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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

PILLOLE DI CARTA

Jobs Act, verso la manifestazione nazionale del 25 ottobre.
Segnalazioni dai quotidiani di mercoledì 1 ottobre


Recessione e deflazione bloccano ancora l'Italia. I dati del Pil sono peggiori di quelli che erano stati previsti sei mesi fa, mentre il pareggio di bilancio slitterà al 2017. E' un'Italia che arretra, con un Pil che mostra inesorabilmente il segno meno e con i conti ancora da rivedere, quella che viene descritta oggi sui quotidiani nazionali dopo la riunione del governo a Palazzo Chigi sul Documento di Economia e Finanza (Def). Il premier Renzi, incalzato dalla minoranza del Pd che promette battaglia in Senato sull'articolo 18, rilascia una nuova intervista a Ballarò e ostenta fiducia, riproponendo un nuovo attacco al sindacato utilizzando  la domanda che ormai ritorna in ogni dichiarazione: dove eravate? La Cgil preferisce rispondere nel merito rimettendo l'accento sulle misure che possano davvero invertire la rotta e creare nuova occupazione in una situazione sempre più drammatica per il lavoro. Raggiunto un nuovo record negativo della disoccupazione giovanile (44%). Polemiche e grande confusione sulla questione del Tfr in busta paga. Rimangono in piedi tutte le ragioni che hanno determinato la scelta della manifestazione nazionale per il lavoro. L'appuntamento è per il 25 ottobre in piazza San Giovanni a Roma. "Stiamo preparando la manifestazione - ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso - e il consenso intorno a noi sta crescendo". Prosegue intanto la campagna nazionale per una riforma vera della pubblica amministrazione. Oggi si fa tappa a Cremona. La Cgil lancia anche un allarme sui nuovi rischi di corruzione e infiltrazioni mafiose contenuti nel decreto ‘Sblocca Italia'. Allarme anche di Bankitalia e del presidente dell'Anticorruzione, Raffaele Cantone.

LAVORO. IL GOVERNO NON COGLIE LA PRIORITA' DELL'OCCUPAZIONE

"I dati diffusi dall'Istat dimostrano come il governo non colga la priorità di creare lavoro". E' quanto ha detto ieri il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, in merito ai dati sull'occupazione resi noti dall'Istat, nel sottolineare come "ciò che preoccupa maggiormente è il nuovo record disoccupazione giovanile, al 44,2% ad agosto. Ma il decreto Poletti sui contratti a termine non doveva favorire l'occupazione giovanile? E la Garanzia Giovani che fine ha fatto?". "Anche tutta questa discussione sul 'jobs act', che si palesa orientata a confermare tutte le forme di contratti precari esistenti, casomai aggiungendone qualcuna, e a intervenire sui licenziamenti, in che modo può dare il via alla rivoluzione per far crescere l'occupazione, in particolare per i giovani?".

SBLOCCA ITALIA. NEL DECRETO TROPPI RISCHI DI CORRUZIONE

"Molte delle norme contenute nel decreto 'Sblocca Italia' aprono a rischi seri di corruzione e di infiltrazioni mafiose, in particolare all'articolo 9 con il quale si allunga a dismisura l'elenco delle deroghe al Codice degli Appalti". E' quanto è stato sostenuto dalla Cgil in occasione dell'audizione alla Camera sul decreto 'Sblocca Italia', nello spiegare che: "Dopo i casi dell'Expo e di Pompei, è la volta dei piani straordinari di edilizia scolastica, dissesto idrogeologico, prevenzione sismica, tutela dell'ambiente e dei beni culturali. Per beneficiare delle procedure in deroga basterà, secondo l'articolo, che l'ente interessato autocertifichi una situazione di estrema urgenza, individuando come indifferibili gli interventi relativi anche ad impianti, arredi e dotazioni funzionali". L'articolo in questione del decreto, spiega la Cgil, "rende possibile e facile il ricorso a trattativa privata, utilizzando a piene mani gli articoli del Codice sui quali è concessa la deroga. Innanzitutto viene elevata fino alla soglia comunitaria (5,186 milioni) la possibilità di affidare i contratti a trattativa privata attraverso la procedura negoziata senza bandi di gara, invitando un numero minimo di tre imprese. Viene elevato dal 20% al 30% l'importo dei lavori che l'impresa scelta senza gara potrà affidare in subappalto. Per le scuole, dove nella maggioranza dei casi sono in ballo lavori di piccola manutenzione, il Rup potrà affidare in via fiduciaria diretta, dopo aver invitato almeno 5 operatori, lavori fino a 200.000 euro". Il sindacato di corso d'Italia sottolinea quindi come l'articolo 9 sia "in contro tendenza con l'asserzione di procedere attraverso una pratica improntata alla trasparenza, alla legalità e alla concorrenza. Non da meno è l'Articolo 34 con il quale si consente, nei casi urgenti di bonifica e messa in sicurezza, di usare la procedura negoziata senza bando di gara e la possibilità di derogare alle varianti in corso d'opera, con il rischio evidente di stravolgere il progetto originario e di far lievitare i costi finali. Questo testo è incomprensibile e va modificato, togliendo le deroghe in contraddizione palese con gli stessi propositi del Governo in tema di lotta alla corruzione".

ANALISI, COMMENTI E INTERVISTE SUL LAVORO E L'ECONOMIA

Sulla Stampa Roberto Giovannini parla oggi della manifestazione del 25 ottobre, del confronto tra i tre sindacati confederali e ovviamente dello scontro tra il governo e la Cgil: "Camusso sfida Renzi: la gente è con noi". La Cgil si prepara alla piazza, prudente la Cisl. Sindacati in cerca di un'intesa per il vertice a Palazzo Chigi. "Stiamo lavorando per preparare la manifestazione del 25 ottobre - dice Susanna Camusso - e abbiamo attorno a noi molto consenso. Un consenso cresciuto dopo la direzione del Pd". La dichiarazione del segretario generale della Cgil, con toni ironici, viene ripresa anche dal manifesto: "Camusso: la gente dalla parte del premier? Lasciamolo illudere. Perché togliere illusioni a un giovane presidente del consiglio, lasciamogliele". Da segnalare su Repubblica, tra le altre cose, il commento di Tito Boeri sulla versione del Jobs Act decisa tramite sms sui telefonini di Renzi e Chiamparino: "la mediazione via sms all'interno del Partito Democratico...rischia di rendere il Jobs Act del tutto inefficace nell'incoraggiare incrementi di produttività e più assunzioni con contratti a tempo indeterminato. Speriamo che, mettendo da parte i cellulari e affondando il merito dei problemi, vi si ponga rimedio".(il pezzo di Boeri parte dalla prima e gira a p.31) Sempre su Repubblica Federico Fubini spiega il patto alla tedesca offerto a Bruxelles a proposito della decisione di rinviare il pareggio di bilancio al 2017: "Il pareggio di bilancio sarà sì motivo di orgoglio per il governo di Berlino, ma quello di Roma l'ha rinviato a quando le condizioni dell'economia permetteranno un nuovo giro di vite sui conti" (p.7). Sul Corriere della Sera l'editoriale a doppia firma (Massimo Fracaro e Nicola Saldutti) è dedicato alle polemiche sull'anticipo delle liquidazioni, "Tre buchi aperti dal Tfr in busta paga". Sul Tfr e il bonus in busta paga ragiona anche Francesco Manacorda su La Stampa, "Non solo soldi, serve anche la fiducia" (p.29). Il Tfr è anche l'argomento usato da Libero per la sua prima pagina polemica: "Vantaggi e fregature del Tfr in busta paga". Sul Jobs Act, tra i vari articoli usciti oggi, da segnalare una intervista di Giorgio Pogliotti sul Sole 24 ore molto critica nei confronti delle mediazioni in corso nel Pd di Maurizio Sacconi, uno dei massimi alfieri della cancellazione dello Statuto dei lavoratori: "No al ritorno di rigidità, testo Pd ambivalente" (p.7). Sul Messaggero intervista a Sergio Chiamparino: "L'articolo 18 è solo un primo passo, nuovi contratti e politica industriale" (Diodato Pirone a p.4)

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