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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Il futuro dell'Europa, la crisi dell'Italia, lo sciopero del 5 dicembre. Segnalazioni dai quotidiani nazionali di martedì 18 novembre


Votata la procedura d’urgenza, il prossimo 26 novembre il Jobs Act arriverà in aula, ma è di nuovo scontro tra il Pd e il centro destra su un emendamento voluto dal governo sui licenziamenti e la rimodulazione dell’articolo 18. Ieri Maurizio Sacconi ha minacciato perfino l’abbandono della Commissione lavoro che sta esaminando il testo. Si potrebbero quindi profilare problemi molto seri per la tenuta della maggioranza proprio sul tema centrale del lavoro e del rapporto tra imprese e lavoratori. Intanto in Liguria il sottosegretario Delrio ha annunciato la sospensione del Patto di stabilità per tutti i Comuni più colpiti dall’alluvione in Liguria, Piemonte e Lombardia, mentre il governo sblocca i primi 700 milioni per intervenire sul dissesto idrogeologico nelle grandi città, anche se poi non rinnega lo “sblocca Italia” che introduce di nuovo norme contraddittorie per le ricadute pratiche sull’ambiente. La Cgil prepara lo sciopero generale del 5 dicembre. Ne ha parlato ieri il segretario confederale Nino Baseotto con una intervista su Radio Articolo 1. Sempre ieri il segretario generale Susanna Camusso ha avviato una serie di colloqui con i capigruppo di Camera e Senato sulla Legge di stabilità e la legge delega sul lavoro che proseguiranno oggi e domani. Nulla di fatto dall’incontro tra i sindacati e il governo sui problemi del pubblico impiego. Qualche auspicio per il futuro, ma nessun impegno concreto, ha commentato il segretario generale Susanna Camusso alla fine dell’incontro con il governo. E questa volta non è solo la Cgil ad essere critica e insoddisfatta. Anche Cisl e Uil parlano di un incontro inconcludente con il ministro Madia e della necessità di andare avanti con la mobilitazione. Intanto il governo promette di ridimensionare il taglio ai patronati, ma ancora non è chiara l’entità della riduzione. Sullo sciopero generale del 5 dicembre interviene la Commissione di garanzia che parla di sciopero parzialmente illegittimo in alcuni settori dove altre sigle avevano già indetto altre agitazioni. Risponde il segretario generale Susanna Camusso: “Confermiamo le ragioni dello sciopero e siamo pronti a valutare le decisioni delle altre organizzazioni. Siamo anche pronti a spiegare al Garante che non c’è nessun problema di illegittimità”. E venerdì i metalmeccanici torneranno a scioperare con una manifestazione a Napoli. Intanto, sul fronte europeo, si registra un nuovo intervento del presidente della Bce, Mario Draghi all’insegna dell’emergenza.  Annunciato il possibile acquisto dei titoli di Stato dei paesi in difficoltà per salvare l’euro ed evitare la deflazione . Fondamentale comunque, per
Draghi, rilanciare gli investimenti e una vera strategia di intervento pubblico. Per il presidente di Eurotower, la partita è doppia: tenere a bada la speculazione finanziaria e far cambiare idea al governo tedesco sul ruolo della stessa Bce. Legge di stabilità. La Cgil incontra i gruppi parlamentari

ANALISI E COMMENTI SUL FUTURO DELL’EUROPA

Sono diversi oggi i commenti sulla situazione politica ed economica che si sta determinando in Europa. Sul Corriere della Sera firma l’editoriale Lucrezia Reichlin, “Mal comune, nessun gaudio”.  L’azione di politica economica, sostiene Reichlin, deve focalizzarsi sull’Unione tutta e non concentrarsi sulla debolezza di una sua parte. “Il timone è in mano alla Banca centrale europea, l’unica istituzione federale che abbia capacità di intervento. Dalla sua azione dipende la tenuta del nostro sistema”. Su Repubblica scrive Federico Fubini: “La doppia partita di Mario: domare i mercati e la Bundesbank” (p.6). “Da tempo – scrive Fubini – di fronte alla contrarietà della Bundesbank e di parte del governo tedesco, il presidente della Bce è impegnato in un’operazione fra le più complesse: generare, e poi gestire, l’aspettativa che in un momento non lontano l’Eurotower possa davvero comprare titoli di Stato a tappeto”. “Come nel 2012 – si legge più avanti nel pezzo di Fubini – Draghi si sta dimostrando insuperabile nel capire la psicologia degli investitoti e agire su di essa. Poi però per lui può arrivare il momento della seconda missione, la più difficile: passare ai fatti, cioè agli acquisti di titoli (anche) di Paesi fragili come Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. Potrebbe diventare necessario per salvare l’area euro dalla semi-deflazione e il Sud Europa dagli scenari peggiori”. Su Conquiste del lavoro, il quotidiano della Cisl, si parla di Tobin Tax e del pressing dei sindacati europei per accelerare i tempi sull’approvazione della tassa sulle transazioni finanziarie internazionali. Sul Sole 24 ore scrive Gianni Toniolo, “Il tempo scarso del grande malato”. Sul Messaggero l’editoriale è di Giulio Sapelli, “L’incognita investimenti nell’Europa del disgelo”, che fa partire il suo ragionamento dall’analisi dei rapporti reali tra il premier italiano Matteo Renzi e il nuovo presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.

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