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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Il Jobs Act è legge, partita aperta sui decreti attuativi. Segnalazioni dai quotidiani di giovedì 4 dicembre


Il Jobs Act è legge. Il Senato ha votato la fiducia richiesta dal governo con 166 sì, 112 no, un solo contrario tra le fila del Pd (quello di Corradino Mineo). Ma per cambiare le norme non basta il voto di ieri. Serviranno infatti i decreti attuativi: il primo provvedimento sulle nuove regole sull’articolo 18 e il contratto a tutele crescenti potrebbe essere varato prima di Natale. Proteste e scontri in strada ieri davanti al Senato, mentre sono circolati insulti sui social network contro alcuni deputati del Pd. La Cgil - che ribadisce tutte le sue critiche e si prepara allo sciopero generale del 12 dicembre con la Uil - ha voluto esprimere in particolare la sua solidarietà al deputato del Pd, Antonio Boccuzzi che è stato oggetto di pesanti minacce su Twitter. Intanto si registra una bella vittoria nella lunghissima e difficile vertenza (con trenta giorni di sciopero) della Ast di Terni, che ieri si è conclusa con un accordo che salva la produzione e i posti di lavoro e prevede un rilancio dell’acciaierie entro i prossimi quattro anni. Nel frattempo il governo sta studiando il possibile intervento pubblico per l’Ilva di Taranto. In primo piano su tutti i giornali la decisione del premier-segretario Matteo Renzi di commissariare il Pd romano dopo il terremoto su mafia e politica che ha investito la capitale, mentre l’ex sindaco Gianni Alemanno si è autosospeso da tutti gli incarichi nel suo partito. Sulla Stampa parla il capo dell’anticorruzione, Raffaele Cantone. In Europa la Bce mette a punto un piano per comprare titoli di Stato.

ANALISI E COMMENTI SUL JOBS ACT

Il voto del Senato e le prospettive della riforma del lavoro sono commentati su quasi tutti i quotidiani. Sul Sole 24 ore scrive tra gli altri Davide Colombo, “le nuove regole vanno attuate subito” (p.3). Sul Corriere della Sera (pagine 10 e 11) sono Enrico Marro e Lorenzo Salvia a raccontare l’epilogo parlamentare delle nuove regole sul lavoro, mentre sul Messaggero scrive Diodato Pirone, “La riforma del lavoro è legge, nuovi contratti senza l’articolo 18” (p.10). Sul Mattino Giusy Franzesespiega che per cancellare la norma sull’articolo 18 non basta il voto di ieri, ma serviranno i decreti attuativi. Tre pagine su La Stampa (p. 2,3 e 26): “Sì al Jobs Act: cambia l’Italia. Il premier: è una cosa enorme”. A pagina 3 Roberto Giovannini illustra le novità per le imprese e i lavoratori. Sull’Avvenire a spiegare le novità è Angelo Picariello (p.8), mentre sul manifesto scrive con toni molto critici Roberto Ciccarelli, “Il jobs act è legge, a Roma proteste e botte, prima vengono i manganelli” (p.4). Sulla Stampa l’editoriale è di Francesco Manacorda, “Le incognite ancora da sciogliere”. Sul Fatto Quotidiano scrive Salvatore Cannavò, “Il Jobs Act è legge, via l’art.18, una legge avvelenata, fiducia tra gli scontri di piazza” (p.12).


Corruzione. Fracassi (Cgil): ripartire da legalità per costruire futuro

"Siamo di fronte all'ennesima conferma di quanto illegalità e criminalità economica siano pervasive nel nostro Paese, dimostrazione plastica del fatto che sono questi i veri ostacoli alla crescita e allo sviluppo, ostacoli che fino ad ora non sono stati abbattuti: è urgente un intervento che vada oltre gli slogan". Così Gianna Fracassi, segretario confederale della Cgil, ha commentato ieri i dati del Barometro Globale della Corruzione 2013, diffusi da Transparency International Italia. Come emerge dal rapporto di Transparency e come la Cgil denuncia da sempre, sono i cittadini, i lavoratori, gli anelli deboli su cui si scaricano conseguenze di malcostume e illegalità. “Quegli stessi cittadini - spiega Fracassi - sfiduciati, rassegnati e reticenti a denunciare episodi di corruzione”. "Siamo fermi, bloccati in fondo alla classifica europea, altro dato che dimostra come non siano stati messi in campo provvedimenti adeguati per risalire la china e invertire la rotta". Solo partendo dalla legalità economica e dal lavoro il Paese può riprendere la strada dello sviluppo. Per questo la Cgil - ricorda la dirigente sindacale - è impegnata nella campagna nazionale 'Legalità, una svolta per tutte'. (sulle ragioni e gli obiettivi, nonché sul calendario delle iniziative, vedi il sito della Cgil nazionale, www.cgil.it).

COMMENTI SULLA CUPOLA MAFIOSA DI ROMA

Ancora molti i commenti sui giornali di oggi a proposito del terremoto che ha scosso Roma con l’inchiesta su mafia e politica. Sul Sole 24 ore l’editoriale è di Guido Gentili, “Nel mondo di mezzo, né Stato, né mercato”, sul Messaggeroscrivono Mario Ajello (“Pulizia subito, l’ultima spiaggia dei vecchi partiti”) e Paolo Graldi (“Il grimaldello che scardina il sistema”). Sulla Stampa, oltre agli articoli di cronaca, da segnalare il commento di Mattia Feltri, “Lo spettacolare fallimento della destra” (p.31). Sul manifestoscrive Michele Prospero, “Partito schermo del comitato d’affari”. Sulla Stampa da segnalare l’importante intervista al capo dell’anti corruzione, Raffaele Cantone, “Nella nuova metastasi di corruzione, i politici si accontentano delle briciole”.

ALTRE ANALISI E INTERVISTE

Sulla decisione della Bce di mettere in atto il piano che prevede l’acquisto di titolo di Stato Repubblica sceglie di dare rilevanza all’intervista a Stanley Fischerdella Fed che invita l’Europa a seguire l’esempio americano (Federico Fubini e Federico Rampini alle pagine 14 e 15). Sempre su Repubblica da segnalare l’intervista di Enrico Franceschini al sociologo Anthony Giddens, ispiratore del premier Tony Blair: “Una nuova terza via nell’era di Internet, così la sinistra batterài populismi”. (p.17). Sul Corriere della Sera da segnalare l’articolo di Enrico Marro sul film “Pride” che il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha voluto vedere in anteprima: “Camusso al cinema per Pride, minatori e gay contro la Thatcher” (p.10).

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