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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

L'INTERVENTO DI FRANCESCO BERTOLI, SEGRETARIO GENERALE FIOM

L'incomprensibile ottimismo intorno al Patto per Brescia


Cerco di fornire un mio punto di vista sul “Patto per Brescia”, partendo dal metodo per arrivare merito della discussione iniziata oramai qualche mese fa. Le relazioni sindacali non possono essere ritagliate dal e sul singolo Presidente o Segretario generale, sono viceversa guidate dal alcune regole, altrimenti siamo di fronte al libero arbitrio di ogni soggetto.                                                          Il 3 ottobre scorso Aib, Cgil Cisl Uil hanno definito e concordato un testo in ogni sua parte e ognuno dei contraenti era tenuto a sostenerlo nelle proprie sedi o organismi. In Cgil prima di arrivare al testo del 3 ottobre, sia nei direttivi della Camera del Lavoro, sia in quelli delle categorie si è discusso del contenuto e si è arrivati ad un mandato, dopo il 3 ottobre c’è stato un nuovo direttivo che ha approvato quel testo, in una discussione che prevedeva la condivisione o meno del testo in oggetto, non la possibilità di modifica, mentre in Aib si arrivati alle modifiche, non mantenendo il criterio che invece hanno mantenuto le Organizzazioni sindacali, venendo meno ad una gestione delle trattative che sempre ha contraddistinto le relazioni a Brescia. Deve essere chiaro a tutti che se una parte, in questo caso Aib, rompe uno schema consolidato poi tutti sono liberi di farlo in ogni occasione, venendo meno a quello che magari si è concordato un momento prima. È questo che vuole il Presidente Bonometti e con lui gli associati ?                                                                                                                                       

Se la Fiom, durante una trattativa, concordasse un testo e lo sconfessasse un minuto dopo crediamo che a ragione saremmo richiamati immediatamente al rispetto delle parti. Nell’incontro del 6 novembre, Aib ha addirittura proposto delle modifiche alle modifiche rispetto al testo concordato il 3 ottobre 2014.
Fin qui il metodo, per quanto riguarda il merito, come Fiom continuiamo a ribadire che nessun patto provinciale, potrà intervenire nei confronti dell’autonomia negoziale delle categorie e delle Rsu e che continueremo a formulare le nostre richieste secondo i criteri che hanno lo scopo di aumentare i salari, aumentare le tutele e garantire la gestione degli orari attraverso accordi sindacali approvati dai lavoratori.
Ci spiace ricordare che viene proposta come novità il mancato pagamento degli eventuali premi alle persone ammalate, usando il termine assiduità per ammorbidire una pratica del secolo scorso.

Voglio, infine, ricordare a tutti l’aspetto delle regole che sempre ci è stato rinfacciato di non rispettare, in provincia di Brescia, alla fine di luglio 2014, alla Streparava, è stato sottoscritto un accordo tra la direzione aziendale e tre Rsu, mentre le altre tre Rsu non hanno sottoscritto.         
La Fiom ha inviato alla direzione e a Aib, all’inizio di settembre, una richiesta di incontro per chiarire un aspetto di quell’accordo, infatti, nel Testo unico del 10 gennaio 2014 e prima nell’accordo interconfederale del 28 giugno 2011, è prevista la validità di un accordo aziendale a fronte della firma della maggioranza delle Rsu. Alla nostra richiesta non c’è stata ad oggi alcuna risposta. La Fiom ha fatto una forte critica a quegli accordi, ma chi li ha invece condivisi oggi tace ben sapendo che alla Streparava non sono stati rispettati, anzi nascondendosi dietro al fatto che è stato fatto un referendum tra i lavoratori, con il paradosso che quando come Fiom abbiamo chiesto che fosse inserita questa pratica negli accordi ci è sempre stato risposto che non era accettabile.      
 
 7 novembre 2014

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