e alleanze, dovremo capitalizzarlo nella fase successiva al voto del parlamento. Quindi, per quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro, nella fase di definizione dei decreti  delegati.  Lì insisteremo per provare a introdurre le modifiche che abbiamo sempre richiesto. Dopo di che, è ovvio che anche nel caso in cui i decreti delegati fossero approvati con dei contenuti da noi non condivisi, l'iniziativa sindacale continuerà per impedire che venga abbassata la soglia della civiltà del lavoro".  Può leggere il testo integrale della intervista a Franco Martini sul sito di rassegna, www.rassegna.it.

Sanità: inaccettabili i nuovi tagli alla salute

"Siamo al solito copione: si ripropone la nota ricetta dei tagli alla Salute". Così Vera Lamonica, segretaria  confederale della Cgil, ha commentato le notizie che arrivano dalla Conferenza delle Regioni, riunita in queste ore a Roma. "E' stato annunciato un possibile accordo tra Governo e Regioni che scaricherebbe sulla sanità i tagli previsti dalla Legge di Stabilità". "Secondo quanto indicato - spiega Lamonica - l'accetta potrebbe abbattersi su quasi due miliardi, una sforbiciata che di fatto azzera l'incremento del Fondo Sanitario previsto dal Patto per la Salute siglato lo scorso agosto". "Nessun colpo agli sprechi e alle inefficienze dunque, ma ancora una volta inaccettabili tagli lineari che - sottolinea la dirigente sindacale - colpiranno i servizi per i cittadini e il diritto alla salute e alle cure". "Ragione in più - conclude la segretaria confederale della Cgil - per continuare la mobilitazione in vista dello sciopero generale del 12 dicembre prossimo".

Jobs Act. Tornano in piazza a Roma gli ombrelli bucati dei giovani Cgil

Nuovo flash mob ieri dei giovani della Cgil contro il Jobs Act. All'indomani del via libera definitivo alla legge delega di riforma del lavoro, e in attesa del varo dei decreti delegati, i giovani della Cgil hanno segnato un nuovo passaggio della campagna ‘Xtutti'. Muniti ancora una volta di ombrelli bucati, in una nuova giornata di pioggia, hanno invaso corso del Rinascimento a Roma, all'altezza di palazzo Madama, per testimoniare come il Jobs Act 'fa acqua da tutte le parti'. Andrea Brunetti, responsabile delle Politiche giovanili della Cgil nazionale ha spiegato l'iniziativa: "Siamo di nuovo qui a rappresentare il fatto che il Jobs Act fa acqua da tutte le parti. E' un ombrello che non copre, non tutela e non estende i diritti. Ciò che invece vogliamo che sia fatto con la nostra campagna 'Xtutti': un'iniziativa che parla a tutti ed è per tutti, a differenza del Jobs Act che invece non è per nessuno". Ma la mobilitazione dei giovani del sindacato, così come della Cgil tutta, non si ferma, guarda allo sciopero generale all'insegna dello slogan "Così non va". "Speriamo - dice Brunetti- che al momento dei decreti attuativi ci sia davvero l'estensione e il miglioramento dei diritti. Al momento non ci crediamo e per questo daremo battaglia fino in fondo".

ANALISI, COMMENTI E INTERVISTE

Politica economica in Europa. A proposito della mancata approvazione da parte della Ue delle norme sull'etichettatura dei prodotti non alimentari (made in) sul Sole 24 orescrive un'analisi critica Lello Naso, "L'amarezza di un'occasione sprecata" (p.13, con richiamo in prima). A proposito invece della battaglia contro il Ttip, il Trattato commerciale di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione europea, su Repubblica scrivono oggi Andrea Bonanni e Federico Rampini, "L'America e l'Europa alla battaglia del parmigiano" (pagine 28 e 29). Sul Corriere della Sera lo scontro tra la Bce di Draghi e i tedeschi della Bunjesbank viene commentato da Francesco Daveri, secondo il quale il vero problema è l'economia dell'eurozona che non si riprende ("Quello che la Bce non dice"). Sulla Stampa Stefano Lepri parla di assalto alla spesa pubblica, non si tratta solo di azioni
malavitose. E' l'uso della spesa pubblica che continua ad essere troppo arbitrario.

Jobs Act e Legge di stabilità. Intervistato oggi da Libero, Cesare Damiano (Pd) presidente della Commissione lavoro alla Camera ed ex ministro del lavoro, ammette con un certo candore che mancano ancora 400 milioni di euro per estendere gli ammortizzatori sociali. "Mancano ancora i soldi per far partire il Jobs Act", (p. 21).

La corsa della diseguaglianza. Nei paesi più ricchi avanza sempre più la divaricazione sociale tra i ricchi e i poveri o comunque tra i ricchi e la gran massa della popolazione normale. Su R2 di Repubblica, le pagine di inchiesta, Vittorio Zucconi racconta la voglia di comprarsi l'immortalità da parte dei supericchi (pagine 42 e 43).

Roma mafiosa. Sullo scandalo che ha travolto la politica e l'economia della capitale i giornali continuano a pubblicare retroscena, approfondimenti e analisi del fenomeno. Oggi su Repubblica scrivono Roberto Saviano ("Il Paese che vive nella Terra di mezzo", p.41) e Filippo Ceccarelli ("Dal fregno alle strisciate, il dizionario dei predoni", p.13). Sul Messaggero l'editoriale è dedicato al rischio capitale, "Il rigore necessario per evitare il baratro", firmato da Giovanni Sabatucci.

Approfondimenti

Approfondimenti